fiume

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fiume della vita

lunedì 6 febbraio 2012

COME AURORA SI ASSOLSE IN NOME DELLA GIOIA DA TUTTI I PECCATI FATTI PER AMORE E,CHE PER AMORE VOLLE CONOSCERE






Ci sono tra i ricordi d'ogni homo, cose che non si raccontano a tutti, ma appena agli amici.Ce ne sono altre che neanche agli amici si raccontano, ma appena a se stessi, e per di più sotto suggello di segreto. Ce ne sono,  infine,altre ancora che persino a se stessi si ha paura di raccontare,e di tali ricordi ogni homo, anche ammodo, ne mette insieme parecchi". (Dostoevskij)


Gli occhi verdi di Aurora cercavano di farsi strada tra un puntino e l'altro lasciato dalla pioggia sui vetri. Cambiavano di colore, spesso, gli occhi di Aurora. Quando si concentrava su un pensiero che la tormentava, assumevano un colore d'un verde  così intenso come lo smeraldo dentro il quale un giorno era stata travolta per un'onda così alta da sommergerla e portarla via confondendola con lo stesso mare di quella tanto amata isola della Maddalena. Che spavento con l'aggiunta del Coro urlante che impazzava per averla già data per persa!...Ma lei invece emerse, bianca come la schiuma che continuava a sputare e bianchi pure gli occhi, come quelli di un'aliena" così salmodiò coro e Corifeo in nenia sincopata. E' vero che,il suo sguardo "penetrava" attraverso un buco non carnale ma ottico, creando strane fissità dando a ciascuno il suo sentire...così che, il colore degli occhi dal verde passò al torbido grigio senza averne colpa alcuna se non per restare natura e naturale eppure...
Aurora, ha tra le mani una scatola  smaltata con dentro dei  biscotti. Ne prende uno e lo sgranocchia pensando ad altro. Come si fa presto a passare dalla tragedia al grottesco-barocco o al grullo grottesco! si diceva Aurora con un sorriso mutato anche lui in qualcosa più simile al compatimento che al divertimento. Le libere associazioni la portano a quella volta del collegio quando il sapore della libertà si era fatta così forte da spingerla a saltare l'alto muro di cinta per ben due volte, a prezzo della rottura d'una gamba, la prima volta, del piede, la seconda. Ma fuori c'era il bel l'idraulico dalla testa riccia che con rocambolesche strategie riusciva sempre a farle pervenire biglietti, letterine e, a volte, con un fiore dentro o il profumo della brillantina che metteva sui capelli. Lei non gli rispondeva mai, ma quando i loro occhi s'incontravano lei diventava una "terra in movimento" che esplicitamente si offre alla vanga e alla "conoscenza".E'  vero che non se nè fece niente perché gambe e piede giocarono di brutto e con serietà di tutto riguardo, però l'intenzione della "volontà" era completa e rifinita anche se del "completo", Aurora conosceva solo i lampi dell'intuizione...Troppo piccola ancora per strigliare nel buio di se stessa,tenere d'Arianna il filo ma anche far fronte alle tentazioni più segrete, alle verità dirette, all'incontro stabile...Solo molto più tardi avrebbe imparato che, le alternative sono solo due; o la lotta o la resa completa. Chissà di che colore aveva gli occhi in quel tempo lì! Forse azzurri. Si, azzurri con al centro un serpentello rosa Il collegio! Un biscotto intero salta in bocca ad Aurora mentre biscioline si muovono in tutto il corpo. Ciononostante del collegio ha imparato qualcosa e di questo ne è grata. L'approccio al teatro, la Musica, un po di ruffianamento per la sopravvivenza, ridere col pubblico e stimolarlo a farlo senza trattenersi, perché nella risata schietta, come nell'amore, lei ci trovava il centro più umano d'ogni verità.
