Facciamo finta che la macchina non si sia fermata senza darne un segnale di preavviso. Che l'appuntamento non sia svanito come quando ci si sveglia al mattino e ci si ricorda solo a mezza giornata, che si ha riso oppure pianto. Che la prima goccia non sia stata una catena che precede il temporale. Che il fulmine non sia stato che un cerino da cifrare nel suo finale ad occhi spalancati Che il bucato steso, sia già stirato e messo nei cassetti coi sacchetti di lavanda. Che la strada non si sia fatta un panno di foschia fra un sogno decapitato e una realtà fatta di gocce inferocite. Che il cuore non si sia fermato per interminabili secondi, e poi abbia ripreso a battere come fa il martello sull'incudine. Facciamo finta che sia stato vero tutto il suo contrario, e che noi si abbia fatto uno sberleffo al tempo, giocando a dadi con la nostra nostalgia, per non essere stati capaci di non farci proprio niente. Mentre gli occhi aperti nell'ultimo stropicciato di colori imbufalito si chiudono al sonno, la cucina spruzza ancora qualche odore buono, la humus della terra ci dice che domani, forse, ci sarà il sole, e col sole, il nocciolo della prima pesca fresca d'ogni colore rubato al sole, l'ombelico della chiocciola offerto a una promessa che si schiude e tutto è diventato un allegro cicaleccio che nell'abitudine trova il suo conforto familiare e di stagione Ma si. Facciamo finta.
Mirka
"Waltz by the river" ((Elina Karaindrou)
La foto è stata presa da internet
Un bellissimo disegno narrativo,tessuto da piccoli fatti; interroganti e scavanti insieme. Un coincidente fra domande,la nostra precarietà,l'enigma che stravolge i piani,ricomponendoli sotto o sopra ad altro disegno ancora tutto da scoprire. M'intriga curiosare fra quelle musiche però.Ciao.Salvatore
RispondiEliminaL'anima sensibile non smetterà mai di chiedersi mentre gioisce o piange,caro SALVATORE e noi ne avvertiamo essere solo lì ogni cosa da scavare scioglierla da ogni filo che ancora la trattiene in qualche inutile gabbia.Riconoscente ringrazio e saluto.Mirka
EliminaDescrizione oggettiva di un'evento accidentale che modifica e determina un cambiamento di rotta,senza per questo incidere nell'anima,ma soprattutto senza impedire di passare oltre i limititati confini dell'occhio Un caro saluto e l'augurio di "mai arrendersi"..F.
RispondiEliminaGrazie F.farò di tutto per continuare a restare sfera e centro anche nell'occhio del ciclone.Gli occhi nell'abbraccio,Mirka
EliminaCiao Mirka,solo adesso trovo il tempo di fare un salto qui. Si hai ragione quando parli di nostalgia. Credo anch'io che tutto si muova dentro di lei,anche se non ne siamo coscienti. Chissà! Forse ce la portiamo addosso o nasciamo insieme a lei. Spero che questo tuo post,serva anche a me per pensare positivo,nel segno della speranza,di una fede indispensabile per costruire del buono,aiutati sempre e comunque dall'atto di volontà. Ti abbraccio.Grazia
RispondiEliminaPensare positivo GRAZIA è,credo,avvolgersi da quel velo di nostalgia che un giorno ci protesse a placenta sentendola patria vera anche se precaria,con delicatezza ma con mano ferma continuarne la trama consapevoli solo di questo.Bacio,Mirka
EliminaSai, Bianca, talvolta faccio finta anch'io che le cose vadano meglio, di essere serena, che non mi hanno dato a bella posta lo schiaffone da una parte e dall'altra: debbo dire che funziona, meglio distrarsi che concentrarsi e la vita ci offre tanta musica, danza e spettacoli di bellezza. I tuoi post ne sono pieni.
RispondiEliminaFare finta,fore è un'arte,forse una stupidata fatta alla nostra intelligenza capace,o per lo più un'attesa da deserto dei tartari. Grazie DOMENICA per la considerazione riservata ai miei post,frutto di slanci,ma anche d'impegno serio.Mirka
RispondiElimina