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fiume della vita

venerdì 20 dicembre 2013

UN PO' DI POLITICA "PRE NATALE" SU CUI MEDITARE PRIMA CHE FINISCA L'ANNO







Non vento,allora ma,col benefico del tempo (a favore),l'incipit per i più deboli o dubbiosi a unirsi  con "volontà" che opera,almeno meditando da svegli prima che scocchino i fatici rintocchi che segnano la fine dell'anno in corso  dando il posto al nuovo. 

Un giorno non proprio nell'epoca di Ramsete II  ma un pò più vicino a noi,qualcuno ebbe a dire a un grande che aveva a cuore il bene del popolo,come arringa  al suo processo "Dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare per vent'anni" anche se la Storia ci dimostrò poi  il contrario. Imprigionatemi pure,se volete,ma mai riuscirete a togliermi la libertà del mio pensare,del dire,dello scrivere. (A.Gramsci)










Massimo d’Azeglio disse “abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli Italiani”, questa celebre frase un po’ adattata in “ Renzi ha stravinto ora deve fare i Renziani “ esprime in modo abbastanza esauriente la prima cosa che vorrei suggerire a Matteo Renzi. Pre  metto che mi sono schierato con Renzi sin dalle primarie per l’elezione a sindaco di Firenze, città dove lavoravo e dove non era certo comodo schierarsi dalla sua parte avendo tutto l’apparato di partito e tutte le sue diramazioni istituzionali  schierati contro il “boy-scout impertinente e presuntuoso”  impegnati a cercare di sconfiggerlo senza  esclusione di colpi. Questo giovane così diverso, così fuori dagli schemi tradizionali del partito più grande della sinistra Italiana , poco incline alla sudditanza ai dirigenti storici del partito, così lontano dal linguaggio e dai contenuti e dalla storia della sinistra ufficiale vecchia e fossilizzata, così esplicito nell’impegno al rinnovamento totale (la rottamazione), così bravo nel comunicare, nello stare tra la gente e con la gente, questo giovane a mè è piaciuto subito,  mi è sembrato rappresentare al contempo tutto quello che la sinistra non era più da tempo e tutto ciò che una sinistra moderna avrebbe dovuto, a mio parere,  riscoprire evolvendo con la società civile e nella società, una sinistra di giovani e giovane di idee, una sinistra orgogliosa del suo passato ma che guarda al futuro senza ideologismi e senza complessi, che parla un linguaggio attuale e moderno, che prova ad affrontare i problemi per quello che sono  evitando dotte noiosissime lunghe analisi inconcludenti, una sinistra che riscopre un po’ di umiltà, un po’ di voglia di futuro, una sinistra che conosce il valore del denaro, sa quanta fatica deve fare chi lavora per guadagnare e per  pagare le tasse e sa che questi soldi devono essere spesi bene, una sinistra che antepone l’interesse collettivo a quello dei propri dirigenti, una sinistra che può vincere perché interpreta il sentire più profondo della gente comune.
 Renzi è diventato sindaco di Firenze  “nonostante il suo partito”  ed è apparso subito un corpo estraneo rispetto alle vecchie abitudini, ai vecchi riti, dirigenti e apparato del P.D. Fiorentino e Romano non credevano a ciò che era accaduto, come al solito per loro era la gente a non aver capito e continuavano a ritenere Renzi un incidente di percorso isolato e isolabile, più che miopi ormai ciechi non hanno capito il forte segnale rappresentato dalle primarie pur vinte da Bersani,  in parte questa è la metafora del P.D. di Bersani e D’Alema, non cambiare mai in un mondo che cambia di continuo, rimanere esclusi dalla società che si vuole rappresentare, non capire il mondo reale e la sua esasperazione, non capire che un’epoca è finita,  proprio il contrario di Renzi, e i risultati si sono visti, il ragazzo ne ha fatto di strada, ne ha rottamato di dirigenti che sembravano potenti e inamovibili, ora è il segretario di un grande partito, ora rappresenta una grande speranza, al momento forse l’unica vera grande speranza della sinistra e di questa nazione.
Il percorso avviato da  Renzi sarà difficilissimo, ma il mandato è forte e chiaro, inequivocabile per come si è sviluppato, Renzi era e forse è minoritario nell’apparato e nel gruppo dirigente e parlamentare del P.D., Renzi ha ottenuto una modesta maggioranza nelle primarie degli iscritti al P.D., Renzi ha trionfato nelle primarie aperte ai potenziali elettori del P.D., è tutto qui il messaggio, la gente vuole cambiare, vuole un totale e completo rinnovamento e ricambio generazionale. La gente è disposta a rischiare, sa che quando si cambia si rischia sempre di perdere qualcosa anche di importante, di molto caro,  ma la gente è stanca, non ne può più, il giudizio più magnanimo sui  dirigenti che hanno portato il P.D. in questa situazione, Bersani, Bindi e D’Alema inclusi, oggi è “basta, hanno fatto il loro tempo, non ci lasciano un gran bel mondo, non ci lasciano una grande eredità né sul piano economico né sul piano dei valori e, forse, nemmeno sul versante della moralità e credibilità del partito,  ma almeno se ne vadano senza troppi complotti, senza troppe resistenze, uscirne con dignità è oggi l’unica cosa utile per loro, per il partito in cui militano e per la difficile transizione dell’intero paese” 
