Forse la vita
è come quella tenda
che ubriaca ondeggia
quando la scuote il vento
bisbiglia come un testimone di dolore
con gli occhi rossi di splendore
e sogna di dipingervi la gioia
primigenia fonte che martella ai polsi
vibra e irraggia luce
si ferma e par che dorma
quando la luna appare
e silenzio intorno
oh potessi arrestarla
quando il fragore
stremato plasma
quella eternità di sfere
enigma di quel vento
che la incatena al battere
del mio cuore perso
in perfetto oblio di corsa
oh inseguire le tracce
di quel pulviscolo che gareggia
col sole e con la luna
e poi svanisce là
dove tutto si allarga
e si risveglia a frutta
per l'uomo che che non teme
l'onda la funesta cattiveria.
Mirka
Nota: Ieri è stata una giornata strana. Mutante come l'incertezza del musicale da portare al seguito delle sensazioni. (Chopin Mozart o Liszt ?). Il vento si alternava a qualche forte lama di luce. Io avevo da fare ma mi incantava quella tenda che a volte sibilava e oscillava come in preda a delle misteriose spinte. Mi ricordava l'uomo quando ha alzato il gomito, ha un dolore o è felice. Tra una corsa e l'altra buttavo giù delle parole e pensieri, evocatori di quella visione continuamente mutante e che a volte si trasformava in suono. Guardavo i suoi giochi e guardavo su, al cielo,incerta se prendere l'ombrello o no. Solo alla sera ho identificato, con chiarezza, la tenda con l'uomo, enigma fino all'ultimo anche a se stesso,a meno che non dia il "via" a una "sua" creazione. Bella o meno non importa purché lo si faccia con l'intenzione di fare bene. E pensavo a tutti coloro che trovano il coraggio consapevole di metter al mondo una vita, affrontandola con gioia senza curarsi troppo del viaggio e dei suoi incerti, fermi nell'affidare ogni mezzo a disposizione, frutto delle loro capacità, intelligenza, risorse, ma con la speranza che la signora bendata resti loro vicina e benigna guardi ai loro sforzi allungando almeno una mano.
Liszt's Ungarian Rapsody n 12
Che bella foto! Si comincia da un nucleo (tenda), per arrivare a riflettere sull'enigma uomo e le sue molteplici manifestazioni,fino all'atto "consapevole" della creazione di una vita,la poesia ispirata,o le altre simili forme.E...si arriva a un post come questo. Complimenti e due baci.Elsa
RispondiEliminaA volte è solo casualità ELSA,ma spesso è anche il dolore trasformato in gioia di creazione a ridonarci il "senso" d'essere qui anche se di passaggio e con bagagli ereditati.Bacio,Mirka
EliminaSi svelerà mai l'enigma che noi siamo anche creando la vita e altre belle cose come questo post,o invece tutto non è che l'inquietudine da esorcizzare, per sfuggire a qualcosa che sentiamo "oscuramente" incombente?...Ed ecco a cercare di definirla col verbo, ma senza riuscirci,nonostante si faccia largo il conforto che tutto finirà nell'eternità "silenziosa" di un logos dove dimora l'unità e l'armonia,filo di nostalgia che guida il nostro vivere di senza una patria vera?.. Complimenti per questo post che "non" smarrisce ma porta a connettersi col bello anche se ancora informe.La ringrazio di cuore e le auguro ogni bene.Enrico S.
RispondiEliminaNo ENRICO,credo che mai sapremo di quell'enigma col quale duettiamo e a ragione se non nell'ultima pagina lasciata, affinchè altri ne traggano dubbi sui quali lavorarci, verità che squarcia il velo che ha nascosto l'emozione che forse si aspettava da sempre per crescere nuovi. Grazie a lei per la sua infinita gentilezza cresciuta sicuramente dal cuore.Mirka
EliminaÈ sempre il vento o afflato che muove la nostra vita poetica, proprio come quella tenda. Le tue poesie diventano più belle di giorno in giorno, brava Bianca.
RispondiEliminaForse è solo esercizio DOMENICA ma soprattutto un piacere mio. Grazie per i tuoi apprezzamenti ovviamente anche graditi. Mirka
EliminaInteressante e bella poesia filosofica. Noi come la tenda agitata dal vento che le alterna la luce con l'ombra e sembra persino che gema o sussurri qualcosa. Che sarà?...Anche per l'uomo è sovente così. Essere in balia degli eventi senza poterli gestire,degli impulsi che portano a fare il bene o a lasciare il male. E perchè?...Bell'enigma. Un'abbraccione.Ornella
RispondiEliminaAnche l'enigma ORNELLA cessa d'esserlo se noi ci adopriamo a una più profonda conoscenza di noi e di che cosa può aver mosso la tenda.Abbracciissimo,Mirka
EliminaSi sente il cuore e il pensiero in questa poesia. Proprio come dovette esserlo per il passionale malinconico Chopin quando l'ispirazione lo portò a comporre questo stupendo notturno. Un fortissimo abbraccio.M.Berni
RispondiEliminaGli artisti MONICA cercano nell'immaginazione la fonte d'ogni ispirazione senza temerne il lontano.E anche tu questo lo sai.Ricambio con gioia l'abbraccio.Mirka
Elimina..."in perfetto oblio di corsa" e quindi in affanno o in apparente "invisibile" disordine che, "visibilmente" ci indica gli scalini da inseguire. Tracce preziose di pulviscolo d'oro dove si trova Dio e la pace promessa per un'ordine ritrovato. Salvatore
RispondiEliminaSi SALVATORE,è così.Quello che ho sempre aspirato anche senza saperlo.Nell'ordine naturale delle cose,la calma che sa di non potersi perdere perchè in lei è Dio che la presiede. Un semplice grazie e tutto il mio bene.Mirka
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