fiume

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fiume della vita

domenica 27 novembre 2016

QUELLA STRANA PIOGGIA DALL'ODORE DI MUSCHIO

S' intrecciavano le vite godendo di tutto.   Nei fasci di luce impenetrabili come una bella favola che s' interpreta ogni giorno-notte, aggiungendo sempre qualcosa.   Col finale di radici che si abbracciano la notte, o una poesia con l'idea del Dio che si manifesta in ogni piccolo gesto d'amore.    Lo sforzo costante nel tessere la tela.    Incantesimi di epilettico amore che continua a far battere le ciglia.     È questo il vincolo che attutisce i colpi del dolore, distoglie il viso per pudore, e finge che niente tocchi di quella irriverente realtà che piange la sconfitta tra un balbettio come di sillaba negata o di vino andato storto buttando in alto i dadi.     Chissà forse la vita è questa.   Una ballata col tacco dodici  e sul muro un tiro a segno centrato che mai vorresti.    Nitide sentiva quelle lacrime scivolate sul petto.     Prima una, poi due, trenta,  poi lo scroscio della pioggia, che martellando sul tondo morbido tamburo si congiunge,  cade e forma il buco.   Un buco che manda al naso e all'aria l'odore del muschio raccolto per l'occasione di un presepe.     Un sudario di pioggia cristallina a proteggere dal gelo.   Incerta e quasi timida prima.     Dura, limpida, feroce, quasi cattiva a volte,    nenia dolcissima in sul finale che scompare e si perde nella cuna di un piccino.    Ultimo indistinto valzer ballato tra le braccia  di un Lui sotto un Sole immaginato. Un papavero,  un campo, le corse, il nascondino, qualche graffio sul viso che sfumava senza lasciare tracciato, se non un'allegria dolente e un poco imbronciata.      Si sentiva vecchia senza senza averne nel cuore l'antica conoscenza data dagli anni e dal l'esperienza ripassata dal l'intelletto, o come Abele trafitto e ucciso senza colpa e assolto dai peccati fatti senza intenzione, da un Dio, quello vero e giusto che si dice governi tutto il mondo scalzando il belletto della forma e da ogni trucco.     Ai posteri un documento lettera nel compiuto di energia che esplodendo possa bruciare anche se stesso e miseria di cenere  le diventato mentre il cuore palpita, balza, e si contrae in vertigine d'anima che tutto ha dato.    Filo d'acciaio che come seta legò il misterioso Insieme.  (Dai racconti Il Destino Nel Nome)

 Mirka"Zorba 




"Ballata" (Op 23 N.1 Sol min-F. Chopin)








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