Sono passati pochi giorni da Quando Matteo ha stravinto, segnali nuovi e di speranza sul piano dei contenuti, del costume, dei comportamenti, ne vedo davvero tanti, una segreteria giovane  non caratterizzata dalla spartizione dei posti dopo una lunga contrattazione interna,  facce nuove e giovani nelle trasmissioni televisive, magari inesperte e impacciate ma belle facce, Renzi che si reca a Roma da solo con il treno come un normale cittadino e che si muove in centro in motorino come nella sua Firenze, riunioni di segreteria alle sette del mattino e giornate piene di lavoro e di impegni, una direzione giovane e rinnovata, un linguaggio nuovo quasi banale ma chiaro, un’aria nuova, di riscossa, uno scrollarsi di dosso quella sudditanza del partito a tanti soggetti esterni al partito stesso, e poi… in pochi giorni via il finanziamento pubblico ai partiti, la riforma elettorale che sembra di colpo accelerare mettendo sul tavolo una proposta semplice, trasparente e realistica, persino Letta sembra rincuorato contro ogni pronostico e in parlamento ha mostrato una grinta che non gli era riconosciuta.
Tutto facile? Certamente no, le difficoltà vere devono ancora arrivare, ma l’uomo a mio parere c’è, è ben impostato e ben strutturato, è giovane, tenace e fantasioso, ne sanno qualcosa i compagni Fiorentini, lo credevano un fuoco di paglia e ha vinto le primarie con il 77%  a Firenze, dove i cittadini normali lo conoscono  davvero  bene, e questo è davvero un gran bel biglietto da visita!!!
Renzi non può e non deve fare tutto da solo, non può essere dappertutto, ecco perché adesso Renzi  deve fare i Renziani, i Renziani veri, quelli nuovi, non quelli che si autodefiniscono tali, in questi giorni ho letto e ascoltato tanto e di tutto, a livello nazionale e a livello locale, come è ovvio tanti dirigenti vecchi e finti nuovi  cercano di salire sul carro del vincitore, di accreditarsi come Renziani,  tanti cercano di sfruttare la sua vittoria, ma tantissimi di questi, a mio parere,  non hanno nulla in comune con Renzi e con ciò che oggi rappresenta, almeno lo spero, sicuramente non hanno nulla in comune con le speranze di quei milioni di Italiani che alle primarie del P.D. hanno decretato il trionfo di Renzi, della speranza di rinnovamento da lui rappresentata, ecco perché oggi il problema più complesso, più urgente, più atteso, per molti versi decisivo, consiste nel fare i Renziani, nel costruire un gruppo dirigente davvero nuovo, giovane, motivato, vicino alle persone e in grado di capirle e rappresentarle, un gruppo dirigente in grado di far sperare e sognare che un mondo migliore sia davvero possibile, un mondo che non sarà la copia del paradiso terrestre o di una immaginaria perfetta società socialista, ma proprio per questo più realistico e possibile.
Renzi tra le altre cose ha detto, “grazie a tutti quelli che mi hanno votato, siamo solo all’inizio, adesso ci divertiremo tanto e lo faremo assieme”, io lo spero tanto, lo spero per mè, per i miei figli, per la gente esasperata che ha bisogno di aggrapparsi ad una speranza vera, Renzi  sa bene che vincere alcune partite è molto più facile che vincere il campionato e da buon tifoso della Fiorentina sa bene come sia difficile arrivare allo scudetto, ma che gioia sarebbe vincere il campionato del buon governo soprattutto se vivi in una nazione e tifi per una squadra che non ti ci ha abituato, io spero che molti giovani, assieme a tutti quei cittadini giovani di testa e ricchi di esperienza da mettere disposizione in modo generoso e disinteressato colgano l’occasione e giochino da campioni nella squadra di Renzi, in una squadra che punti ad essere non solo la squadra vincente del P.D. ma che aspiri  a diventare la nostra nazionale e a vincere tante, tante partite nell’interesse comune.

Setti Luigi







"Con te partirò" 


3 commenti:

  1. Mah, io non ho votato per Renzi ma per Civati. Il perché è presto detto: non è stato un buon amministratore di Provincia, a detta dei suoi amministrati. E poi mi è francamente antipatico.

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  2. Anch'io ho votato Civati. Mi piace il suo equilibrio e la misura (ferma) di come ha esposto le sue idee, quello che era il suo programma. Una persona pratica capace di cogliere i mutamenti della Storia e i bisogni reali della gente. Renzi?...Al prossimo "giro" "concreto" Mirka

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  3. Oggi Renzi è un ponte necessario anche se io ho votato Civati. Setti è un politico e ha fatto analisi da politico... Grazia

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