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fiume della vita

martedì 29 luglio 2014

IL LIBRO DI STORIA PIOMBATO SULLA TESTA (raccontino)







C'era la luna,quella sera o di notte appena cominciata. Lei lo capiva per quella tapparella con le daghe un poco scostate e la luce che le imperlava il corpo nudo e scultoreo. Un alito di vento le fece rabbrividire tutta la sua nudità.  Inquieta tese l'orecchio si chè anche il corpo prese la forma di orecchio e tutto divenne respiro quieto.  Il ronfare del gatto. Quello delle camere accanto.  I saltelli caramellati dei bengalini nella gabbia situata nella cucina poco distante da dove lei stava rannicchiata nel grande letto a due piazze.  La rassicuravano quelle lievità così familiari e tenere anche se a volte una spada lucida e nera vi passava dentro.  D'un tratto una zufolata le arrestò lo scorrere tranquillo del sangue fermandosi a botto nel cuore  allons enfants de la patrie.  Scattò come una pantera nel suo habitat naturale e con un balzo fu alla finestra con la tapparella dalle daghe scostate. Strabuzzò gli occhi. Coperse la sua nudità con qualche raggio di luna, alzò la tapparella lentamente per non far rumore ma soprattutto per gustare ogni minuto dell'attesa e come una scultura indù furono un Tutto Uno.  In baci incollati.  In abbracci infiniti. Percorrendosi a vicenda con le mani,uguali nella divina arte dell'Amore.  Ma quel vulcano anche  se affascinava e lusingava,spaventava un poco la donna.  Aurora sentiva dentro i suoi canali misteriosi che qualcuno all'infuori di se stessa si stava impadronendo di lei attraverso dei meccanismi sconosciuti anche se giustificati dalla passione, dall'amore o nella mistica di cui è impregnata ogni creazione anche quella sessuale.  Impercettibilmente si scostò ritirandosi in se stessa.  Si meravigliò per quella prima contraddizione che l'allontanava dall'assoluto,regalandole,come scambio, uno scudo per difendersi anche se fatto  ancora di foglie e senza forma di pensiero. Una "riserva" mai avuta prima.  Si.Era proprio così. Stava veramente difendendosi da quella escalation amorosa. Tra loro s'intromise un volto. Quello di Giovanni.  Bello, raffinato,sereno, ma sopratutto  guidato da una profonda fede nella ragione per cui in un mondo minacciato dalla violenza e dall'irrazionalismo solo l'impegno serio costante misurato lucido di una buona penna poteva essere, diventare, un mezzo efficace per aiutare i conflitti sociali. Strano che proprio in quel momento di intensità passionale le fosse venuto davanti. Cercò di concentrarsi sul piacere che le dava la mano dell'uomo. Le uscì un grido dagli alluci.  Sveltamente dimenticò ogni abbozzo di ragionamento in corso e che poco prima l'aveva fatta ritirare in se stessa. Sente gli occhi farsi lucidissimi. Ritorna allegra. Si scompiglia la zazzera dal colore del fuoco o del grano maturo a sera. Non le piace indagare a lungo su se stessa. Lei è così. Anche in quei momenti "fuori tema" e con l' orecchio ricettivo pronto a farsi analisi e studio,non si allontana da quello che è lei, che sente  di essere e che la vita ne ha fatto. Si piace così. Aperta a tutto anche ai "nei" che prima o poi avrebbe visto riempire tutta la geografia della sua pelle.  Con un sorriso leonardesco stampa un ultimo bacio sul naso greco dell'uomo,s'infila un velo di camicia,lo prende per mano,lo conduce alla porta che apre con invisibile mano. Torna a letto e si avvolge nella tela finissima del lenzuolo.  È immobile.  Ci resterà a lungo. Solo un sorriso misterioso partito dalla testa fa giravolte tra gli occhi chiusi e la ragnatela delle ombre colorate che la circondano quando li apre. Non saprà mai se sia stata realtà quella che ha sentito o il frutto di una immaginazione per illuminare qualcosa di sbagliato. Forse di sbagliato,ma comunque fuori da ogni banalità,la misera banalità che così spesso si presenta col ghigno della volgarità. Quella volgarità così ordinaria che non da spazio alla magnificenza della passione,anzi la insudicia con la sua insulsaggine e  la insulta non capendo che la tensione creata nella lotta della vita  è vita nell'insieme inscindibile di piacere e patimento.  Con l'infallibile sicurezza dell'stinto lei sa che,se non si è amati e non si ama  anche il senso della vita scade si sfalda e quindi  non ci potrà mai essere pentimento per una colpa che non è mai esistita.  Quella di amare anche per una scelta sbagliata e scappata da un sogno di eternità sentita mortale.  Dal corridoio si apre una porta. È il momento di alzarsi. Farà il caffè e ne distribuirà a profusione insieme al latte. Qualcuno lo vorrà con la schiuma e lei sarà contenta di vedergli spuntare i baffi come il guglielmone  di storica memoria che lei ricorda nel disegno che le ha lasciato il nonno.  Altri chiederanno a gran voce le uova al bacon. Non potrà accontentarli come  fa abitualmente,le uova si sono fermate a quattro invece che a otto.  Il the fumerà e lei si scotterà, come sempre, e userà dell'olio per fermare la bruciatura perchè ha lasciato il fargan in farmacia.  Il gatto le si infilerà tra le gambe e lei lancerà un urlo,gli ha pestato la coda,nel mentre da perfetta equilibrista offrirà le braccia aperte come una "dea madre" che dispensa frutta senza senza economia  ben sapendo che non affiorerà  su nessun volto un accenno di meraviglia, ne una nuvola di grazie. E sa che dovrà tenere a bada i litigi di molti, compresi i bengalini,i canarini,gli usignoli,uno prenderà il volo e lei si prenderà tutta la colpa. Si sente non più persona e donna ma una indefinibile forma irregolare. Un poligono.  Con l'immaginazione si porta alla necropoli reale di Saqqara  quando quella volta...  un libro di storia le piomba sulla testa.  Risate in eccesso che farà fatica a digerire risentendone l'eco durante il resto del giorno ma che dipanerà come una matassa di cui ne conosce il bandolo che tiene fra le mani delicatissime e incredibilmente forti da suonare sul pianoforte la sinfonia dei mille  (Mahler n.8) da capo al fine e ritornare all'a capo senza gocce di sudore sulla fronte. Nel cuore non so.  Sul volto l'impronta sempre della Gioconda.

