fiume

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fiume della vita

giovedì 15 agosto 2013

LA FINE DI UN GIORNO DI FESTA









Un brusio che macina attorno alla regina.      Un formicolio di piedi che scortica l'aria.      Comincia a distrarsi.        Faccio sempre così quando la noia si presenta a ghiribizzi nel cervello.     Ecco sono in un'isola che non c'è.          Ma si che il bel mare della Puglia è qua davanti a me.        E le onde sono mie.      No sono di tutti, e verdi  e turchesi anche  quando danno testate e buttano fuori la lingua, non nera o rossa con le crepe dei bipedi, ma verdi come la prima foglia a primavera o turchesi come il primo tramonto immaginato ad occhi chiusi.           Che la verità è lì senza macchinazioni per allontanarla o rivestirla di apparati.        Mi scolo l'ultima goccia del campari.        Ha un retrogusto più amaro del solito. "Strano" mi dico. "Sarà che si son dimenticati di mettere lo zucchero sull'orlo del bicchiere".           L'improvviso festoso di campane mi distoglie dal mio mondo sensoriale.        Alzo gli occhi.       Ne incontro altri..     Ammutoliti.    Almeno questa è la prima impressione. "Che pensino alla mamma morta e al buon Dio?"  mi dico e ritorno a me..       Il ronzio riprende.     Ritorno al molo di quella volta.   Cos'era quello di Ancona o quello di Lerici?       Non importa .        Lì si che si rubava la gioia!                I  rintocchi lenti dell'Ave Maria sfida qualche nuvola.  "Che il Padre e il Figlio stiano per scendere sulla terra per accompagnare l'unica Vergine?"    parlo ancora a me stessa confondendo il mare, il bosco e i buchi e la nebbia con le navicelle che si scontrano, testimoni sempre che Vita e Morte sono un tutto uno       Oppure quei rintocchi così lenti si rincostolano per  annunciare qualcosa d'antico come la nostalgia che tu  invochi come un fiume in piena e pieni di giravolte.    Come le frittelle di mele che si mangiavano di nascosto pensando di farla franca?  .         Si abbassano le palpebre e sorridi con l'indice puntato a una Rivolta subito zittita.       Serpeggia l'ora degli addii scanditi dai postumi liquidi delle chance .          Una folata di vento mi porta sui piedi delle foglie secche.  "Però che spunzoni!  Sembrano rami anziché foglie!"             Come una lingua di drago  sguscia, improvvisa, la luce dal campanone.       Poi tutto si confuse nel fragore del silenzio d'uno  "scatto"   bambino, lontano anni luce dai  tazer di graffiti recenti.    La mia pura felicità fatta di niente.    O meglio in quel  primo sogno da me predisposto a festa con il fantasma d'ombra da scacciare.   Che il passato è sovente "scatto"  talmente vivo da incidere  la memoria.        Sul fumo dei filos dolci e tranquillizzati da una carezza di sguardi.          Per casa la cima dell'albero nascosta agli occhi dei passanti.          Senza la TV che sbandiera con tono di falsa democrazia, di delinquenti d'alto bordo beatificati da leggi ultra garantiste.   E infine, l'odore buono di frittelle fatte coi sapori delle mele dal vicino che felice ne faceva dono col cesto nella  mano.              Ma...         Finito era il giorno di festa. Col suo subdolo assassinato di memorie fissate nell'istante di palpebre abbassate o sull'orlo del bicchiere senza i granelli dolci dello zucchero.  Da leccare.   Dopo..



Mirka













"Choral Fantasy"  (Op.80 Do min L.v.-Beethoven)




Foto da cell


10 commenti:

  1. Cara Mirka, bella la suggestione, la corsa fra improvvise folgorazioni che allinei con il Campari.

    Ma è l'accostamento con una delle pagine che meno amo di Beethoven che mi fa pensare. Un brano che condivide con la Nona molto materiale, melodico e strutturale, anche se apparentemente distante, con il fuoco sul pianoforte invece che sul complesso orchestra-coro.
    Ho sempre avuto la sensazione che quest'opera per Beethoven fosse una specie di palestra in preparazione della Nona, e che forse nella sua mente in questa ci sarebbe stato spazio anche per il pianoforte. E mi piace pensare che lo stesso sia per il tuo scritto, una palestra di sviluppo di pensieri molteplici, di felicità fatta di tutto.