Ricorda quella fuga notturna verso Civitavecchia per sviare le piste agli inesorabili inseguitori. Quanta folle incoscienza! Eppure lei trovò giusto e "naturale"  fare così, anche se poi si chiuse a riccio, senza malizia non  chiese quasi nulla ma si attardò solo un pochino, quel tanto per proteggere se stessa e per attuare il compimento della conoscenza, in nome di una bontà non pietosa ma lucida. Quella che la faceva restare indifferente o le faceva alzare le spalle con fastidio alle lacrime dei ricchi, infastidendosi  nel medesimo tempo  per le tiritere dei falsi zoppi. Perché Aurora è sempre andata oltre. Nell'oltre lei riusciva a trovare il suo spazio naturale per comprendere in profondità  il vero dramma dell'uomo, i suoi limiti, le "auto punizioni", i suoi talvolta squallidi trambusti; e, alleata sempre in se stessa  attraverso l'amore che non cerca il ma si Vogliamoci bene, abbracciamoci che siamo tutti fratelli e...non pensiamoci più ma la completa assoluzione che solo  l'amore può dare e al di là degli ave, dei pater e dei tre gloria, trascina nella più vera libertà interiore, acutizza i sensi a "sentire" la vita connessa a ogni cosa, regala il salvacondotto per uscire dalla noia concedendo lo spazio insospettabile tra filo e filo d'erba che soltanto il muso del cavallo conosce perché i suoi occhi  sanno quanto sia immenso lo spazio tra l'uno e l'altro verde. 
Come quella volta che convolò a nozze perché voleva fare la "conta" dei figli, la sera, lasciando però sciolta la cavezza della Palestina ad odorare  i fili d'erba del prato che più verde del verde non c'era e lei sapeva ch'era solo suo se con "pazienza" avesse saputo aspettare che i tempi maturassero ma...Chissà se fu il "daimon" a spingerla o il bisogno d'un nido che il nido l'aveva conosciuto solo per averlo recitato sul proscenio o a sipario chiuso, oppure la curiosità di far della psicoanalisi attraverso l'amore, senza chiedere nulla delle proprie vicende private, ma costringendo a "sapersi" nel racconto della propria interiorità, e di lei, sparpagliata come il vento, ma forte nelle raffiche che potevano schiantarla a terra e fermarla lì. E deve ringraziare quel "carattere" (difficilmente addomesticabile, ribelle e testardo come un mulo) che sempre l'ha aiutata a immaginare "altro" della realtà magari anche inventandola un po come lo fece L'Alice nel Paese che tutto si trasforma e mai in peggio.
C'è baluginio di felicità nei ricordi di Aurora anche se tracciati da una riga nera. E a lei si confessa nei ritratti che compaiono e svelti spariscono, nelle cose portate a compimento e quelle lasciate a metà che, per l'altra sarà il fiume che continua a scorrere e tutto raccoglie, smaschera, riforma, acqua diventa, o il suo occhio-orecchio che attento ascolta e coscienziosamente trattiene confessioni a mezza voce, sussurri che parlano, le  provocazioni d'anima e di carne, gli episodi radunati in viaggi che emozionano sempre un po e che schizzano macchie di colore, più accese alcune, altre già sbiadite per folate di vento che le ha imprigionate mentre il cuore batte con qualche colpo in più del dovuto regolare, per essersi assunto l'onere di aggravi altrui ammesso che si possa dire la la colpa è anche tua .Con certezza assoluta, lei sa che non ha mai barato ma neppure si aggiusta a comodo naufragi e  fallimenti. Ma se quand'anche qualcuno non avesse voluto comprenderla, Aurora gli regalerà la "sua tristezza", perché ingannare il cuore è delitto che riposo non conosce. 
Come quella volta quando Aurora perse la verginità perché la ingombrava, voleva sapere e s'inventò l'amore anche se il suo cuore da "zingara",  con troppi legami alla terra e forsennatamente onesta  non  poteva concedersi errori di valutazione o alibi  al di fuori della sua "coscienza" e secondo "coscienza" con la quale non scese mai a baratti. Lei continuerà a cercare l'amore per vivere la gioia suprema che elimina la mente senza per questo diventare diventare folli, continuerà a  non fare paragoni, come sempre ha fatto e si assolverà. Perché tutto è stato dato per amore e, l'amore un tramite necessario a qualcuno perché per vero affetto aveva riposto tutto in lei. Con la certezza, comunque sia, di non aver mai tradito se stessa perché in cuor suo ha sempre saputo che, questa era anche l'unica possibilità per non tradire anche gli altri.
Lo sporco lasciato dalla pioggia sui vetri, ora l'ha pulito lo spray cristallino delle sue lacrime che presto si asciugheranno cantando, Con amore :Io ti assolvo.
Ah se si potessero chiudere in un solo essere le tante verità contenute nei colori scartando il grigio perché combattuto, vinto, fatto luce che impasta tutti gli altri colori! Forse...Chissà...anche gli occhi non si spegnerebbero mai "veramente".
Mirka

