Si chiamava "Villa Delle Pesche". Anche le SUE guance erano di quel colore.Solo l'oro le mancava che tutto il cuore l'aveva bevuto,lasciandole le guance bianche ma con l'ombra del sole.
Mi dicevano:" Poche furono le volte che la vedemmo ridere.Il lavoro era duro e provvedere doveva agli uccellini ancora implumi .Però mai le mancò il sorriso anche se qualcosa nella gola andava con forza su e giù." Già c'era poco da ridere con gli uccelli al nido e lei senza il blasone! Eppure capace d'essere formica nel fare economia,sudata in buon odore,durando la frittata ora di zucca ora di cipolla più che una Divina Commedia da imparare e recitarla come attore consumato
LEI sapeva di "locomotiva" che, come regola di vita distrazione non conosce alcuna,pena l'onore,la vita della gente. E la SUA educazione l'aveva avuta lì.
Fu mio l'orgoglio d'averne duplicato quei pochi sorrisi in zampilli freschi per l'estate che,l'altro uccello aquila, per voli alti nel mentre diventava.
Amava Marx che la "lotta di classe" per lei da lì partiva,ma sosprattutto amava l'umanità dell'uomo,perchè da lui doveva arrivare il pane con lo sforzo onesto del lavoro.
Tutti le volevano bene e di questo LEI ne fu sempre grata. Tutti si riconoscevano nel suo sguardo amico,apprezzandone la coscienza che metteva in ogni cosa,le attenzioni dell'orecchio per capire le ragioni nonchè i motivi delle diversità anche se deciso e duro,all'abbisogna il SUO no non tentennò mai.
Probabilmente fu sola a combattere il mondo che dolcezze di lusinghe mai le diede. Allora non capivo.Oggi si che identiche sono le strade e forse anche il tempo dell'anagrafe.
Ma più d'ogni altri al mondo, amò me e chi m'inviò la e-mail con queste foto. Per NOI lottò e la vita vinse quando "oltraggiata" le si voltava contro,rimettendola in piedi col vigore e l'energia d'andare avanti con la testa dritta.
Un grazie "doppio" allora,a LEI ovunque...e a TE che mi mandasti viva l'emozione dei ricordi in quel richiamo a casa,con la locomotiva canterina nel buco dello stomaco,in quel Guccini che ti assomiglia tanto.
"La mamma" (Canzone per tutti i tempi-C.Villa)
"La locomotiva" (F.Guccini)
Cara ghepardina,sai perchè ho tardato a rispondere a questo post? Semplice.Un'enorme onda di ricordi ha sommerso anche me nell'emozione di allora e questa di oggi.Baci baci baci e grazie.Carlotta
RispondiEliminaGazzella...posso immaginarlo.Baci,Mirka
EliminaRealismo poetico questo tuo,che riporta a galla i valori dell'uomo,i sentimenti fuori da ogni prospettiva ideologica,la forza autentica di una donna e insieme madre.Ti abbraccio.A.
RispondiEliminaSi,A.e...l'orgoglio di darne testimonianza sempre e ovunque.Grazie.Mirka
EliminaGrazie cara amica per aver riportato in vita l'eccezionalità umana di una donna da me conosciuta,stimata, amata e mai dimenticata.Un abbraccio fortissimo.Lilli
RispondiEliminaLILLI cara,per me la spinta del piacere mi fa "muovere il sol ed altre stelle",ma...questo non ti è nuovo.Abbraccione,Mirka
EliminaNo,tua madre non aveva il blasone ne le lenzuola di seta.Il suo pedigree era nella lotta reale,con gli ideali che sentiva nel cuore,nel giusto che dona mentre ascolta con sincerità ed empatia.Le lenzuola di cotone, ruvido,probabilmente fatte anche in casa,ma quando le stendeva al sole sapevano di buono di fatica e senza alcuna macchia di cui vergognarsi.Questo è certezza,cara la mia Mirka che con affetto abbraccio.Av R.S.
RispondiEliminaAVVOCATONE un bacione anticipato perchè mi hai portato alla mente un ricordo molto particolare e buffo di mia madre. Oltre che di lingua abile e pronta per tutti ma sempre con lealtà assoluta "ssbben che siamo donne paura non abbiamo ecc ecc...) lei era insuperabile nel lavaggio delle cose,lenzuola comprese,a differenza di me che...beh lasciamo perdere...e,brava a tal punto che, quando le ritirava non c'era neppure bisogno di stirarle tanto erano perfette.Ci vuole una tecnica anche di lì,a quanto pare.Ma la rabbia che io provavo era quando mi domandava di aiutarla a piegare le lenzuola.Anche se di malavoglia l'assecondavo che,se potevo svicolavo da quelle operazioni.E anche lì lei aveva una sua tecnica da me,ovviamente, mai imparata.Con un lievissimo colpetto le tirava verso di lei e io per quanta forza vi mettessi nel resistervi, lei riusciva sempre a trascinarmi sino a portarmi alla sua faccia.Non ho mai capito come facesse,ma rivedo,rido,m'arrabbio. Grazie allora a te per quest'altro bellissimo ricordo e...doppio bacio,Mirka
EliminaSono certo che la sua mamma non venne mai a meno alla fedeltà di quella locomotiva,perchè nessuna disattenzione l'avrebbe portata fuori dal binario.Troppo chiara negli obiettivi da raggiungere e lineare come un binario.Intensissimo post e bellissime le musiche.Grazie.Giorgio S.
