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fiume della vita

domenica 5 ottobre 2014

IN SOGNO "SONO LE TUE LACRIME"




La Vergine Degli Angeli Mi Copra Del Suo Manto e Mi Protegga Vigile Di Dio l'Angelo Santo


Ho mal sopportato i distacchi. Sempre. Quand'ero molto piccola bastava vedessi sulla porta mia madre per sentirmi i singhiozzi irrompendo a cascata.  Mi duravano tutto il giorno vendicandosi con altrettanti musi lunghi che distribuiva prima a lei poi a tutti coloro che si avvicinavano per cercare di farmi qualche coccola o nel tentativo di consolarsi.  La strada interminabile ( 500 m) che mi portava all'asilo la cospargevo di lacrime come i sassolini di Greta. E mi vedo ancora col cestino della merenda preparata dalla nonna stretto nel piccolo pugno della mano come un grande tesoro sballottato in alto e di lato come la testa di Oleferne mentre pregusta la vendetta che avrei messo in atto più tardi rifiutando il polpettone che adoravo col gusto piantato sui dentini. Diventata grande di anni fu lo stesso. Sempre un fiume lungo come il Mississipi che trasformato in vendetta facendomi fredda come un ghiacciolo alla menta.  Credo che la caratteristica del dolore siano la comparsa delle lacrime. Mute, rumorose, dirompenti, taglienti, fratturate, scisse, scivolose come malta, dolci come un mango maturo o come il ferro dolciastro che lascia il sangue quando cola dal naso. Insomma uno spettacolo da gran ghignol che avrebbe dovuto commuovere tutte le cose e quel mondo che mi aveva torturato e che indifferente continuava a vangare su una ferita mai chiusa. Così io sentivo senza bisogno di comprendere, senza fare domande. Un sentire che trasmetteva in ogni lacrima versata. Una specie di croce che ho sempre portato su di me, lucidamente e incapace di abbandonarmi al miele soporifero della rimozione del l'incoscienza. Eppure quanta e quale ricchezza di creatività mi ha portato quella via verso il calvario!
 Un poco di tempo fa una persona carissima partì per quel viaggio che non conosce ritorno. Feci di tutto per darle ogni merito rispettandone le volontà testamentaria e quello che io conoscevo di lei. Mi sentivo serena e in pace e, chiunque si avvicinasse per farmi le condoglianze, il sorriso ne anticipava il ringraziamento. Forse molti si saranno stupiti, ma la serenità procurata per aver compiuto tutto quanto era in mio potere fare, motivata solo da un profondo amore mi permetteva di accogliere tutti col sorriso. Ma la persona scomparsa mi mancava.  Mi mancherà sempre.  Spesso prima di prendere sonno, la invocavo rumorosamente e con quella valanga di lacrime di storica originaria natura a me così congeniale. Mi svegliavo al mattino ricordandosi dello strepito invocativo dal cuscino bagnato e da una coroncina che tenevo ancora in pugno. A compensare tutto questo la notte mi  regalava un sonno tranquillo e dolce come la brezza gentile che soffia e mentre soffia manda fuori tanti piccoli sbuffi luminosi che per me volevano significare l'eternità che gira insieme a noi.    Poi.. inaspettato arrivò un sogno. Un sogno che mi portò angoscia modificando la Via del mio pianto e delle mie invocazioni.

SOGNO




Mi apparve Lei.  Stesa.  Bella come sempre.  Coi vestiti bagnati di rosso.  "O Dio che hai fatto!?"   ho gridato guardando impietrita tutto quel corpo bagnato di liquido rosso. "SONO LE TUE LACRIME"   mi rispose con infinita dolcezza.  "Non piangere più".

Mi svegliai di botto rivivendo da sveglia tutta quella brevissima intensissima scena.  Sentivo i tamburi rullare dentro a ogni lacrima (sua) e pareva che tutto quel l'amato corpo bagnato vibrasse e continuasse a fermentare di vita propria formando strani segni luminosi e circolari che si espandevano nell'aria e, che, sparendo si imprimevano nella mia retina contro la loro stessa volontà,ma messaggeri di qualcosa che io avrei dovuto capire. Cosa che nel tempo ho fatto.

 Non imploriamo più i morti perchè vengano in soccorso alle nostre sofferenze di vivi.  Lasciamoli riposare.  Quello che dovevano fare l'hanno fatto da vivi.  Per loro, ora,deve esistere solo la pace meritata per avere compiuto nel bene e nell'amore il compito a loro destinato.  Questo è ciò che intellettivamente ho capito. Ora prego per lei ma non la invoco più. Ho trovato una Via sicura e altamente protettiva a cui rivolgere il mio pianto libero e rumoroso quando improvviso arriva nel silenzio della notte. 

