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fiume della vita

sabato 26 gennaio 2013

...PERCHè LA SHOAH NON RAPPRESENTI SOLO L'APOLOGIA DEL" MALE" MA SIA UN MONITO ALLA COSCIENZA VIGILE INDIVIDUALE E COLLETTIVA


La pelle di bufalo è proverbiale per spessore e resistenza, ma quella era lacerata (...) uno,quello che sanguinava, guardava davanti a se con una espressione nel volto nero e nei dolci occhi neri, come un bambino che piange .Era proprio l'espressione di un bambino che piange. Era proprio l'espressione di un bambino che è stato duramente punito ma non sa per che cosa, perché non sa come sfuggire alla tortura e alla violenza rozza (...) io stavo lì davanti e l'animale mi guardava, mi cadevano giù le lacrime; erano le sue lacrime, non si può fremere per il fratello più caro più dolorosamente di quanto fremessi io nella mia impotenza per quella sofferenza silenziosa (Rosa Luxemburg- dal carcere in cui era rinchiusa per la sua opposizione alla guerra e che si era riconosciuta nei suoi occhi)


L'indicibile non si annida nella scrittura, esso è ciò che molto prima, l'ha provocata. (...) Io non scrivo per dire che non dirò nulla, non scrivo perché non ho niente da dire. Scrivo; perché abbiamo vissuto insieme, perché sono stato uno di loro, ombra tra le ombre, corpo vicino ai loro corpi. (Georges Perec-vittima indiretta della Shoah, perché in quella ha perso il padre e la madre, per vivere poi un'infanzia di abbandoni e di angosce)


 Come al solito, quando furono sulla porta, le donne cominciarono a urlare e non volevano saperne di entrare dentro; urlavano tanto che si sentivano sino alle baracche e le ragazze che l'indomani dovevano recarsi al lavoro brontolavano, disturbate.
A furia di calci e bastonate i "Posten" (guardiani SS) fecero entrare tutte nella gran sala. Ma, mentre uno stava per chiudere la porta contro cui si accalcavano le disperate, se ne trovò ancora una addosso; era Frau Marie che lo guardava.
"Dentro" impose lui. Era un ragazzo molto giovane, con le guance rosee e i limpidi occhi azzurri; voleva andarsene e cercò di spingere quella che, a un tratto, lo prese per i polsi, guardandolo con occhi spiritati.
"Io sono tua madre! Perché vuoi uccidermi? Tu non ucciderai tua madre! Continuava a stringerlo per i polsi alitandogli le sue pazze parole sul viso, e il ragazzo si sentì a disagio, tanto più che l'uscio non era ancora completamente chiuso e le altre facevano forza. Era la prima volta che gli capitava quel lavoro e non voleva grane. Così non trovò di meglio che chiudere l'uscio lasciando fuori Marie, e quando si accorse dello sbaglio alzò le spalle prendendo una gran decisione.
"Sarà per un'altra volta!" minacciò. Tu sei una vecchia strega e me l'hai fatta!
Così Marie tornò in campo e divenne Maria del miracolo; quale miracolo poteva essere stato quello fatto tramite lei; muovere a buon consiglio il cuore di un giovane SS?  (Da Madre Salvata o Maria Dei Miracoli di Liana Millu)

E questo è uno di quei tanti "vissuti" che  testimoniano ciò che si chiama SHOAH-OLOCAUSTO, vicenda conclusa con un lieto fine, almeno in quell'episodio. (il ragazzo della SS lascia infatti Marie fuori dalla porta della camera a gas, anche se incidentalmente,come frutto di un momentaneo smarrimento,più che di una vera conversione) o, come la testimonianza del  M. Giuseppe Selmi

