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fiume della vita

domenica 26 febbraio 2012

APOLOGIA DI UN REATO NEL SEGRETO DI AURORA CHE MAI SI PERDONO' .


E fu bellezza che raggelò mentre bruciava nel coraggio di amazzone guerriera.


Nuda come Afrodite cosciente di onde e in perlata. La persiana solo giocava con lei, con la luna, con la sua nudità lasciandole strane strisce  di luce che subito si oscuravano creando realtà tali da formarne consistenza di un pensiero appena abbozzato e, che Aurora inseguiva come progetto che si sarebbe materializzato di lì a poco. E si alternava tra la felicità per il raggiungimento in atto come di bimbo che si entusiasma nel crescendo del gioco, con alla tristezza di adulto che sa quanto massacro gli costerà la vittoria. E le perle continuavano a formarsi su quel corpo nudo ed esposto al luccicare  della griglia persiana, scandite da suoni furiosi che rimbalzavano nell'aria in echi rotondi. Era il suo cuore o quello di un piacere che lo trascende sublimando si in una immolazione "ragionata" che ne escludeva la potenza d'ogni magia a favore di un pensiero indotto, D'Angelo o da demone?... Ed ora lei era là, dentro quella visione, viva come l'oggi nel furto da un cassetto che doveva ermeticamente restare chiuso ma...rubare al tempo è un atto di giustizia che parifica i debiti anche già saldati col dolore muto, e per verità mai dette. Vada allora il rivederla almeno per scrittura.
C'era come sempre la furia del l'impaziente desiderio, difficile da frenare perché di naturale fonte sgorgata e "univoca".  Penetrava il desiderio ogni fessura e le lenzuola tutte stropicciate. Eppure Aurora volle di marmo diventare e si costrinse ad esserlo. Pregiato e lavorato bene nel suo "codice d'onore" che non prevede cedimenti se non per l'assoluto della corsa che porta alla vittoria senza dubbi di "logiche sociali".  Eppure lei gli disse No. Ed era marmo che bruciava. L'unica alternativa, allora, che le restava condannando entrambi a una vita che sarebbe  restata "ai margini" in palliativi vivi per non morire prima del tempo naturale. E tu anche questo sai e, forse, TU solo puoi assolvere, in nome di quel bene profondo e che va oltre l'umano sbaglio puoi anche perdonare un delitto del quale, ora, Aurora riesce a farne un'apologia stropicciata, umida e quanto inutilmente tardiva.
Eppure mai "menzogna" fu più menzogna di quella che si presentò nel suo corpo bianco, freddo e nudo, sbagliando un tocco al cuore. E mai orgasmo (nella mente) fu più terribilmente totalizzante e vero di quello che, "negandosi" in quella controversia  smisurata, metteva a terra il sacro della vita, invitando la morte a fare i suoi  banchetti, come per "un figlio mai nato".  E fu notte mentre spuntava l'alba. Divinità strappata a dei fantasmi in festa di rapina. Così riannoda passato e presente scritta sul bianco di una carta di quaderno e di computer, una piccola insensata stupida venere di Cnido, sempre fuori tempo, ritmo e forse anche con un poco di quella malinconia nata insieme a lei e a lei appiccicata.

Mirka



"Estranha forma de vida" (Fados)




 



24 commenti:

  1. La bellezza Di Aurora è qualcosa che va ben al di là del concetto estetico,e' bellezza interiore, legata all’essere veri ed autentici, scoprire sè stessi riflessi in ciò che si ama, per poi ancor più amare sé stessi, la vita, e l’amore.CHE MERAVIGLIOSA ALCHIMIA questo post e la stupenda Afrodite ......Oggi qui c'è un sole di incipiente primavera.E' forse opera di Afrodite? Tvb

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    1. Afrodite la faràè sempre da padrona,carissima MARY,nel suo ruolo che,anche se un pò ambiguo sempre di alchemico desiderio si nutre e pasce.Si la primavera E', qui e attorno anche se nessuna rondine ancora non ha fatto il nido.Ti abbraccio afroditamente in vena di stupori.Mirka

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  2. Mi sono domandato tante volte se il marmo caldo fosse stato preferibile ad una profumata ed accogliente venere di calore e passione..

    Alla fine mi son convinto che è stato meglio vivere fino in fondo

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    1. Mah! Fados o l'imprescindibile saltar di certi passaggi,MARZIO?! Non so e domandarselo ora è inutile quanto un rimpianto anche se fugace e di "passaggio".Mirka

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  3. un vento di fine inverno alza come vele i capelli e i ricordi di un corpo nudo e bianco di luna.