RispondiEliminaVerissimo caro GIORGIO,chiari gli obiettivi e nata senza mai esser doppia anche se di parto gemellare.
EliminaE allora sempre un'EVVIVA aggiungendo un grazie per la sua carinissima partecipazione.Mirka
Perfetto quadro di forza, vera,semplice e severo atto naturale come ogni autentica forma d'amore quando porta in sè la semenza che farà fiorire nelle più diverse direzioni.Un carissimo abbraccio.F.
RispondiEliminaGrazie F. con tutta quella semenza che viva fibrilla.Mirka
EliminaIn tua madre pulsava la vita profonda che non tralascia "nulla".Lottò è vero con tutte le sue capacità e convinzione per l'esistente,avendo nel cuore un'ideale che corrispondesse a migliorare l'uomo e le sue condizioni di vita e di mente.Le sue radici erano sane e,se a quelle si era coltivata,anche se non le risparmiarono il dolore che superò reagendo sino alla fine dei suoi giorni.Un immenso abbraccio.Elsa
RispondiEliminaSomigliandole un pò...ELSA,ricambio l'immenso abbraccio.Mirka
EliminaResterà sempre il rimpianto per non averla conosciuta più a fondo.Grazie per questi realissimi spezzoni di vita.Monica B.
RispondiEliminaCi sarà, MONIC,almeno lo spero con tutta la testa e il cuore un libro che avrà raccolto un pò di quell'inedito restato sconosciuto anche a te.Bacio,Mirka
EliminaSiamo nel mito di Teti,a quanto pare.La dea madre si preoccupa di difendere dai colpi avversi il figlio per quanto sia lunga la sua esistenza e pertanto-a procurargli l'invulnerabilità-lo immerge nel fiume infernale; ma una parte del corpo resterà non lambita dalle acque prodigiose; il tallone per il quale lei tiene il bimbo per immergerlo.Achille sarà colpito dalla freccia di Paride e morirà,come ben sappiamo.Ogni madre vorrebbe difendere il figlio dai colpi della sorte.Per lui chiede al cielo i doni della felicità,ricchezza e della serenità;ma la difesa non riuscirà mai perchè il figlio stesso,cresciuto e diventato altro da lei si staccherà.In una solitudine che genera angoscia vorrà affrontare il cammino che lo attende,fare la sua scoperta nel bene e nel male,vivendo autonomamente la sua vita.Se il distacco non verrà,allora il figlio sarà uomo a metà.
RispondiEliminaRingraziamo allora Omero,la psicologia del profondo che portò tua madre e te a scoprire beni e tesori anche se col pianto.Salvatore
Grazie veramente di cuore per questa versione di profonda conoscenza,SALVATORE. Si.Ringraziamo Omero che ci ha fatto evocare un mito dolcissimo di lacrime senza ombra di peccato come quello di ogni madre quando deve proteggere gli uccellini ancora implumi,noi, se siamo stati capaci di fare emergere dal nostro inconscio, qualcuna di quelle lacrime vergini e,che,che riconoscendole e,commovendoci,purtuttavia c'hanno permesso la sfida della strada.Mirka.
EliminaEcco una "voce" resuscitata dalla memoria che ci fa rivivere quel tempo,quella realtà,le atmosfere di passioni politiche ma soprattutto di realtà vissute con umanità.Leggerlo fa male ma un male che porta a profonde dolcissime riflessioni.Enrico S.
RispondiEliminaA "Lei" prima di tutto saremo grati per il pane donato magari togliendolo a sè,e ricordandocelo,grati,l'assicurazione,potendo,di darne sempre memoria.ENRICO grazie grazie di cuore per ogni sua aggiunta.Mirka
EliminaMamma è il primo nome che s'impara,l'ultimo che si invoca anche a bocca chiusa.E tu lo sai,vero,dolcissima amica? Ti abbraccio fortemente.Maria R.
RispondiEliminaIl primo sicuramente,MARIA, l'ultimo sarà sempre e comunque una madre quella che si invocherà.Abbraccio,Mirka
RispondiElimina"Ho lasciato tutti i miei libri sullo scaffale; non chiedermi,mamma,di fare ora le mie lezioni. Quando crescerò e sarò grande come mio padre,imparerò tutto ciò che bisogna sapere. Ma per oggi raccontami mamma,dov'è il deserto di Tapantar". (R.Tagore) Un tenerissimo abbraccio.Luciano V.
RispondiEliminaMi hai commossa LUCIANO e tu lo sapevi.Grazie con infinita tenerezza.Mirka
Elimina"Madre colpita nel dolore,forestiero al tuo ventre". (Roberto Carifi) Ma il suo respiro resterà un perenne ronzio di primavera.Ornella
RispondiElimina...o se resta il ronzio di perenne primavera,ORNELLA! che abbraccio.Mirka
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