fiume

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fiume della vita

sabato 17 gennaio 2015

QUANDO FROTTE DI BAMBINI METTEVANO IL NIDO NELLA MIA CASA



E nei passi cinguettanti nel nido viveva il silenzio sacrale della Gioia che tesse l'eternità del ritmo a mezzo di invisibili Pause.



 Tornano a galla come pesciolini d'oro quella frotta di bimbi che nel luminoso tempo dei progetti forti, brulicavano per casa e io filo li univo, li scioglievo, li disegnavo e ogni disegno con la sua forma indivisibile di identità prendeva a lei pezzetti che variando si moltiplicavano a vista si ricongiungevano al tutto e sfiniti per lo sforzo s'intrecciavano ridendo a terra. E non è eufemismo o divagazione immaginifica se ho detto si finiva a terra, magari con la scusa d'arrivare per primi a raccogliere un libro.     Perché così era. La Mia Casa Un Nido.  Un nido che protegge, nutre per far spiccare il volo poi.  Liberi.  Forti.  Felici.  Oh come torna agli occhi lo zampettare allegro, l'occhiolino per dire senza farsi accorgere, lo spartito stretto al cuore come tesoro che non si cede neppure in povertà, i gatti e i bengalini gli usignoli e i canarini zittiti per tutto quel trambusto, i pini dentro casa, l'aria di fiati e i miei figli, ragazzi pure loro, d'attorno con l'alibi in tasca e pronti all'occasione. Perché la mia casa era tutto questo.  O non mancavano gli urli. Urlacci suona meglio.  Ma erano urli di pancia,che sparivano com'erano venuti senza lasciare traccia, mugugni,  o eco che portasse a rancori. Aspettarsi una sorpresa era diventata abitudine di giornata, una sorpresa che si formava nell'aria dopo essersi nascosta o messa a nido anche lei sotto il tavolo o sotto a un letto. Di letti ce n'erano tanti. All'improvviso capitava sempre qualcuno. E per tutti doveva esserci l'accoglienza che si riserva a un monarca col cuore semplice del più umile dei barboni.  A volte penso a quel tempo di fatiche immense per legare e organizzare il tutto, purtuttavia distese dalla gioia che dava loro il senso.   E mentre si affaccia un poco di malinconia rivedo tutti quei volti di bambini e di adolescenti e mi chiedo. Che avrà combinato Beatrice quella che arrivava sempre col fiatone e con gli occhi faceva cenno a un bicchiere d'acqua?  Di lei non so nulla. E Andrea col suo spirito da collezionista di farfalle più che da musicista, anche se non si perse mai una lezione pur col volto a geografia di febbre.  Di lui ogni tanto so, e so che sta realizzandosi nella strada giusta della biologia.  E Mariapia la figlia del droghiere quello della Piazzetta poco più su da casa mia col padre dalla gran voce baritonale e amante delle canzoni napoletane, (non gliene sfuggiva una) orgogliosa quanto una staffetta con la bandiera di un pezzo (studiato)  da far invidia al fuoco dell'Olimpo, che s'intignava diventando rossa come l'uccello rosso che chiamavamo Chagal e stava da solo in gabbia se le facevo osservare che Bach non si suonava come Beethoven. Però era molto brava e scrupolosa anche se ha scelto altro dal pianoforte. Mi han detto che lavora in RAI.  E Emanuele il cicciottello serio e tenero come le sue manine di burro aperte diligentemente e con sforzo su quel salto d'ottava che non veniva mai?  E Susi la mia tenerissima Topolina  dai buffi berretti colorati che riempiva tutta la porta per i libri in più che si portava nel doppio zaino.  Una volta si presentò con un gattino trovato per strada e con una zampetta rotta. Mi invocò come si fa davanti a un cero perché gli  mettessimo una stecca e non dai arrese sino a lavoro compiuto saltando la lezione ma volendo pagarla intera. So che fa il medico e so che è  brava e scrupolosa come lo era col pianoforte. E Giusi la triestina che si presentava sempre alle lezioni con un fiore o un dolcetto fatto dalla mamma forse per giustificarsi per quello che non aveva dedicato allo studio sostituendolo col moroso della porta accanto.  