I Will Always Love You"


 

30 commenti:

  1. Aurora fuggiva da una realtà contingente inoltrandosi in un mondo immaginario e varcava la soglia dell'oltre con gli occhi sempre colmi di ancestrale bellezza ,proprio come te, grande Mirka. Serena notte con ........I Will Always Love You

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    1. Aurora creava ciò che spontaneamente le veniva da dentro non potendo sfuggire al caos di fuori e...qualche volta le riuscì,cara NUGAE che bacio sul cuore.Mirka

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  2. URGENTE!
    Mi hanno rubato il borsello.Se credi telefonami tu,oppure contatta la libreria Dell'Arco.Ciao.G.M.

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    1. All'Arco tutto è a posto.caro G.M. in transito di fastidi che auguro prontamente risolvibili.Grazie,Mirka

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  3. Aurora seppe vincere anche il destino,sempre che le avversità si possano chiamare destino.Mi hai profondamente commosso con quest'altro racconto di Aurora.Sono vecchiO per tutto,anche per le lacrime.Ciao carissima.Qui la neve è salita a un metro ma in casa c'è il caldo.Almeno ancora.Affettuosamente Av R.S.

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    1. AVVOCATONE
      caro,forse più che "vincere il destino" Aurora non rinunciò mai a combattere là dove percepiva fosse necessario fare-agire,chiedendo lumi ai suoi Invisibili,al Dio (ignoto quanto presente),alla forza che sapeva di possedere pur consapevole della sua fragilità che mai mascherò da forte quando le si parava davanti in tutto il suo essere di piccolo mortale affrontando senza mai reprimernee la paura. Con affetto ti abbraccio anch'io.Mirka

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  4. TI PENSIAMO E TI LEGGIAMO.iL FREDDO è VERAMENTE ARRIVATO.LA CONNESSIONE E' BALLERINA COME IL COMMENTO MONCO CHE TI LASCIO...PERDONAMI.SO CHE COMPRENDI.TI VOGLIO BENE.CARLOTTA

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    1. So so,CARLOTTA che di freddo stando in casa non moriamo sempre che gasolio e tubi.Questa mattina ho voluto andare dove già fissato,on calosce (imbottite) alte quasi quanto tutta la mia coscia appena un millimetro più basse della neve.Un macello,qualche tiramisù col naso,una doccia scorticante,un grappino del color dell'ambra, musica dal clavicembalo ben temperato e...voilà pronta a scattare se non proprio sull'attenti,sicuramente a fissare l'obiettivo per qualche bella fotografia.Bacio,Mirka

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  5. Si assolve il peccato. Non penso che ci sia nulla d'assolvere nell'aver amato, con qualunque colore d'occhi...

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    1. MARZIO,
      L'Amore è stato l'anelito indiscusso di Aurora,l'ideale,la sua poesia.Ecco perchè lei "pienamente" si assolse.

