fiume

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fiume della vita

mercoledì 8 aprile 2015

CONTRASTI


Foto prese da Internet forse l'auto ritratto  dello stesso Pablo Picasso


A volte torna. Più ad occhi aperti che nel sonno. Un'alone monumentale lo annuncia    poi la costruzione di un volto. Si alternano sempre. Prima l'alone poi il volto. Il volto è diviso. A pezzi. La bocca (orrenda), nera come una fornace e coi due canini d'oro,chiusa o spalancata in una specie di sorriso.  Il naso enorme,come un palo totemico o come una palla che incorpora forze esterne,le concentra per espellerla agli occhi. Fissi come un blocco di granito eppure  in movimento su degli impulsi di misteriosa energia uscita da un fondo ancora più misterioso e indecifrabile dove si fondono le vite. Tante.    La coscienza che le sovrasta mentre le contempla.  Si presenta spesso quel volto. A pezzi separati e ogni pezzo mi parla. O almeno così mi sembra. A volte col silenzio. Ora  per dirmi di apparenze sulle quali lavorare per poi trascenderle. Non smettendo d' incitarmi alla sfida su un viaggio ignoto da esplorare senza nulla conoscere. A volte invece si presenta confuso da un sogno intrecciato a un'ideale. L'intima intenzione a commuovere per ogni umano errore. La coscienza di una realtà sempre in mutamento. Lo sforzo di afferrarne "una" dentro a un sogno che ostinatamente gli gironzola dentro e un poco vola un poco cade a terra.
A volte torna quel contrasto più ad occhi aperti che nel sonno. E tutto appare così vero da sembrare realtà più che la fantasia di un'incubo. Un'incubo però che non mette paura perchè in quel volto a pezzi c'e l'umanità intera.  Dai primordi all'oggi,  dall'oggi a quello che sarà. Coi suoi doppi.  Coi suoi multipli.   Con le sue costanti e variabili.  Col cavallo di Troia.  Con gli inganni, intenzionali o meno.  Con la volontà disperata di creare altro che l'atto d'amore che unisce nel mentre (consapevolmente) separa.  E mai incubo fu più caro al cuore mentre il pensiero si fa dolorosamente lieve come il lamento di una carezza.

Mirka

"Adagio" (Variations IX Nimrod - E. Elgar)




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