    (postare un commento da te è sempre un problema, lo devo rifare parecchie volte ,e spesso me lo cancella) ora provo a cambiare profilo
    falconiere

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    1. Hai visto FALCONIEREDELBOSCO che TI ho postato un chitarrista vero?...
      E' strano quello che dici sulla difficoltà di postare da me.Anche altri lo dicono e questo è un grattacapo che mi alza i capelli anche senza vento.
      Un saluto festoso a te che serenamente sai parlare di tutto e in modo molto originale.Ciao,Mirka

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  4. Forse Aurora ebbe timore di una sacralità che sentiva in quel mistero così potente che le avrebbe impedito di continuare a "viaggiare" o vivere di suo,oppure fu per madornale "stupido" errore che,solo col seguito del dolore si paga pur concedendosi dei paliativi "vivi".Chissà.Resta in ogni caso il romanzo che intriga a saperne di più.Belle le musiche contrastanti.Enrico Spaggiari

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  5. Quando si prova un amore così,si scopre Dio,negarlo è stato delitto si.T.V.B. e ti abbraccio.Maria

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  6. Un legame che associa la visione cognitiva alla parola di scrittura,il giudizio morale affidato a una protagonista che manifesta le sue caratteristiche più profonde nei sogno di un'assoluto di cui è prigioniera e,che costantemente insegue.Aspetto con interesse il seguito del romanzo,anzi mi prenoto fin d'ora.Ciao.Enrico G.

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  7. Sarà un romanzo interessante , ne sono certa ! Cara , apri questo link, se puoi....Bacio

    http://a5.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc7/s320x320/429069_2654874335705_1371227124_31953952_672983857_n.jpg

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  8. Il mito ... travalica la vita, mai l' esistenza !
    Se così non fosse, cosa rimarrebbe del tempo e del sogno ?
    La vita è onda, onda nuda sotto la luna o vestita d' alghe sotto lo scoglio, è attimo .... ed il mito la ghermisce, la fà favola, l' esistenza è il mare vasto e sconosciuto, è specchio infinito, è bellezza incommensurabile di cui, il mito, cerca - talvolta riuscendoci, talvolta no - di inseguirne l' immortalità !
    @Bruno ...

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  9. una rinuncia sofferta, ma forse necessaria
    come la luce timida di certe notti mai calate del tutto

    un caro saluto Mirka
    :-)

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  10. Misteri resi ancor più contraddittori,se Aurora non si fosse fatta condizionare dalle paure esterne,mi fa pensare questo racconto.Però aspetto il seguito...Con affetto.Grazia

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  11. AMICI CARISSIMI,

    mi scuso per la mia assenza,dovuta a spostamenti di lavoro.

    RINGRAZIO per la vostra partecipazione,nonchè per i COMMENTI preziosi veramente,in quanto mi serviranno per approfondire (meglio) il personaggio di Aurora.

    Appena mi sarà possibile,risponderò in privato a ognuno,per e-mail o per cell,con la certezza di potere recuperare quanto prima,con gli aggiornamenti e,col piacere di poter relazionarmi ancora con voi.
    Vi abbraccio con affetto e sincera gratitudine.

    Grazie ancora,Mirka

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  12. Carissima,avevo lasciato un commento, ieri,a questo post,ma vedo che si è cancellato o misteriosamente è sparito.Ci tengo a provare per rilasciarlo,augurandomi di ricordarmi quello che a caldo avevo scritto.Dicevo che,questo racconto preso dal Destino nel Nome è interessante e,che me lo collega ai tuoi primi racconti (forse una lettera) che ci onorasti di mettere su splinder, introducendoci al futuro di un romanzo.Ah,come si portano dietro le brutte ferite di un'infanzia,che spingono,anche se in modo del tutto inconscio,a ricercarle in quello che si chiama "coazione a ripetere"!Perchè Aurora,"negandosi","rinunciando",non ha forse voluto imitare quel padre mai conosciuto e di cui ne invocava "favole e carezze"? (così risultava in uno dei primi racconti del Destino,appunto).E lei nel suo fondo,proprio come le negò il padre,non volle appartenere a nessuno, ma soprattutto a colui che più di tutti,gli ricordava il padre,affinchè la realtà potesse restare un'impasse senza soluzione e ne conservasse l'antico dolore,l'inquietudine errante,l'illusione d'averne "anche" conquistata la terribile capacità di potenza nel dire di "no", scegliendo un suo progetto segreto, realizzato nello scontro con la realtà che più temeva,proprio in virtà di quel desiderio che così intensamente sentiva essere giusto e vero.
    Attendo il seguito con la speranza e l'augurio di un lieto fine,per meriti e armonia di giustizia.Luciano V.