Mirka







"Una storia sbagliata" (F.De Andrè)

17 commenti:

  1. Quando si è amati e si ama,la carica creativa che si sprigiona fa sopportare ogni realtà anche la più ostile,anzi la trascendono. Capisco molto bene il significato che hai voluto dare chiudendo il post." Sul volto sempre l'impronta della Gioconda. Bello.A quando?...ornella

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  2. Aurora non è un personaggio romantico ma vita in movimento,mai bloccata nello stereotipo dell'amore fatale ma neppure travolta dalla realtà così spesso ordinaria e a volte anche volgare. Inoltre a salvarla le verrà in soccorso la sua naturale allegria o se vogliamo la bontà che sta dentro a quella allegria così vera,così spontanea.Gianni

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  3. ?..e gioconda sia cara ORNELLA che saluto concordo ringrazio. Mirka

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  4. Grazie veramente di cuore GIANNI per esserti così avvicinato al mio caro personaggio di Aurora. Ti abbraccio e sempre un'Evviva malgradotuttoeciononostante. Mirka

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  5. Chiamalo raccontino questa realtà di essenze trasformate in poesia. Molto toccante.Complimenti.Giulio

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  6. Troppo caro GIULIO anche se terrò questo apprezzamento buono per il cuore. Due baci. Mirka

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  7. Sbagliare è vita che non si arrende alle sconfitte per protagoniste eroine come la bella Aurora. Gianluca

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  8. Sbagliare è vita che non si arrende ai fallimenti per protagoniste come la bella Aurora. Bello e interessante.

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  9. Il commentatore di prima distratto ero io.Gianluca

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  10. Arrendersi GIANLUCA sarebbe come dire "il mio viaggio è giunto al suo termine" e Aurora ama piú che mai tutto ció che ci può essere di bello nella vita senza sottrarsi alle incognite avverse. Aspettiamo allora il seguito brindando alla vita malgradotuttoeciononostante. Mirka

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  11. Un distillato di passioni col suo segreto ben protetto dal sorriso.Un racconto che invita ad attendere la prossima puntata. Ci spero davvero. Baci.Mariù

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  12. Un dolore riempito dal sorriso di questa Aurora dalla personalità così varia e complessa e sempre tesa a raggiungere un risultato sociale come bene per tutti. K.V.

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  13. Prossima puntata MARIÙ? chissà che non sia più giusto chiederlo all'indifferenza del Tempo. Bacio,Mirka

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  14. Il "bene per tutti" KLAUS? Sogno sconfitto dall 'Illusione tradita da una cocciuta Speranza,ingenua quanto candida perla di una buona fede sepolta nella sabbia colorata del fondale. Mirka

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  15. Un bel racconto. Di certo quel sorriso di Aurora sarà il suo più bel segreto per far fronte a ogni mediocrità. Ciao. Giulio

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  16. Non lo so GIULIO,vivere è sporcarsi con tutto pur restando integri nel segreto del tuo fondale. Bacione,Mirka

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  17. Come si sente il bisogno di comunicare nel "silenzio di una camera"!. Tutto è colore. Anche una pena custodita nel segreto di un sorriso. Delicatissimo e pieno di fiera malinconia.Complimenti. Un fortissimo abbraccio. Mariu

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