    P.S.: il pianista mi piace, non lo conoscevo prima d'ora. Il coro invece non mi pare all'altezza, benché perfetto formalmente. Forse manca di carattere....

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    1. Caro Marzio,
      come ti ho detto per e-mail "eccheperò che intuizioni folgoranti" hai avuto!
      Quando ricevetti in dono il vinile di quel pezzo,ovviamente a coda della Nona,saltai dalla gioia perchè proprio in "quella" composizione vi avevo trovato un qualcosa di destinale pur non sapendo perchè. E tutt'ora continua a piacermi. Se così non fosse condividerei in toto le tue osservazioni musicali, prettamente da musicista che non sta in superficie ma ama i fondali. Vero quello che dici per il Coro,perfetto nella sua forma strutturale,meno per quel pathos d'antica mia memoria e che fa di un Coro un Grande Coro.
      Mirka

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  2. E sì, @Mirka cara, che il bel mare della Puglia e lì .... davanti a te ??? :-)
    Beh ... allora farai il bagno spesso, fra un odore e l' altro di frittelle che sanno di buono e la totale, benefica assenza di TV .... magari immergendoti nell' onda a prima sera ... chissà ?
    :-)
    La fanciulla nell’ onda si bagnava
    e l’ onda stessa del mare s’ indorava …
    Dissero i pesci : “E’ forse una sirena” ?
    La fanciulla sorrideva ‘appena appena’ !
    :-)
    E nel nuotare sfiorò alghe e coralli
    e le meduse flessuose nei lor balli,
    e si animò il fondo di quel mare .
    nè più la musica cessò del suo cantare !
    :-)
    Venne la sera, d’ argento era la luna,
    il mare trasparente come un velo,
    lei accarezzava l’ onde ‘ad una ad una’
    ed il suo cantò s’ alzò … divenne cielo !
    By @Cavaliereerrante

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    1. Oh cavaliere CAVALIEREERRANTE che consuma con l'onda il suo ardore stanco. Bandito dalla patria ma non dal suon dei detti suoi. In memoriam sempiterna nel nostro cuor sempre presente ma speriam ....speriamo che il Ciel abbia ancora un poco in uggia i miei lamenti e si consoli con il canto e la lira o il liuto,faccia lei, d'un caro e prezioso tempo antico.
      Un saluto che con grazia mi "erra" intorno al viso. Mirka

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  3. Sì @Cavaliere ... un cavaliere errante
    che NON bandito dalla patria fù,
    ma scappò via dalle miserie di quaggiù
    onde del sogno assumer il sembiante ! :-)

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    1. Oh superbo guerrier che l'onde confuse a un'unico mare.Mirka

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  4. Madamigella @Bianca ... mettiamo a nanna la musica immortale che tanto ci delizia e, novelli naviganti del mar proletario .... ci abbandoniamo all' allegria di questa canzone popolare ??? :-)
    La chitarra ( una Ibanez rossa ) e l' armonica 'a bocca'( un Piccolo, tonalità C, della Horner ), smesso il logoro brando ed il cimiero già crociato .... le potrei suonare io stesso, s' ella si mette al pianoforte e, con me ed altri buontemponi in Viaggio, dà il là, con la sua voce educata a ben altro, a questo coro !
    ^__ ^

    http://youtu.be/VDGcmNP5VjY

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  5. Incantata Cavaliere. Davvero. Peccato non sia riuscita a capire di quale canzone si tratta. Comunque sia col cuore della più pura aristocrazia popolana la ringrazio. Mirka

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  6. Oh ...
    Copia il codice e incollalo su You-Tube !
    Oppure, su You-Tube, clicca : Il Ferroviere ( Germi - 1955 ) ... UVA

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    1. Grazie CAV.per questo regalo di grande spessore (il film) di vero proletariato,di nostalgia da ferragosto come da post.
      Abbraccio,Mirka

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