fiume

fiume
fiume della vita

lunedì 1 ottobre 2012

LO SGUARDO LONTANO NEL MENTRE SI TRASFORMA.

...fu la gioia del sapere seguito subito dalla sofferenza che ogni giorno l'anima cercò e natura fu ben lieta di mostrarle sue segrete vie.



E davanti a questa grandezza che l'anima febbrile cercò le risposte che non  riusciva a darsi la ragione





"Or ti fa lieta, che tu hai ben onde; Tu ricca, tu con pace,tu con senno. s'idico il verl'effetto nol nasconde.(:..)Legge, moneta e uficio, e costume ha' tu mutato, e rinnovato membre? E se ben ti ricorda, e vedi lume, vedrai te somigliante a quella 'nferma,che non può trovar posa in sulle piume. Ma con dar volta suo dolore scherma".(Dante-Purgatorio 6)



...e si attende non il prisma della luce che sfaccettato lusinghiero invita, ma il punto fermo del tuo compimento voluto dal Fato.




Ogni avvenimento, buono o cattivo si è sempre annunciato con una lettera,nei passati secoli. Nell'era dei cellulari da un SMS e forse da una telefonata.
Su di me hanno sempre esercitato fascino le metamorfosi, anzi quasi ossessivamente anticipato. Dagli oggetti, alle cose, ai contesti sociali, i luoghi, la politica, le persone. E quelle trasformazioni le perseguito partendo dagli occhi bambini per arrivare poi al pensiero adulto, pur continuando a non staccarsi dalle immagini originarie familiari e care, tali da provarne un'autentica fatica per superarne l'ottica circoscritta a quella affettiva familiarità alla quale mi ero abituata.

Ma la realtà inchioda, e si cerca di prenderne atto a partire da noi stessi, magari soffermandosi a un "colore" in particolare che ne evochi l'origine.
Forse il mio desiderio di comunicare partì sempre e solo da lì. E l'ho fatto con ogni mezzo. Con il canto, con la musica, la parola abbastanza facile, il coinvolgimento attraverso ogni forma di bellezza.

Siamo tutti pezzi d'un enorme mosaico. Pergamene scritte e da scrivere. Alcune scolorite, altre da decifrare ma ricche di arcobaleni che ispirano l'anima a cercare. Diventando poesia o semplicemente il viaggio d'un pensiero solitario.

E' così che si diventa sperimentatori. Di se stessi, del nostro passato, della storia che ci appartiene anche se non l'abbiamo vissuta da vicino.

Tante volte mi sono domandata perché mai un progetto iniziato sotto l'egida più nobile, la convinzione così prossima a un credo religioso e l'entusiasmo più travolgente, prendano invece altre vie.   Mah! Mutano le circostanze e il cambiamento del progetto originario, radicalmente si sposta.
Ciò nonostante saranno sempre alcune scintille scappate a un gran fuoco a far luce, un seme a fermentare dove il terreno è pronto ad accoglierlo e, da uno zampillo d'acqua vedremo sgorgare una cascata se non un fiume sentito scorrere su echi lontani.

In memoria le parole di Emile Zola, quando centocinquant'anni dopo, difendendo il "Dejeuner sur l'herbe" di Manet dai suoi critici, scrisse:"(...) la donna nuda è indubbiamente solo per dare all'artista la possibilità di dipingere la carne. Ciò che dovere vedere nel dipinto non è solo un picnic sull'erba ma l'intero paesaggio, coi suoi passaggi arditi e ingegnosi. Il suo primo piano ampiamente dipinto e ben fondato, il suo leggero e delicato sfondo e quella carne soda modellata in larghe aree di luce, quei materiali, docili e forti, e particolarmente quel delicato spruzzo di bianco tra le foglie verdi dello sfondo".

Ero partita con l'intenzione di scrivere altro. Mi pareva così buono, bello e importante. Ma ora non ricordo nulla.   E' sempre difficile trovare risposte a un inizio che s'interrompe o più ancora che non si ricorda.   Quello che so con certezza è, che vorrei continuare il mio viaggio gioiosamente, perché di questo ha bisogno tutto ciò che vive.  Mi sarà dato questa possibilità?   Non so.   Nell'essere intera quella che sono, sa la gioia d'essere gioia. Null'altro.  E questo è anche la mia coscienza. Mai estranea a me e da me, forse dalla ragionamento si. Chissà! Forse erano solo sogni d'una vita passata.

