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fiume della vita

lunedì 18 febbraio 2013

LE MIE PICCOLE COSE MERAVIGLIOSE



"E' un gioco di dare e trattenere di svelare e di nuovo velare, di sorrisi e di timidezza e di dolci inutili lotte.

Questo amore fra te e me è semplice come una canzone. Nessun mistero al di là del presente;

nessuna lotta per l'impossibile; nessuna ombra dietro l'incanto; nessuna ricerca nel buio. Questo amore fra te e me è semplice come una canzone



Non vaghiamo oltre le parole per cercare l'eterno silenzio; non eleviamo le mani nel vuoto per cose al di là della speranza.

Ciò che diamo e otteniamo ci basta.
La gioia non abbiamo schiacciata per spremere il vino dal dolore. Questo amore fra te e me è semplice come una canzone" Tagore)




C'è già aria gentile, fuori.  Il gelo condensato anche sui vetri dei giorni passati si è dissolto, fissato in qualche residuo ai margini della strada. I primi fiori gialli sono spuntati nella siepe. Un tronco presto si coprirà di linfa, spetteranno le foglie sentinelle  per irrobustirsi  più avanti.
La voglia di uscire senza cappotto è quasi una delle  (tre) tentazioni del diavolo che io prontamente lascerò per la fine della quaresima, così credo..

Deve prepararsi per una lezione. Manca un 'ora. Mentre penso, gironzola per casa.
Un uccellino è nella veranda dove di solito lascio cadere le briciole quando svuotò la tovaglia. Questa visione mi intenerisce e mi dà insieme gioia. Forse anch'io ho contribuito al suo "pane quotidiano".

Nella casa c'è ancora profumo del caffè lasciato dalla Bialetti. Lo aspiro con il gusto di sempre. Mi piace l'aroma del caffè quanto il profumo delle rose che ho nel giardino e che fra poco mi prenderanno gli occhi oltre ovviamente il naso..       Un raggio di sole attraversa la mia stanza e subito il mio pensiero vola a quella stradina di Assisi, col sole rovente e un poco di penombra. Il mio compagno era una penna affilata e abile a cui volevo bene. Ci volevamo bene. Un gran bene. Ora è morto. Le sue ceneri stanno nel piccolo cimitero di Bracciano e per me bruciano ancora d'energia, se provo a chiudere gli occhi.. Lui non credeva in altro che la vita qui , eppure non ho mai conosciuto una persona bella retta e di parole chiare e lapidarie come quelle che diceva Gesù. Ma...lasciamo stare l'esagerato e limitiamoci a dare a Cesare solo quel che è suo.    Comunque sia, anche se lui sosteneva la "casualità" più che a un credo di qualsiasi religione, odiava le armi e gli armatori, le bombe, i bombaroli e chi le fabbricava, Si adoperò invece col suo intelletto pronto lucido e vivace e che spaziava a dare il meglio col suo mestiere di giornalista, affinché chi lo leggesse si chiedesse e frugasse per scoprire la verità. Le tante verità racchiuse nelle cose. Sapeva bene come comunicare, lui,anche se non alzava mai la voce.    Istintivamente mi porto a un libro che lui mi ha regalato. Il libro è di Catullo. Le poesie.  Come dedica solo una firma e la data. Adesso che ci faccio caso, trovo interessante quel regalo perché lo associo alla personalità del mio compagno. Anche lui come Catullo aveva precise due cose ineliminabili; la libertà eun pò di schiavitù. La libertà di fronte ai potenti che combatté con la sua penna tagliente e senza sconti,la schiavitù vera quanto imperfetta al l'amore. Purtroppo gli è mancato il tempo per sperimentarne l'evoluzione che porta alla perfezione che,morire a poco meno di quarant'anni si è  più cari agli dei  che non agli uomini.     Io sul tempo l'ho superato. Spero di poter "scegliere" come morire piuttosto che vedermi incapace e con la sofferenza addosso come ape sul miele, e tutti gli enormi disturbi che sicuramente potrei infliggere agli altri.  Davanti ho l'agonia di quell'anno e otto mesi della "grande quercia" di mia zia e, questo mi basta e avanza. Comunque a questo  ci penserò quando sarà arrivato il momento per farlo. Ora ho ancora della strada...
Mentre rimetto a posto Catullotrovo un libro fuori posto. Ho il mio modo pignolo di allineare i libri secondo l'ordine degli argomenti o in ogni caso di quello che stabilisce la sotto scrivente. Incuriosita lo apro.  Ne esce un foglietto con una scrittura minuscola e ben marcata.  Non ricordo in che occasione mi fu lasciato e neppure perché, ma dell'autore ho chiaro il viso e le mani.   Sorrido e m' illumini come quel raggio di sole lasciato sul pavimento.

