fiume

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fiume della vita

sabato 27 ottobre 2012

IL TARLO DI AURORA

                                       Ribelle più per autonomia che per natura




 
Un altro ricordo della vita passata tornava a tormentare Aurora.
Con ansia cominciò a chiedersi in che cosa aveva sbagliato,quella volta.
 Anche quel giorno pioveva,proprio come oggi,e tu correvi senza più fiato e senza sapere che non mi avresti mai raggiunto  Viene da chiedersi,sino a che punto possiamo dire di noi, Io non ho potuto sbloccare il Destino se questo  ne aveva beffardamente  anticipato ogni mossa?...Noi giocatori impreparati per astuzia prima ancora che d'intelligenza e,prevedibili sin dal muoversi del labbro che la parola era segreta perchè incognita di un'enigma anche per noi?    
  
Per Aurora  fu sempre così. O troppo rapido o troppo lento,anche adesso che il ricordo la porta indietro al tempo della sua adolescenza..Trascurata,abbreviata e prolungata eccessivamente in una di quelle fasi che trasformano la ragazza in donna.     Ribelle era stata solo nella misura che le poteva permettere di erigere un muro tra sè e tutti coloro che la idolatravano,madre compresa.Istintivamente ha sempre avuto in uggia gli idoli e non voleva assumerne  la forma  di nessun tipo,  Nè per sè, anche se in addivenire, (troppo faticoso per una pigra come lei e insofferente agli obblighi del ruolo) nè per chichessia.  L'adorazione di un'essere umano sotto l'apparenza dell'abnegazione e dell'umiltà,pretende molto ed è un tentativo di possesso. Sempre.       La sua natura era dolce e le sue resistenze non erano mai esasperate.    La vita,anche se giovanissima,le aveva offerto un esempio dell'affetto che accresce la libertà.  Ma poco assecondava le iniziative sempre troppo insistenti della zia Francesca per far colpo sui vicini e questo esasperava la zia e deludeva la mamma anche se rideva aggiungendo una battuta per smorzarne la delusione e la tensione che si era creata.  Ma perchè così spesso si sentiva così sola e con un sottofondo di amarezza?      Si faceva piccola,allora sino a scomparire (solitamente cercava per spalla la cima degli alberi per osservare il mondo non vista) e sognava l'indipendenza.  Tutte le virtù (persino l'umiltà) richiedono l'autonomia. E lei oscuramente percepiva come verità ciò che il tempo le avrebbe dato ampia conferma.

Davanti agli occhi quel giorno in riva al fosso a sguazzare i piedi nell'acqua con Gianmarco. Un vento gentile si era levato e la gonnellina pieghettata che portava palpitava come se fosse animata da vita propria.

"Hai freddo,Aurora?"
"No.No,Gianmarco"
Si lanciarono brevemente un'occhiata,lei abbassò gli occhi (le avevano insegnato così se non voleva essere giudicata una poco di buono).      Li rialzò lentamente incontrando con fermezza quelli di lui.  Azzurro nell'azzurro con un turbamento quasi doloroso e infinitamente dolce.
Nella vita quotidiana lo sguardo reciproco è breve; un poco prolungato è una conferma di matura fiducia o il segno di un deciso antagonismo. Solo i ragazzino giocavano a chi abbassa gli occhi per primo; ma la gara si interrompeva ben presto in una risata semisterica,nello sfogo di una vivacità da puledri.  Ma in amore è il dileguarsi dell'orgoglio e della distanza; è la resa.
Aurora e Gianmarco si fissarono negli occhi. Una forza che non avevano previsto,si era impadronita di  loro,facendole sollevare le mani,unendo  le loro labbra, e sospingendoli poi lungo il viale di campagna.    Lei non l'aveva premeditato. Lei aveva  fiducia.e credeva il lui      Senza parole camminarono con le mani strette dentro al buio che cresceva.
Non si sposarono mai.   Al momento mancava il tempo. Lui doveva finire gli studi e trovarsi un lavoro. In seguito fu Aurora a scappare anche se al dito tenne per tanto tempo il piccolo anello con lo smeraldo al centro e i brillantini attorno in forma di corona.Anello.finito poi al Monte di Pietà.
Lui non capì mai il perchè del gesto d'Aurora,la sua fuga precipitosa.    I regali erano piovuti,il primo assegno di stipendio pure,anche se esiguo per essere quello che merita un promettente e valente ingegnere,ma che comunque l'avrebbero fatto bastare orgogliosi di farlo, entusiasmanti le scoperte da fare meravigliandosi in ogni momento del giorno e della notte,la nidiata di pargoli per un'appello da allegra caserma già lì. Eppure andò a finire a rovescio.  E pensare che lui era bello,conteso,serio.   Magari  gli parlava "troppo" di  elettrodomestici  aggiornati  e di cantine piene di vasi di conserva preparati con mani gentili quanto ruvide,questo si.....
Si moltiplicarono le curiosità,l'ammirazione da una parte,l'ostilità dall'altra,ma Aurora scappò senza lasciare nessuna spiegazione.Spiegazioni che lei stessa non riusciva a dare perchè non riusciva a capire. Forse.
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Anche quella volta...alla prima del suo debutto,anzichè fermarsi e condividere il successo con tutte le persone arrivate solo per lei,era scappata.  Non aveva voluto essere sgarbata,eppure i risultati erano stati quelli di farli interpretare così e,Aurora sottoposta a uno studio sociologico tutto da sperimentare.   Lei invece se lo spiegò dicendosi fierissima della sua indipendenza spirituale che la voleva chiusa nel camerino o affacciata a una finestra a guardar le stelle,ma anche tendente a commettere gaffes difficili se non impossibili da giustificare.   Del resto lei non fu mai una brava persuatrice.Anzi ogni volta che era costretta a giustificarsi per qualcosa  di sbagliato ma che lei aveva fatto in assoluta buona fede,si trovava a balbettare come se fosse una criminale per poi scappare via rossa e urlante da lasciare tutti a bocca aperta e costernati.


