fiume

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fiume della vita

mercoledì 6 agosto 2014

...E PAREVA NAVE O LO STESSO MARE NAVIGATO












Sta sempre lì.   Come uccello planato dal cielo,  come un soldato dormiente con un occhio solo mentre con l'altro fa da sentinella alla carabina,  un tronco di polena negli occhi, un vessillo spiegato su una torre dove spicca  più alto il sole, o come un capitano che pur non rinunciando alla sua nave, si rassegna a cederla mentre combatte in quel l'allegoria di sogni che lo vide condottiero e avventuriero di realtà ora confuse nella nebbia dei ricordi.  E  mentre guarda l'umanità che transita, pare sonnecchiare, eppure se ne percepisce l'attenzione vigile per ogni rumore, ma soprattutto per ogni alito di vento o nell'aria  risucchiata come da un'invisibile vortice e che inaspettatamente travolge chi passa di lì.  C'è distacco  in lui come se niente più lo toccasse o gli appartenesse come aspirazione di conquista.  Le sue labbra bruciate raccontano di piaceri passati misti a disgusto che sempre li segue a consumazione avvenuta, nel mentre il luccicare trasversale dello sguardo ne fa intravedere squarci di anima.  Balconi di orti dove ci sovrasta l'essenza di mari navigati.  Non l'ho mai visto consumare qualcosa. Nè un caffè, né un bicchiere di vino, né acqua. Quasi avesse accumulato tutta la scorta necessaria dentro di se. Guarda e pensa.  Qualche volta un sorriso lo sfiora meno l'aspetti.  Mi incuriosisce quella sua calma puntellata da quello strano sorriso.  Vorrei fermarmi per chiedergli semplicemente come sta, cosa pensa del tempo di adesso, com'era quello che lui si ricorda. E' bello immaginare la storia di qualcuno che ti ha colpito. La vita di ciascuno è sempre impressa fra solchi di luce e molte ombre, mi dico mentre mi fermo davanti a un negozio di scarpe e sorrido anch'io, anche se in modo completamente diverso. L'impulso è quello di entrare nel negozio ma...mi tiro ad altro. Si ripropone "quel volto" su una panchina di un parco pieno di pini. Profumi dappertutto nel tramonto già prossimo e che si prevederà infuocato e bellissimo. Eccolo.  Fingo di concentrarmi su uno scatto di fotografia.  Chissà cosa pensa quel signore. A "freschi" che mai più ritorneranno?...A quando si sentiva una tigre sapendo di bluffare un poco sul genere del felino?...Agli amori ingannevoli come la polena scolpita nei suoi occhi?...Al bambino  che era senza desideri ma con le mani e i piedi in perenne movimento?... A quel mare tanto navigato diventato un tutto uno con se stesso?...O semplicemente cavalca il Tempo e basta. Tutti i suoi tempi. Forse d'aquila o forse di delfino sulla cui pinna ha saltato ogni suo sogno?... O più banalmente  pensa ai dolori che sente in tutto il corpo, e che non sentiva in quel tempo così scapigliato con progetti lunghi come la tela che sua nonna tesseva sul tamburello  aspettando l'amato davanti a un'ipotetica immensa finestrella ridendo delle sue lamentazioni. . Questo non l'ho saprò mai. Ma è bello immaginare le storie rimandate dal volto di un perfetto sconosciuto che senti amico per ragioni assolutamente inspiegabili e fuori da ogni logica comune.

Mirka


"Tazenda"  (Sos ojos de sa jana)










5 commenti:

  1. Bello (il tutto) crepuscolare e visionario (quasi perferro)

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  2. Grazie Mimmo. Peccato il lapsus da sciarada. Sarebbe stato autenticamente perFetto. Mirka

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  3. Forse in un certo tempo della vita saremo tutti così. Si ricorderanno le prodezze roccambolesche (se si ha navigato ),i dolori del corpo nel presente,l'attesa...Di che?...In quel sorriso. Molto coinvolgente. Complimenti. Un abbraccio.Gianluca

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  4. Caro GIANLUCA tu sei ancora troppo lontano per fare compagnia a quel signore,ma sufficientemente adulto e (avventuroso) per accostarti a lui immaginando le sue verità forse non dissimili poi tanto da quelle che ti si potrà vedere negli occhi quando anche il Tempo vi avrà accomunati e resi simili o quasi. Un abbraccione "fermo" come quell'ottimo rosso che mi hai fatto apprezzare...un pò di tempo fa. Mirka

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  5. Un'umanità come questa descritta da te la si amministra solo col distacco. E' evidente il disagio di appartenere a una civiltà con la quale non ha nulla da spartire. Almeno nel momento presente Mi hanno sempre interessato le tue analisi psicologiche sulle persone. Continui a non deludermi. Sergio

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