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fiume della vita

mercoledì 22 agosto 2012

DIETRO LE PARETI I DECIFRABILI RUMORI


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    e fu solo un abbraccio di musi allungati...........................................




Non sono un giglio di campo, così ho riconosciuto subito quei rumori, chiaramente indistinti, i gridolini come nugoli di moscerini, i pesanti tonfi sul materasso di piuma che modifica l'essenza.
Persino gli annidamenti ho percepito, gli odori e gli umori. La copula con ansito da pistone. La forzatura, il risucchio, il raggruppamento delle pieghe distese poi a budino o a gelatina calda.

Per un poco sorrisi. E il sorriso si sarebbe stampato su tutto il volto inclinato se l'urlo non fosse stato un tamburo di guerra da farmi schiattare. Così forte da crearvi il "pudore" di non invadere quel l'intimità non vista ma sentita nella sua totalità.

Cercai in tutti i modi di dar segni d'altra vita...Alzai il volume della musica come  quel concerto fatto l'anno prima. Mi misi a tempestare di colpi piccoli le pareti. Da prima con elegante discrezione, poi con furia a malapena trattenuta. Diedi persino voce al gatto della mia vicina, al merlo volato via da un pezzo e finito chissà dove, attento a far felici chi d'orecchio buono.

Mi rimbalzò un martellare di colpi come fa il vento quando fa il rituale e mutila le tegole dei  tetti o come spruzzi di balena quando sono a pelo d'acqua.

Sorrisi di nuovo e lasciai perdere, riservandosi il "dovuto" al crescere del poi.


Fu un giorno, forse di pomeriggio che, tutto quel casino di grancassa prese il via anche per "noi".
Memore degli imbarazzati precedenti...ti soffiai sul labbro un sssst sul più bello del "tuo" grido.
Tu non capisti e quasi risentito mi opponesti il lucido-traslucido degli occhi imperialisti.

 Cosa feci allora io se non abbracciarti forte forte al petto che rideva?...

 Buttando poi all'aria il piumone e le lenzuola smorte, di corsa, arruffati e rossi prendemmo il via per la cucina a divorare una micca di pane casareccio e un bicchiere di Scansano. Il Tutto con la gioia di ragazzi a cui nulla importa se non il vivere di presente mordendo del prato le radici.

Te lo ricordi?...Era la fine di settembre o giù di lì.

Mirka


"The way we were"

6 commenti:

  1. Sono alcuni dei momenti più belli della vita questi, quando con leggerezza si canta assieme. E poi è bello mangiare, dopo.
    Ma anche prima, eh! :)

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  2. PER TUTTI.

    Onorata per la vostra attenzione anche qui,in questa realtà descritta in modo semplice espontanea, che,credo, abbia tutti coinvolti,più o meno,senza per questo aver smarrito la testa e soprettutto il "sano" meraviglioso appetito tipico di chi gode di suo e in modo sincero e del tutto naturale.
    Cose che continuano a capitare a chi sente di potersi abbandonare con fiducia all'altro,con la certezza di ritrovarsi l'aggiunta di qualche ricchezza e mai derubati del proprio libero mondo.

    Ancora grazie.Per me è stato bello poterlo ricordare così.Senza la più piccola sottrazione di realtà,ma anche di quella spensierata allegria che ancora mi porto dentro nutrendo la mia anima di cose belle che nessuno potrà portarmi via.
    Mirka

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  3. Complimenti per la tua lucidità,per la tua brillante vivacità d'adulta che sa godere dei sottili piaceri della vita con tenerezza e con quel magnifico senso dell'umorismo.Luciano

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    1. Dopo il dramma...quante volte mi ha salvata l'ironia prettamente da dna,LUCIANO caro che saluto e che ben sai! Mirka

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  4. Ho riso.Però ci sono realtà che solo pochi,veramente, sanno dire senza scendere nel volgare.Tu appartieni ai rari.Bellissimo post anche per le molte immagini spiritosissime che "ci" hai messo sul tavolo....Beatrice

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    1. Diciamo che,ho in orrore tutto ciò che è volgare come ho pena per tutti coloro che sono ipocriti nel vivere il vero della realtà giocando agli struzzi per comodità o farisaismo piccoloAlto borghese,BEATRICE che godo nel sapere averne tratto un valido motivo per riconoscere il divertimento che alleggerisce il cuore.Bacio,Mirka

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