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fiume della vita

domenica 5 gennaio 2014

BEFANA


...e noi sperduti orfani a inseguire nomi che un tempo hanno respirato con noi come musica di cui si è perso il nome dell'autore,   in un dopo pranzo ormai lontano nel tempo, della neve a Roma.






In certi tempi la befana è solo una "vecchiaccia" indisponente, che col carbone, porta alla memoria cose che dovrebbero restare ermeticamente chiuse nel baule depositato in soffitta.   Poi...zacchete!   "Lei"  la vecchiaccia, con un colpo ben assestato, trapassa quella soglia (proibita).  Ed ecco saltar fuori una tavola apparecchiata a festa,adulti e ragazzi che girano come trottole, l'allegria che pareva essere lei l'eternità, le calze rosse, gialle, e nere coi puntini blu appese a qualche ramo del grande albero finto, sotto al tavolo o in bocca al gatto di turno, la neve  l e n t a  sul parco di Villa Panphili , le finestre piene di occhi sgranati, slittate, spazzaneve, slalom giganti,cadute e subito in piedi, naso che si mescola col moccolo e la neve,facce liriche come tanti baccelli di oracolo che mai conobbe il nome di sconfitta, una canzone "spazzacamino" cantata a squarciagola, l'ugola a foresta dalle mille tonalità e colori.    Ogni nota era davvero una luna,un sole, un fiocco di neve.

Dedico allora questo post a coloro che possono ricordare la gioia come quella descritta,credere che si può ed esiste.  Crederlo come imperativo.  Un diritto.   Non come figure del sogno di un altro, ma come la nostra personale terra ferma fosse anche e solo un itinerario di gheriglio di succhi immaginati o di ardente  pensiero sciolto nel sangue.     Una gioia libera e svincolata da qualsiasi nube  intrufolata quale estraneo germoglio, come quella "vecchiaccia" di befana, che oggi è capitata in anticipo su la data prestabilita a incrociarsi su occhi frastornati e appannati per la pioggia.

Ho disfatto l'albero e con lui tutte le sue palle,il piccolo presepe illuminato dal fiato del bue e da quello dell'asino che questo me pareva.  (mi viene naturale esprimermi in romanesco quando ricordo un tempo).   Anche quest'anno resta una scia come di luna cresciuta nel giorno anzi che spuntare nelle ore dove più luminosa è la notte e il cielo trova posto nel gran mare dei sogni

La voce roca di marcia e di "odori" è ancora qui come un tempo cristallizzato di perline.   Perché questo  è il regalo che quella vecchina dispettosa ha lasciato per me stanotte, nella calza lasciata alla finestra semichiusa come faccio sempre.    Domani ci sarà l'ombrello e nuovi odori.      Vivere è immergersi nell'abitudine al nuovo con qualcosa del vecchio  magari appiccicato a un mignolo che non si riesce a sfollare in libero ondeggia re di gioia birichina.

Mirka


"Lo spazzacamino" (Canzone popolare)





22 commenti:

  1. Mi ricordo bene la nevicata a Roma del 6 gennaio 1985, un secolo fa... ché tale nevicata hai sicuramente rievocato...non abitavo già più nel quartiere di Monteverde non distante dalla Villa, nel 1985. La neve, si sa, in una grande città è a un tempo sconvolgente purezza di silenzio e caos della vivibilità quotidiana. Grazie di aver re-suscitato come una proustiana intermittenza del cuore..

    Andrea.

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  2. Ogni tanto le "memorie belle" val la pena tirarle fuori dall'archivio,dar loro spolverata di neve. Però Andrea da come mi ricordo io il "casino" era anche lui un motivo di festa e un modo di socializzare. Ovvio che vi fossero altri tipi di impedimenti che,non a tutti movevano quell'atmosfera interna ed esterna da me sopra descritta. Grazie comunque a te per aver condiviso queste diverse ricordanze. Abbraccione,Mirka

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  3. Cara Mirka,non hai mai amato la confusione se non per gustare meglio il silenzio che l'avrebbe seguito e dato il senso al dolore sempre in agguato sulla soglia della casa. E io continuo a vederti sai,bianca come quella neve, che corri incontro al sole col fiato grosso per la gioia della corsa,per avercela fatta, Tanti cari auguri.Con affetto.Vittoria

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    1. Cara VITTORIA,un bacio un'abbraccio,un grazie mescolati all'intelligenza della memoria che trattiene solo il vivo per continuare a bruciare l e n t a m e n t e.Mirka

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  4. Certe date saltono fuori da sè senza che le si chiami. Ed è gioia ed è martirio averlo permesso. Poi tutto rientra come per una legge di giustizia. E questo è fortuna nostra. Ti abbraccio e avanti in questo nuovo appena cominciato.Elsa Fonda