...Fu dunque nell'ottobre 1943,in una baracca del campo di concentramento di Tarnapol (tra Kiev e Varsavia) che una mattina sulle 5, dopo aver dormicchiato alla meglio, quasi come in una specie di delirio febbrile (causato anche dal vivere di quel momento e in quell'ambiente sempre così ossessivo ed allucinante l'autore si svegliò con la netta sensazione di avere come "suonato e udito" fino a pochi istanti prima un curioso ed aureo concerto in una specie di sonoro e meraviglioso sogno.   Nella mente era ancora ben viva la "panoramica generale" del Concerto che si svolgeva in un inesauribile cantare del violoncello, intercalato da belle Cadenze e con impasti sonori dolcissimi, diremmo, celestiali.   Nella eccitazione particolare di quel momento,primo pensiero dell'autore fu di fissare almeno un qualcosa di tanto bel Concerto. Ma la mente umana non è purtroppo come una macchina fotografica!   Purtuttavia l'autore teneva con se, sotto il proprio "castello di legno" (giaciglio) una piccola valigetta con dentro la "sua vita" (pezzetti di carta anche la più strana e mozziconi di matite con cui fissare note e notine di temi musicali,di abbozzi di studi e pezzi; il tutto come in un allucinante lavorio giornaliero per non far morire d'inedia anche la mente e lo spirito).
E così nel semibuio di quella baracca, a quell'ora ancora "addormentata",più scrivendo a lettere che non a note musicali, l'autore fissò per appunti la "costruzione sonora" il più verosimilmente vicino a quella "udita" poco prima.
Anche il M. Selmi scampò "per miracolo" o forse perché ne dovesse dare testimonianza con la sua musica, col suo "vibrato" indimenticabile che sapeva far cantare il suo violoncello..


DOVERE storico E' e "dovrà" essere, sempre,ricordarne la DATA 27 GENNAIO di quella SHOAH,    l'impegno morale (di ognuno) e della collettività a  rendergli vita nella fermezza che "respinge" ogni razzismo, in quello che NON ONORA la nostra Carta Dei Diritti (Costituzione) scritta dalle fronti più pure e illuminate dall'intelligenza che ha frugato nell'uomo, col sentimento della passione civile,con la lucidità che guarda il domani...     nella responsibilità a tramandare con l'emozione di chi ha davanti agli occhi ogni orrore 
Birkenau, Auschwitz, Ravensbruck, Mauthausen, Dachau,Termopili,  Spalato, Corfù, Fossoli,  Manfredonia, Torre Tresca, Monte Sole, Marzabotto Alberobello,ecc ecc affinché restino incise nella memoria del cuore come garofani rossi a cui dare acqua anche quando e,qualora la siccità dovesse scarseggiare per la nostra stessa gola.
A riscatto del "male" insito in ognuno e come iena in agguato.

Ho faticato anch'io a scrivere questo post. Non ero al meglio di me stessa. Ciononostante l'ho fatto. E per tutti i motivi sopra elencati.

Mirka



Perigiali" (M.Theodorakis)
 



"Requiem" (W.A.Mozart




NOTE; La foto al centro riproduce uno dei libriccini (contenuto in una mano per dimostrarne la piccola dimensione) dove appunto fu fissato tutto il "Concerto Spirituale" Nel disegno in basso,l'ambiente dove è nato il Concerto Spirituale e la baracca con i famosi "castelli". A fronte la firma autografa del M. Giuseppe Selmi

Alberello-cx ampo di concentramento pugliese dove nel 1947 furono trasferite centinaia di donne dell'Est (tedesche, polacche e soprattutto slave fuggite in Italia in conseguenza delle svolte comuniste in quei paesi e chiamate "Le signorine""Le pervertite isolate ","Le cocainomane""Le indesiderabili","Le sbandate"

14 commenti:

  1. Alta documentazione e grande messaggio,Mirka. Nel Maestro che ho avuto l'immenso piacere di conoscere,di ascoltare,d'intervistare,una figura emergente di contrapposizione al male,nelle donne abbiamo chiara la forza(interiore) resistente della Luxemburg,nell'altra povera donna,un pò di fortuna che probabilmente la cambiò in tutto sino a modificarla antropologicamente (spesso le reclutate femmine si trasformavano in maschi,fisicamente e psichicamente) anche se si sopravvisse.Si dobbiamo ricordare,tramandare e non darci a impotenti o rassegnati o incapaci d'immaginarsi diversi dall'essere sudditi a oltranza e alla fine morire sudditi i nel suo rivolto macellai.Un grande abbraccio.Elsa Fonda

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  2. Testimonianze che ci obbligano a riflettere,a chiederci sulle "nostre" intelligenze.Un quadro di orrori e di terrore,che mai giustificherà chi si defila dalla responsabilità del ricordo,fingendo che i pericoli si siano scongiurati, per chi non si sforza di capirne lo sviluppo dai "segni reali",riconoscendone le contraddizioni,solo apparenti, che mascherano il sentire vero,nella paura del diverso,nell'ideologia troppo spinta e ristretta,nelle regalie di illusioni,nei vuoti da ogni sentimento,umano e di civile passione,"tutti per UNO" e tutti sull'attenti pronti all'appello,"ordinato",la democrazia solo un intermezzo.Enrico