"Vergine Madre,figlia del tuo figlio,
umile e alta  più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti si,che 'l suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura" 

E tutto come per incanto si placa. Il mio sonno è protetto come sono io e nessuno soffre. Nè i morti nè i vivi. Solo una mano invisibile, ogni tanto, irrompe su quel fiume che sta dentro ai miei occhi e soffia come lieve verità che non fa più male.

Mirka




"Non piangere Liù"  ( Turandot -G.Puccini)

 

19 commenti:

  1. Ciao cara, solo per dirti che ho DOVUTO cambiare indirizzo e sarò ben lieta se continuerai a seguirmi.
    Grazie!
    Cristiana

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  2. Quanti pianti di bimbi ho consolato in 40 anni di scuola dell'infanzia e ogni volta era un'impresa rassicurarli e veder smorzare i singhiozzi e spuntare un sorriso per una qualche sciocchezza con la quale riuscivo ad allentare le maglie di quella infinita disperazione infantile che tu evochi a inizio post.
    Poi la vita ci porta altre lacrime che lavano il dolore e cambia il nostro rapporto con la sofferenza, sublimata dal ricordo, dai sentimenti, dalla speranza di chi ha fede, dal senso di appartenenza oltre il tempo terreno:)
    Marilena

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  3. Ciao Cristiana,lo farei volentieri se avessi capito qual'è il tuo nuovo indirizzo. Fammi sapere,Mirka

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    1. ECCOLO! Comunque. per essere sicura :

      http://pincocris2011.blogspot.com

      Grazie e ciao-Cri

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  4. I vivi possono ancora consolare MARILENA non i morti. Loro debbono solo stare in pace. Comunque grazie per il tuo passaggio. Ciao,Bianca 2007

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  5. Cara,ma che perfetto accostamento hai trovato per dare senso e conforto al tuo pianto. Luminosa guida di "carità",e in terra inesauribile fonte di speranza. Così ti rincuorerebbe Dante il più grande poeta di tutti i secoli. Con affetto. Sergio

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  6. Credo che ci sia sempre un motivo quando si ricordano sogni come questo. Un qualcosa di essenziale affinchè gli occhi vedano e il "dentro" lavori. E quanto hai ragione nel dire di lasciare in pace i morti. Se in terra hanno dolorato,nell'aldilà debbono riposare e gioire del riposo. Però se vedono il nostro pianto anche per loro può diventare un motivo per riprendere la via del Purgatorio. E allora meglio rivolgersi alla Madre di tutti,avvocata,potente,misericordiosa.Madre.. Un grandissimo abbraccio.Elisa

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  7. Grazie SERGIO,infatti cosa c'è di visione più bella di un Paradiso dove chi ti accoglie è una Madre così dolce e piena di grazia? Abbraccione,Mirka

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  8. La cosa essenziale ELISA e che io ho capito è quella di lasciar liberi i morti dalle pene dei vivi. Ci penserà il Manto di Maria. Oppure continuerò a piangere nel mio silenzio rumoroso. Bacio,Mirka

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  9. CRISTIANA messo in memoria. Grazie,Mirka

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  10. I sogni per nostra fortuna non saranno mai nichilisti sino al punto da farci male solo per il gusto di farcelo. Forse sono lì per insegnarci a concquistare il dolore come allontanamento da tutto ciò che ci fa male.Ma sono d'accordissimo con te che non bisogna tormentare i morti su questioni che procurerebbe altro dolore a loro per l'impotenza a operare concretamente. Ti abbraccio forte. Gianluca

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  11. Credo che il sogno sia un sentiero messo in campo per metterci sulla via un pensiero che ci aiuti a stare meglio per una verità afferrata.Esperienza che si fa e che in pratica dovrebbe aiutare l'uomo a capire con la sua anima razionale. Mi hai commossa anche perchè ho letto col sottofondo musicale che hai postato. Tizzi

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  12. Brividi. Ma hai ragione. Preghiamo per i morti ma non tormentiamoli con la nostra sofferenza. Però in compenso hai trovato un'avvocato formidabile.Lei ti aiuterà certamente. Con tanto affetto. Mariù

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  13. Spesso Tizzi siamo una sola anima,io e te. Baci,Mirka

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  14. "La grazia è discesa dal Cielo" (Suor Angelica- Puccini Atto Unico). Abbraccio strettissimo Mariù. Sempre io la tua amica

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  15. Sempre che lo si sappia interpretare bene Giulio,è un valido mezzo per togluere qualche lacrima versata dentro a quel gran fiume che si chiama Vita. Mirka

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