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  6. Nella protagonista del romanzo (?) si percepisce il rispetto prima di tutto per se stessa,che poi diventava un rispetto anche per gli altri.Credo debba avere conosciuto incomprensione e solitudine,ma amò e questo l'assolse da ogni colpa.Bello il video.Grazie e complimenti anche da parte di mia moglie.La saluto in attesa d'altro.Giorgio S.

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    1. Acuta osservazione,GIORGIO, sul distinguo tra "rispetto" e orgoglio che,Aurora,dandolo a se stessa lo diede anche agli altri.I prezzi erano inclusi col non scendere a baratti.Si Aurora amò e fu riamata.Per questo si assolse e assolse.Grazie per l'attenzione cortese che lei e sua moglie mi state dando e che mi onora.Spero che, anche il resto del romanzo continui ad essere dello stesso interesse del capitolo postato.Mi farete sapere ovviamente a lettura avvenuta.Mirka

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  7. Mi piace questo assolversi pieno di Aurora,accettandosi con gioia.Ciao.Grazia

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    1. Si GRAZIA,il cammino di Aurora fu quello della gioia che si ampliò donandola agli altri.U risarcimento a un "mancato" e,rivincita su ogni avversità,solitudine,durezze.Ciao,Mirka

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  8. ama e fa quello che vuoi dice sant'Agostino in un altro contesto, ma per Aurora credo che possa funzionare per l'assoluzione un amore che sa della luce di questa aurora , la conosci?
    http://www.youtube.com/watch?v=ugTtsJLOuOc

    non mi prende come falconiere provo con anonimo

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  9. Così anche sant'Agostino avrebbe assolto Aurora e,ovviamente anche tu,FALCONIERDELBOSCO.Felicità allora in cielo e in terra e...sempre un'Evviva.Ti aggiungo un pensiero di Agostino "La causa principale degli errori degli uomini è non conoscere se stessi.E per potersi conoscere si deve abituare al faticoso esercizio di distogliersi dai sensi,di raccogliere l'animo e di intrattenersi con se stesso.Riescono a compiere questo così importante esercizio coloro che cauterizzano con la solitudine o mendicano con le discipline liberali le piaghe delle varie opinioni,inflitte dal corso della vita". Questo naturalmente lo pensò e scrisse a "conversione" avvenuta...
    Non so di che canzone parli dal momento che non mi riesce d'aprirne il codice su youtube,peccato perchè so il gusto fine che hai per la musica anche se non di matrice classica.Quindi ti ringrazio di cuore.Mirka

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  10. Manca la parola "muschio" in questo racconto bellissimo di Aurora.Sono certo che lei lo doveva sentire insieme a tutto il resto.
    Comunque sia, è una narrazione di vita sincera intrigante quanto la curiosità vitale e lucida che dovette mettere la protagonista in tutte le sue ricerche,soffrendone non poco,vincendo le battaglie del suo viaggio, restando onestamente e rigorosamente ligia alla fedeltà di sè anche sobbarcandosi le "colpe" di altri che,a modo suo assolse.Brava.F.B.

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    1. Forse la parola "muschio" mancava o forse si percepiva anche troppo tanto da superare ogni altro odore di cui Aurora fece condimento prezioso pel suo viaggio così particolare, strano,misterioso,"miracoloso", altalenando i gusti delicati a quelli più forti,"vincendo" spandendo per poi tornare al capolinea di sè.GRAZIE.Mirka

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  11. Racconto interessante e,per il nostro tempo persino rivoluzionario pur nella sua introspezione alla Proust.Conoscenza attraverso la consapevolezza dei "sensi" loro stessi meravigliati per la gioia ricavata trapassandola e tramutandola in ricchezza di esperienza senza escluderne la sofferenza.Mi complimento vivamente.Enrico Spaggiari

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    1. Lo spirito si nutre di materia coi "sensi adunati", tanto per citare Eluard e,così fu sempre per Aurora anche nel suo cammino a ritroso.Mi rende felice sapere che i racconti dal Destino nel Nome trovano consenso.Saperlo è per me incitamento a proseguire pur frugando fra ceneri forse ancora fumanti.Grazie,Mirka