E Giulio  sempre con quella striscia di Gaza castana sugli occhi che lo faceva tanto assomigliare a Schumann, così lui si sentiva,anche non spostandosi dal Pianista virtuoso (Hanon) e a metà chiuso.  Il bello dei belli restò anche in seguito quando decise d'intraprendere lo studio del canto sul genere leggero (?) e grandioso in quel Jesus Crist Super Star ( veramente indimenticabile quel musical che fece come protagonista)  E Chiara la diva di Livorno che nei Saggi di fine anno voleva essere sempre la prima e non c'erano ragioni valide per dissuaderla che il programma richiedeva altro?  Comunque la stoffa della Diva ce l'aveva perché ora fa del cinema, e magari un giorno la cercheranno a Broadway e prima o poi chissà che anche in mano non le arrivi la statuetta.  Elisa il grillo sexi dal roco naturale. Che farà?  Dove sarà?   E Tiziana la fiamma in perenne movimento che per le lezioni non la fermò neppure quella neve che mai si era vista a Roma? . So da amici che sta facendo una splendida carriera nel campo del jazz tra un litigio e l'altro e sempre sull'uscio per lasciare. Pepe e senape furono in ogni caso il suo forte anche se mai si vide dolcezza più infinita donata a tutte le ore a  Lara la cagnolina passione di tutta la famiglia ...allargata.  E tanti altri volti e nomi vivono anche oggi di quel  tempo dove se, tutto era fatica di volontà d'acciaio, i Sogni furono la più bella fodera per custodirli e al momento giusto farli volare fra occhi d'aquila "stretta" alla sua visione mentre inviolata restava la consapevolezza che, avviare era l'unica cosa che aspetta all'insegnante, compito spesso anche ingrato e, dove il premio di felicità è solo a metà fissato a un Tempo stabilito dal Fato e dall'umano volo dei corvi.    E poco importa se qualche volta l'onda dei ricordi flagella mentre ridono i piedi portando a galla alghe, qualche cara testa ribelle velata da una bruma di nostalgia che tutto unisce e confonde,  senza infamia ne lode, e dove anche il vento che un poco li rigenera è un lontano sterile piacere.  La Casa che Ospitava, zampetta ancora di passeri  e sogni  mentre bussa alla finestra più bassa l'ambasciatore di involontarie Pene. A volte mi domando se tutto questo è avvenuto. Con orgoglio rispondo proprio di si. Consapevole in modo ripetitiva, ma va bene così che, la vita alla quale ho dato Ali continuerà nel suo fiero valore d'essere e di esistere sospinta da altri soffi di vita infiammati pur senza ricordarne l'inizio da cui partirono.  Non ho rimpianti ma una lieve malinconia si.  Come si fa con un vino buono e conservato bene. L'ebbrezza del centellinato meditando su un pensiero, il piacere che arrotola il palato, il retrogusto viola quando lo si ripercorre guardando il bicchiere che decresce. Ma anche questo fa parte del "messo in conto" in quel ciclo imprevedibile che si chiama Vita.

Mirka






"Year ago,  (Mary Poppins  -Film )




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2 commenti:

  1. Cara Amica
    ogni persona ha un sogno nel cassetto,sogni bellissimi,con un po' di pazienza ed impegno si possono realizzare,tu hai realizzato i tuoi ed hai aiutato a realizzarli alle persone che ti sono state vicine..
    Di tutto questo ti rimane che un bel ricordo nel tuo percorso di vita..
    Come tu rimani nei miei ricordi piu' belli.
    a presto..un abbraccio
    Daniela di Novellara

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  2. Grazie cara. Sei una persona che avrei desiderato conoscere meglio. Ce n'è mancato il tempo. Peccato. Ma attendo con gioia il tuo libro di poesie. Sarà come riprendere un filo forzatamente interrotto. Ti abbraccio forte,Mirka

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