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fiume della vita

venerdì 6 febbraio 2015

TEMPUS I R R E P A R A B I L E FUGIT




 Un tempo il sorriso irrompeva su tutta la faccia e a fatica si riusciva a contenerlo senza indolenzirsi la bocca.   Ora si deve forzare quel sorriso rubato al guinzaglio del sole per infilarlo in una delle tante piegoline che imbelliscono la geografia del volto.  Si. Ogni stagione ha i suoi pro e i suoi contro e, come la  bimba impertinente e dispettosa restata da qualche parte e ben protetta da qualche pannello di latte, metaforicamente parlando, mi sono recitata un mantra perché quel Tempo "sparato negli occhi" si affacciasse almeno in qualche sogno a luce spenta.     Alta e tranquilla si mise in moto la pendola muta da un pezzo.  
 Però
   mentre consegnavo gli occhi al sonno mi son detta, e mai fui più seriamente convinta. "Per gli altri comunque ci sarà sempre un sorriso rubato a uno di quei frammenti lucidi di marcia.  Per chiunque e da tutte le parti.  Libero come di "prima volta" quando stesa su un prato contemplava stelle e Cielo, e rideva come fanno i folli che non si capiscono ma coi quali si ride insieme. Ché, togliere da un viso l'ombra di una lacrima, sarà il più bel colpo che darò al piatto del bilanciere. Forse l'ultimo scatto d'orgoglio, una radiografia di una "me" che farà pensare. Il mio volto assolutamente sereno nel suo essere teso mentre qualcosa si affida alla memoria. Mirka






 "Darà la notte il sol" (Claudio Monteverdi -testo di Torquato Tasso)




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