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  12. Un racconto magnifico di un'Aurora che, esaltando la via della gioia,seppe conquistarsi il suo mistero e lo rispettò senza farsi contaminare nè per sudditanza ma neppure per assoggettare chi avrebbe ben donde...Attendo vogliosa anche altro...Baci.Maria

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  13. Mi congratulo con te MARIA per l'intuizione avuta sulla "conquista" necessaria affinchè il mistero continui a portare meraviglia di stupore dentro la consapevolezza di sè.Baci freschissimi di gioiosa meraviglia.Mirka

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  14. Da come s'immagina dal racconto,Aurora è un personaggio vitalissimo quanto il mistero che si porta addosso e che con testardaggine cerca di scoprire cercandolo nel terreno più bello, complicato, irto di incognite.Incuriosito aspetto i seguiti.A.

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    1. Proprio così A. e forse in ogni volto il padre che mai conobbe se non per fervidissima immaginazione.Mirka

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  15. Che personaggio unico,Aurora,anche per l'attuale cultura! Eterno perpetuarsi della metamorfosi per ricrearsi e,su ogni cenere farsi pensiero attinto all'inesauribile fonte della conoscenza.La sola,in fondo, che possa dar vita pur scivolando nei profondi abissi della solitidine. Bello Alla prossima.Grazia

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    1. Nella GIOIA aurora diede il meglio di se stessa.La GIOIA fu il veicolo fondamentale per realizzare se stessa,RIcrearla (giustamente come hai detto tu,dalle ceneri), aiutare gli altri a tirar fuori l'inedito massimo del meglio di sè. E chi se non l'AMORE poteva esserne sorgente e fiume?...Forse fu questo il cammino che il Destino le assegnò scrivendola all'anagrafe col nome di Aurora-Splendore sull'erba-Ebe. Proseguirà "quel" cammino,Aurora (perchè è ancora in vita e vitale)? Non so, anche se lei se lo augura perchè essere DEGNA di quel "compito" "non voluto" ma al quale subito si adattò a lei come sua misura naturale sarebbe mantenere una promessa fatta "consapevolmente" a se stessa,alla Terra e forse anche alle stelle che (tutte) brillano nel Cielo e,biricchine giocano a nascondersi.Si. Alla prossima.Mirka

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  16. L'aspetto più interessante di questa narrazione su Aurora è, a mio avviso, l'universo vivo che ruota attorno a lei. Non un morto fondale; oppure, se vogliamo, l'irreale fondo dorato della ieratica iconografia bizantina. No! insistendo su questa piccola ermeneutica di matrice figurativa, direi che Aurora è rappresentata secondo la grande tradizione fiamminga, ovvero spazio profondo in cui poter osservare la vita nelle sue molteplici e magari distanti sfumature, giochi, intoppi: il tutto vivificato dalla presenza amorosa della protagonista.

    Andrea

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    1. Come sempre la tua profondità di lettura non delude,caro ANDREA che,oltre a poesia,musica e pittura, spazinel tuo brodo primordiale, dibattendoti nell'intricato "limitato" intrigo dell'umano vivere.E mi piace la chiusa che dai al tuo commento "il tutto vivificato dalla presenza amorosa della protagonista". Verissimo,perchè denudarsi di fronte ad AURORA,significò sempre, vedersi restituire la propria immagine nel più fedele degli specchi. Grazie,Mirka

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  17. La "raison d'etre" di Aurora.Naiv,lucida,fantasiosa,ardente,onesta,illuminata anche quando scrive le sue memorie e le regala con una gentilezza d'altri tempi. Intrigante racconto.K.Voigt

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  18. Molto bello questo racconto di Aurora.Franco,onesto,cavallino.Bousquet avrebbe messo a finale "Se mai vi prendesse la briga di prendere in mano uno dei miei quaderni,sarebbe con sollievo mio che ve lo offro.Fatene la scelta che volete,quando vorrete".Luigi Santucci

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