Mirka

"Diabelli variations" (Beethoven)




Le foto sono mie

16 commenti:

  1. La vita dell'uomo è un minutissimo arazzo di cui l'uomo riesce a scorgere i nodi e i fili ma mai i confini nello sazio e nel tempo,carissima Mirka.
    Un post di poesia pura.Ciao.F.

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    1. Purtroppo F. noi viviamo nell'era dei contrari spezzati da un "legislatore" egoista ed egocentrico che solo su se stesso concentra occasioni e spazi delimitandoli agli altri fingendo di volerne il bene nel mentre ne è puro simulacro. La tua generosità m'imbarazza e,credo anche tu lo sappia.Il mio grazie però viene dal cuore.Mirka

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  2. Che belle riflessini! Mi hai fatto vedere una pesca,nostrana e sugosa da conservare al gusto il più a lungo possibile. Ti abbraccio forte.T'auguro col cuore ogni bene,per proseguire nella gioia il cammino cominciato.Il "castellazzo" è aperto.Ti aspettiamo.Debora S.

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    1. Bella immagine quella della pesca,DEBORA.M'auguro anch'io di continuare a mangiarla con la gioia di oggi.A prestissimo,almeno spero.Mirka

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  3. Il tuo sguardo sapeva guardare lontano con amore.Sono certo che continuerai così.Affettuosamente ti abbraccio.Av R.S.

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  4. Non bisogna mai avere fretta di farsi domande.Si rispondono da sole. Ma chiedersi perchè la gioia manchi o si sia perduta,quella è una domanda che tutti ci dovremmo fare,perchè avere la gioia è un diritto di tutti.Sergio

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    1. Si SERGIO,la GIOIA odvrebbe essere un diritto per tutti.Resta comunque a pochi la vocazione a cercarla.Mirka

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  5. Tutto si trasforma nel tempo.Le mode,le tendenze naturali,il gusto.Intatta resta invece la vocazione alla gioia.E' come un nome che si porta addosso.Ci battezzano con quel nome,ci resta appiccicato per sempre. A proposito,tu come ti chiami? Ciao.Maria

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    1. Sono stata battezzata col nome di Ebe, MARIA.Destino vuole che mi sia appiccicato addosso.Bacio,Mirka

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  6. La lettera e la telefonata che ci rapporta col tempo che viviamo.Entrambi soppesati dai sentimenti capaci di rovesciarne il consumo trasformandolo in forza, come se fosse dotata di altra vita miracolosamente rinata. Chapeau! Anzi Cappello! Klaus V.

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    1. I miei sentimenti KLAUS saranno sempre indifferenti alle mode o a ogni abitudine che consuma,ma determinato a scegliermi il gusto nella fedeltà a mantenermelo ben saldo,trasparente come ogni cosa che faccio.Onorata troppo per ogni cappello tolto anche senon disdegno scompigliare ai bambini i capelli.Mirka

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  7. Beethoven conosceva il "senso" della trasformazione! Ma ci guidò a credere che,a ogni fine vi corrispondesse l'inizio ad altro con una particella del nostro contributo.E su questo che tutti dovremmo continuare a gioirne sino alla fine del tempo "nostro".Ho letto più volte questo articolo.Mi commuovo sempre perchè vi trovo passato e presente.T.V.B.Carlotta

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    1. ...e che il "presente" continui a salvarci da ogni stupidità,come lo fu (forse) per il passato,dolce Carlotta alla quale mando una coperta di baci.Mirka

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    2. Quante cose trasformate,a cominciare da noi,che solo il lampo di un'emozione ci fa capire che ci sono state.
      Un bellissimo post,amica.Ti abbraccio con tanto affetto.Io non mi sono ancora ripresa da quella prova che sai,ma come preghiera ti chiedo di farti viva anche se so dei pensieri che adombrano il tuo cuore. Lilli

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    3. LILLI eccomi con un bacio.Mirka

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