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  3. "Esiste Auschwitz, non può esistere Dio...": forse la citazione non è perfetta, ma rimane comunque scolpito nella mia memoria questo enunciato di Primo Levi in SE QUESTO E' UN UOMO. Nel 1996, mi recai con i partigiani e gli ex-deportati di Torino in visita ai campi di concentramento di Buchenwald e Mauthausen, per ricordarne due fra i più tristemente noti. Ad Auschwitz non sono stato, ma ho appreso grazie alla radio che anche quest'anno una rappresentanza di studenti liceali italiani ha visitato detto luogo atroce di disumana disperazione. Parlo, anzi scrivo queste righe sentendo ancora nella pelle le sinistre sensazioni provate soprattutto a Mauthausen: sicuramente, sussiste lì come in tanti altri luoghi terribili l'impronta psichica incancellabile dell'accaduto. Ti ringrazio vivamente per questo tuo post severo e prezioso, a fronte della fatuità smemorata che vorrebbe magari minimizzare l'Olocausto, se non negarlo del tutto, non esistendo limiti alla "bestialitade" umana, allora come oggi, purtroppo. Non è gusto della citazione letteraria fine a se stessa, ma davvero "gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce", come dice Leopardi in epigrafe alla GINESTRA, rielaborando pessimisticamente un passo del vangelo giovanneo.

    Andrea

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    1. CALDAMENTE RINGRAZIO TUTTI CON LA SPERANZA CHE "QUEL" MONITO SI SCOLPISCE DENTRO A OGNI COSCIENZA NELL'IMPEGNO A TRAMANDARLO COME IMPERATIVO MORALE,COME UNA "NORMA DI COMPORTAMENTO" ETICO E CIVILE-
      Col cuore,Mirka

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  4. Il superuomo,le sue psicosi,la sua paranoia,le sue illusioni di deliri di potenza,la sua pazzia fatta passare per vita invece che di morte.Molto toccante,Mirka.Un abbraccio.G.M.

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    1. Si.G.Ombre che hanno lasciato una follia di deliri a monito per i posteri.Mirka

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  5. A dispetto di tutte le intolleranze,gli odi,le prepotenze,il male,il bene trionferà sempre.Nella forza testimoniale che tu le hai dato,in quella di un maestro, fra mille terrori,che vinse con qualcosa di diverso, superiore anche alla sua stessa fiducia.E noi dobbiamo credere a questo.Con affetto.Grazia

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    1. Si! GRAZIA.Fiducia in tutto quello che l'uomo può quando si evolve, con la coscienza d'aver lasciato un seme affinchè ci sia del buon pane per tutti. Mirka

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  6. Terribile e tremenda storia di follia quella dell'Olocausto,dove si incrociano processi mentali coscienti e incoscienti,e dove in questo post, appare, severo e giusto il monito a ricordare ogni pericolo di diffusione di ideologia antiumana,le ombre sempre latenti.Maria

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    1. Le "ideologie antiumane" MARIA sono nell'ombra di dna infestati da virus alienati prima ancora d'annidarsi nel caldo del sangue e germinare,ma...resta il "dovere" d'accorgersene, agli svegli e ai vigili,al di là d'ogni maschera o camuffamento di civiltà democratica.Mirka

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  7. No! Non un'apologia del male,ma dubbi propugnati con ostinazione dalla coscienza,contro ogni egoismo,contro tutti i poteri,le tirannie subdole o determinanti,contro gli orgogli smisurati e cristallizzati,contro le idiote supremazie degli uni sugli altri,ma limpida una "posizione morale" che ne sia la molla.Grande post,Mirka.Un'abbraccio.Salvatore

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    1. "Una posizione morale" che ne sia la molla e un obiettivo singolo che accomuna una unica parola d'ordine.Essere uomini che si aiutano sbarazzandosi del troppo,aiutando con quel troppo ingombrante imbevuto d'avidità ed egoismo,sentendosi un semplice anello d'una importante catena.Catena che lega gli uni agli altri.Abbraccio ricambiato senza sforzo di sostanza,Mirka

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  8. Post notevole,Mirka.che obbliga ricordarlo.Mai far svanire con l'indifferenza o col disimpegno,una terribile realtà della nostra Storia.Sarebbe un'altrettanto gravissimo delitto.Sergio

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    1. Come potrei SERGIO,non condividere tutto quello che hai detto e che ringrazio per avermi dato,ancora,la possibilità di ribadirlo? NON dimenticare,NO alla indifferenza,GUAI a chi si nasconde nell'ignavia disimpegnandosi a tener viva la terribile colpa.Mirka

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