Il mio tempo d'attesa per la lezione sta per finire.  Mi dirigo a passo svelto in cucina. Prendo una mela e l'addento. Anche questo mi dà gusto. Un gusto quasi religioso. So d'avere introdotto nel mio corpo delle vitamine. Spero che quelle mele non siano state coltivate coi pesticidi mi dico da me con allegria. poco convinta.
Faccio un altro caffè, guardo fuori dalla finestra nell'attesa di sentirne il gorgoglio che annuncia l'eccomi. L'uccello non c'è più e neppure il gatto della vicina.
S'incammina leggera verso la porta che apro sparando un sorriso.
Ecco le mie piccole cose meravigliose  delle quali godo, il mio stile di vita semplice e frugale, la libertà incommensurabile di dire un no o un si e senza nessun obbligo  di ricambiare le visite se non per voglia impellente di farlo come si fa per lo sboccio d'una gemma o di un piccolo fiore.  Anche il tempo della politica è finito per me. Lasciamolo alla società dei consumi.   Il voto?...Beh! Quello è irrinunciabile anche se con molti foruncoli di dubbio.

Quello che prima era un aborto d'albero di pesco sta crescendo a vista d'occhio e io sono felice di vederlo crescere.
L'ora di aprire lo spartito è arrivata. Seriamente tranquilli ci disponiamo al lavoro di insieme.   E voilà la campagna come dimensione autentica di questo mio spazio temporale.  Guardo i giornali ammucchiati sul divano. Inutili quanto il non incarnarsi a un'alba o come a un tramonto,a un amore fatto di tenera complicità come s'addice alle persone nel tempo della maturità semplice come una canzone.

Mirka

 " Love is here to stay"  (G.Gershwin's)




Del bello di cui posso usufruire non voglio sciupare nulla

9 commenti:

  1. La schiavitù imperfetta dell'amore.

    Su questa frase, coltello acuminato, mi sono commosso.
    Bellissimo

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    1. Anche per me,MARZIO è stata la tua stessa emozione.Nel ricordo,nel pensiero,come consapevolezza d'un cammino che è.Grazie,Mirka

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  2. Sai che non è facile commentare questo post per tutte le tematiche che sono in piedi?Perchè se tutto rivela uno stato beneficato dal potere della grazia che permette di "godere e di gioire" delle piccole cose,purtuttavia non si può fare a meno di riconoscere l'inquietudine, anche se inconscia,in cerca della "perfezione" nell'ambito stesso della vita (imperfetta pur nella sua perfezione), per quel collegare il passato al presente,come hai fatto,attraversato da uno scatto di coscienza critica che,se porta a riflettere sul "valore transitorio" dei suoi risultati,non tralascia quello di puntare al più grosso dei capitoli del percorso umano.La sofferenza che sovente precede il "trapasso" per "altro",la decadenza immancabile a cui il corpo e la mente sono sottoposti quando si arriva alla vecchiaia e che "trasforma",gli inevitabili "fastidi" che si recano gli altri. Difficile in ogni caso trovare una soluzione se non rimbalzandola alla personale verità.Un fortissimo abbraccio.F.

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  3. E noi ci fermiamo sul filo intenso di queste testimonianze per meditare su di noi,augurandoci lo stesso tuo sforzo che ha portato a scrivere questo post con una serenità veramente invidiabile.Un grande abbraccio.G.M.

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  4. Forse per essere felici basta veramente poco.Vivere in conformità della propria natura,avere un lavoro che ci permetta di realizzarci,se non con lo stesso ma come mezzo per cercare cose che ci possono procurare il piacere,soffermarci su loro per goderle,la costanza che nel nascosto lavora per maturare tutto questo,un'amore tenero e complice quando il tempo adulto pesa e chiede di raccogliere la lievità non concessa prima. Commosso anch'io ringrazio.Enrico S.

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  5. Molto profondo,ontologicamente parlando,Mirka.Con tutte le premesse,forti,perchè nella tua casa interiore prenda dimora stabile l'armonia,nella quotidianità di quelle piccole azioni fatte con l'occhio dell'amore che le ha abbracciate sentendosi "obbligati" a riconoscerle dando loro il dovere della continuità.Elsa

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  6. Ci sono tanti passaggi importanti che portano a dar valore alle piccole cose come quelle da te descritte.Una consapevolezza che arriva da lontano,un ordito tessaturale che,se ha costituito una gran parte della vita e dentro il quale ci siamo a lungo dibattuti senza peraltro riuscire a trovarvi il capo del filo...ora la chiarezza è arrivata lì,in tutte quelle piccole cose che vedi,dirette,limpide,vere e naturali senza che li indorino i colori della fantasia,la schiavitù della passione,potendo,abbandonandosi alla fiducia senza illusione e da noi meritata per faticoso lavoro.Ti abbraccio.Salvatore

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  7. ciao mirka penso che i ricordi siano una piccola parte di noi anzi sembra piccola ma in effetti è enorme sopprattutto quando per un ricordo bellissimo ci viene da piangere perchè sappiamo che non tornerà mai più ....Ma rimane nei nostri cuori e si affaccia ogni tanto come un raggio di sole dopo una giornata nuvolosa baci caty

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    1. E' così CATI ed è per questo che noi siamo grati anche a un destino avverso per avercene lasciato qualcuno a cui scaldarci come davanti a un fuoco nelle lunghe girornate d'inverno e come se si raccontasse una favola che un poco ci fa ridere e un poco anche piangere.Baci,Mirka

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