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    1. A volte ELSA preziosa si ha bisogno del ricordo per ridare smalto a un'identità appannata per troppa nebbia più che per sole,e chi più della parola ne è mezzo,mentre il disco continua a suonare con voce un po' graffiata ma sempre bella. Bacio,Mirka

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  5. Ricordare la bellezza che ha portato la gioia che unisce, dà splendore a ogni incertezza,mette al suo posto la volontà di vincere la nostra battaglia personale forse finendola con la malinconia ma insieme con quella gioia che ci condusse su per impervi sentieri. Tantissimi auguri.Grazia

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    1. Nel ricordare GRAZIA,c'è sempre un doppio di noi. Un vissuto che, assomma ombre con qualche luce che vi zampilla. Dentro a una risata,in una calza finita sotto un tavolo se non sotto a un cuscino... a verità che con sfrontata mestizia fa capolino e dice;"Qui ci son passata ed era Gioia". Auguri ricambiati da vecchina che NON fa i dispetti. Mirka

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  6. Cara amica,riportare in vita un ricordo bello fa sempre bene,fosse anche per un "valore transitorio" come la gioia. Cosa che noi persone adulte sappiamo per continua implacabile sperimentazione. Ti abbraccio con affetto e ti rinnovo i miei più sinceri auguri per questo anno appena iniziato. Toro eh?......Bacioni.Mary R.

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    1. Ciao MARY,anche una piccola gioia è strada per delineare i rapporti che cambiano,facendotela apprezzare come tratto di realtà che ti appartiene prima che svanisca nel barlume che l'ha illuminata per divenire un'inutile tasto di pianoforte che si abbassa e poi si alza. Si,toro. Anche se l'immagine dell'unica corrida assistita a Madrid mi ha fatto odiare il pianeta uomo per esaltare quella degli animali, viv veri autentici nel loro habita naturale. Bacio,Mirka

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  7. Non la befana ma un'altro percorso obbligato sarà quello che ci spiegherà la vita disegnando due strade che dovremo percorrere tenendo la gioia come diritto per alleviarci dal peso della croce e,con l'imperativo" di trovarla (almeno) in qualche sogno frequente. Auguri infiniti carissima Mirka.Luciano V.

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    1. Lo scopo finale,caro LUCIANO non muta se coincide con l'essenza di un vissuto. E noi sappiamo che almeno in qualche sogno ce lo ritroveremo integro anche se da decifrare per qualcosa di sfuggito. Augurissimi anche a te,col cuore,Mirka

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  8. La gioia è sempre stata il tuo alcol vitale,anche se spesso interrotto dal vento della malinconia. Ma anche questa è la tua luce. Così bacio tutte e due. Non dimentico sai?...E ne aspetto altre magari con la stessa neve di allora. Orietta

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    1. Ciao tenerissima ORI,vero tutto,giacchè anche l'alcol,alla fine,tira fuori una malinconia che non è mai leggenda ma zampillo della stessa fonte.Bacio Mirka

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  9. Bello ma proprio bello. Quel finale poiè una splendida provocazione alla vita. "Vivere è immergersi nell'abitudine al nuovo con qualcosa del vecchio magari appiccicato a un mignolo che non riesci a scollarti". Non aggiungo altro.A.

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    1. Finiamo qui che già tutto è detto. Una serena serata A. preludio a un giorno pieno di forza. Ciao,Mirka

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  10. Bella memoria Mirka. Memoria che,se non ristagna...avrà dato il senso d'averla vissuta.Ornella

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    1. ...e se ristagnasse ORNELLA vorrebbe dire che la vita è finita insieme alla perdita della nostra identità. Vada allora ricordare il bello-buono,le prove "cattive" per dire a noi stessi ce l'ho messa davvero tutta. Bacio,Mirka

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  11. Non so se sia bene togliere la polvere a un ricordo così fresco. Ma dal momento che è servito per esaltare la gioia dandole diritto di continuità,ben venga. Un abbraccio affettuoso. Av R.S.

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    1. ...e che si liberi la gioia AVVOCATO diventi l'unico campo magnetico capace di rivoluzionarci veramente,c'insegni il modo per accoglierla farla diventare mensa per tutti.Mirka

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  12. Un bel guanto di sfida gettato in nome della gioia,oggi così difficile da immaginare se non presente nelle fiabe.Gianni

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    1. Eppure GIANNI se si volesse anche la gioia potrebbe essere il nostro pane quotidiano spezzato a bene del vicino che non ha mai letto neppure una fiaba. Ma lo vogliamo?...Uh! Qui si che è una fiaba bella. Purtroppo.Mirka

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