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  13. LUCIANO carissimo,grazie infinite per il tuo contributo non piccolo.
    I meccanismi interni partono sempre da "molto" lontano e,chissà che,qualche traccia di ascendenza biblica non ci sia in tutti, se non a livello di coscienza,sicuramente nella mente che si ascolta parlare pur senza comprendersi del tutto.
    In certi cammini,resta l'inadeguatezza a percepire la preziosità dell'attimo,afferrarlo.farlo proprio dargli luce lasciandogli le ombre solo per non farsi accecare.
    Difficile comprendere appieno il fondamento di un legame "negato" come quello di Aurora,dentro cui circolava l'amore e NON la volontà di potenza (dominio).Si parli allora di "debiti cosmici",quel non conoscere le "mezze misure" della protagonista,la sua impulsività,il Destino che,pur contrastandolo con indomita forza,gli fu costantemente e beffardamente appiccicato e,che, Aurora pagò con "lacrime" sempre pronte a nascere come a sparire,ma non inutili, se fertilizzarono la grande Madre Terra nell'aurora come nel tramonto.
    Ti abbraccio con affetto e gratitudine,Mirka

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  14. In un mio precedente commento intorno all'interiorità di Aurora, mi ero servito di un richiamo alla grande pittura fiamminga dei secoli addietro per dare conto, in qualche modo, del movimento pulviscolare e prospettico che, dal cuore di Aurora, si irradia nello spazio e nel tempo. Sì, la vita profonda di Aurora; ossia un flusso generoso e potente che mette a dura prova le "pareti" del racconto, come colata lavica abbattutasi sul tetto di una casa...ora, di fronte ad Afrodite-Aurora, cosa aggiungere? che dirompente mi sembra l'espressione del DESIDERIO NUDO, più nudo della stessa Aurora; a lode del valore di una narrazione che, non imprigionando descrittivamente la protagonista, si "serve" di essa per esprimere quelle forze primordiali ed oscure alla radice degli umani. Ecco come questa narrazione -ripeto, notevole a parer mio- si apre quindi la strada allo stupendo ossimoro: "Ed era marmo che bruciava"; ossimoro non presupposto meccanicamente; frutto, piuttosto, di una conquista espressiva in grado di sorprendere il lettore (lettore sullo stesso piano di un camminatore assetato per un lungo cammino e quasi sul punto di non credere alla vista di una sorgente d'acqua in cui si è imbattuto). E, mirabilmente, un ossimoro al quadrato prende il volo dalla pagina di Mirka proprio grazie a quanto si è appena rilevato: alludo alla suprema e auto-costrittiva libertà di dire NO, mortificando il desiderio. Non posso a questo punto che complimentarmi in modo convinto con te, Mirka, per la potente emissione di senso che giunge a noi lettori grazie a questa tua narrazione ispirata dalla vita.

    Andrea

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  15. CARISSIMO ANDREA,le tue parole sono precise e sicure come scalpello di scultore esercitato a non sbagliare.
    Non so se merito tanto,ma la tua recensione non può che onorarmi e stimolare il percorso di Aurora magari col finale di uno dei suoi incredibili quanto inaspettati miracoli di cui la sua vita fu piena insieme ai suoi dolori anticipati da infinite quanto intense malinconie.Grazie.Grazie di cuore,Mirka

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  16. Un'antitesi irrisolta.Forse ad Aurora mancava la fiducia.Quella "assoluta" che lei cercò sempre per continuare il cammino della gioia verso cui si sentiva naturalmente portata.Sono impaziente di leggere i seguiti.Bacioni.L.S.

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    1. ...o forse solo un modo obliquo di percepire la realtà,cara L.S. che sartà una delle prime.Mirka

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  17. Forza femminile misteriosa.Forse un tentativo a non lasciare in mano ad altri un cuore rubato,per mom sentire un antico dolore avvertito solo nel sangue.Potente nei suoi dubbi su sè e sul Fato.Attendiamo?...K.V

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    1. Forse mancava la trascendenza della mente vincolata a un pregiudizio ancestrale che scorreva nel sangue,si,anche questo poteva essere,KLAUS.Mirka

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  18. Bello e intrigante.Forse.....gli occhi di Aurora hanno visto il buio nella la colata di colori, ascoltando il nel valore dell'istinto o del sangue.Mi sono prenotata eh?.....Ciao.Ornella

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    1. Che bello ORNELLA quella "colata di colori"! Penso che mi sarà utile per altro.Grazie e un bacio.Mirka

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