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fiume della vita

mercoledì 2 luglio 2014

SCAMBI SENZA EQUIVOCI



La Palmira sempre piange, e se la piange la gh'ha ragion,la doveva pensarci prima,prima d'andar in dal furmentòn.

(Dalla raccolta di tiritere guastallesi)






Il bar è sempre una piacevole sosta, ovviamente quando non c'è fila. Si rincontrano i vecchi amici, si fa l'occhiolino al barman per lo "speciale", si scambia qualche battuta con chi  ha voglia di restare sulla stessa lunghezza d'onda, si osservano i volti, la postura di chi entra, si ferma, prende qualcosa e pensi che dietro a tutto questo ci sono storie di vite che per un istante sfiori e immagini.
Uno sconosciuto ha desiderato offrirmi un caffè. Si percepiva altro scopo che il piacere del gesto. Io nel piacere del semplice grazie. Quattro parole  lui, per raccontarci l'essenziale, il nome mentre allungava la mano inchinando leggermente la testa. Due le mie parole per dirgli il mio nome e cognome accompagnandole da un sorriso pieno e naturale. Forse non ci incontreremo più o forse chissà. Nel cuore resterà sempre la misurata spontaneità di un atto gentile donato senza alcun scopo se non per il piacere di farlo. Io di apprezzarlo con naturale semplicità.



La zia di cui parlo e scomparsa due anni fa, era una donna veramente in gamba ma piuttosto originale. Non era una sentimentale, ma diventava tenera  piangendo come un vitello, per il pianto d'un bambino, o di un vecchio che sarebbe stato pesante a tre badanti. Si spendeva in fatti più che in parole che consumava sempre nel silenzio. Non era anarchica, ma non subiva le leggi se non prima averle esaminate,discusse, approvate o contestate. Infine le osservava scrupolosamente come un dovere fondato sulla serietà dei doveri che deve sentire una persona onesta. Aria  che lei respirò sin dalla nascita senza battere  ciglio. Razionale ma attenta alla natura, ai paesaggi, agli animali, chiedendo e indagando, ma senza la meraviglia del sognatore. E su questo poteva anche dimenticare il tempo senza perderlo di vista. Diceva sempre quello che pensava senza curarsi troppo di spingersi oltre la convenienza, oltre le buone maniere (segno zodiacale i gemelli come quello di mia madre pur così diversa e per non far torto al l'eccelso DOC anche l'Alighieri). Non era una eroina alla Meredith ma non puntò mai su un homo solo per convenienza. E non aveva in simpatia i preti. Eppure, quando, ricoverata in ospedale, scambiò un mio amico per un prete, non ebbe nessun moto di  fastidio quando gli domandò chi era. Forse dipese perché non aveva nessun rosario in mano, mentre gli chiedeva in modo dolce, umano e naturale tale da essere inequivocabile per il suo significato "Come sta Fernanda"?  "Ma sèt un pret? (sei un prete?) No. Sono  Sergio, l'amico di Mirka, e il marito di Carlotta"  "Ah si? Molto bene. Che tu sia il benvenuto allora". Una particolarità di scambi essenziali e sinceri che mai dimenticherà, come continua a mancarmi lei con la sua brusca franchezza, le briscolate da formiche di sbadiglio, la tenerezza usata per i miei piedi quando erano affaticati, o per le mani infreddolita quando avevo dimenticato i guanti a casa, se non in qualche negozio. Ricordo come fosse adesso come nel l'aria ci fosse solo un profondo senso di autentica comunicazione e per farsi capire la semplice chiarezza.

Mirka





"Che gelida manina" ( Bohème G. Puccini)







NOTALa Palmira sempre piange è una breve tiritera recitata durante il filòs dagli adulti che volevano ricordare ai giovani come l'appartarsi fra le alte piante di frumento potesse essere assai "pericoloso" per i focosi fidanzati

2 commenti:

  1. Conosco molto bene quell'episodio e lo stupore un pò imbarazzante che creò in tutti. Pensammo che fosse dipeso dal maglione nero che indossavo quel giorno. Ma non ce la prendemmo più di tanto. Tua zia meritava ben altro che soffermarsu su una strana confusione di ruoli. Simpatica quella tiritera tipica delle nostre parti. Un caro saluto. Sergio

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  2. Ciao SERGIO chissà perchè si ricordano i lampi. Forse perchè ci scuotini su l'unica verità sfuggita dall'incontro con l'intuizione e una distratta attenzione che sempre tornava come un commissario cocciuto come Holms oppure per puro esercizio a tener viva la memoria?....Mirka

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