Il labbro  inferiore morsicato cominciava  a farle male così pensò di passare oltre a quell'episodio di cui  continuava a vergognarsi un poco.


Avvertì una strana sensazione in gola. Riandò a quando si era dichiarata atea.solo per sottomettersi a una superstizione che non le faceva certamente onore.  Era sicura che ci fosse  sempre un'energia  speciale e particolare ai suoi ordini,le catastrofi si abbattevano sugli altri,ma non su di lei,le circostanze sempre configurate a offrirle ciò che più desiderava.    Però il mondo era così  pieno di crudeltà,di sofferenza e di confusione che non poteva esserci un Dio a volere tutto questo.  Eppure la bellezza di un'alba la riportava sempre a Lui.come il profumo delle viole,del muschio al bordo dei grandi alberi,dei vigneti illuminati dal sole quando girovagava nella campagna da sola, Perchè Aurora era sola.Sola anche in mezzo a tanti.

Aurora  inghiotte fiumi di saliva o è invece la speranza sempre pronta all'inganno?!  E  ha un bel cercare le  ragioni logiche.ora che è tardi anche per farsene una ragione di ricerca.Anche per rispondersi.

Fu  credito d'orologio, d'Ombra sempre appresso o di Destino?

Fu lei l'intralcio per dubbi ritenuti un'assoluto insufficiente per amare in modo duraturo?


Fu naufragio  di campana  "a morto" che  secca e lenta scandiva e prediva ciò che era Già scritto fra la polvere e il cielo?


Com'è lieve la linea che separa l'ambiguità dell'acqua, dal cielo che promette diademi di sole al limitare della terra!

...E singhiozzava Aurora una verità perduta nella verità oltre la sua umanità.

Ma è tardi anche per intercedere misericordia a chi dà forza agli angeli. Gli provocherebbe la risata o la porta sbattuta sulla faccia.

Aurora si è sempre detta "Tutto è una scelta".   Si.Forse è è pure vero. Ma una "scelta" spesso di spinte inconscie dove le parole confondono invece che recare chiarezza e colpa al posto del conforto.

Fu per questo allora che NON CI SI RAGGIUNSE quella volta?    Fu risentimento imprigionato da un dubbio o una Probabilità inasprita da altezzosità che non si abbassa a nutrire il cuore giudicando "inezie" essere tutto dentro a uno sguardo che si addice solo all'innocenza di un bimbo?

Ma intanto si creava la diffidenza vestita col gioco di parole.

Eppure avrei dovuto darti fiducia.Conoscendoti meglio e di più.    Ma fu paura di quella sincerità che scioglie anzichè ritenere quel lato di fiume su cui l'iniziativa e l'onestà vanno insieme a braccetto con abiti  dimessi,guidati solo da un'invisibile forza che non perdesse mai l'aderenza alla realtà e alla vita,tendendo,aspirando,creando,cadendo e rialzandosi,nelle sue luci e nelle sue ombre,nell'alternarsi degli umani sbalzi di Bene e Male anche inconscio,ma tesi pur sempre a una fiducia piena l'uno verso l'altro.

Aurora è una sopravvissuta che ha avuto la fortuna di arrivare sin qui.
Uno specchio che non inganna malgrado lo si diriga verso la luce della parte migliore,ma che concilia il prezzo pagato,tutto,lietamente,in cambio della pace,mentre il tempo vola,il suo romanzo è diventato un'abitudine e,tracce sempre più frequenti di noia predicono più il vecchio che il nuovo,mentre l'ingenuità resta intatta a ringraziare e a lodare.

Solo un rimpianto le resta. Quello di non aver accettato la battaglia..  Avremmo imparato qualcosa uno dell'altro e,nel momento prima che precede la morte,mia o tua,avremmo potuto sentire i suoni  del silenzio che spiegano e tutto perdonano.

Cade la pioggia.Lenta.Lenta Lenta.  Come quel giorno.  O forse era sole che scioglieva la pelle solo un pò abbrustolita,dalla dubbiosità o dalla costanza del Destino che calcava la sua mano?.


Mirka


"Caminhos de Deus" (Amàlia Rodrigues)



 

36 commenti:

  1. Intrecci dati da una personalità forte e complessa insieme,quella di Aurora,combattuta fra l'utopia dell' assoluto e la realtà che sfocia così spesso nel banale-ordinario.Cercò nell'amore,nell'ampiezza dei voli,nella autonomia costruita (solo) sulla fierezza,nel continuo colloquio con se stessa, poco incline a farlo con gli altri,faticosamente cercò radici sconosciute che le dessero il sentore di famiglia al di là dei canoni precostituiti ma bruciante al fuoco dell'amore che non teme lo scontro civile,cercò nella pace,nel dono sicuro della musica suo fedelissimo compagno di viaggio.D'implacabile onesta lucidità,rifulge dolcissimo il personaggio di Aurora.Attendo con trepidazione il libro.F.

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    1. Solo paesaggi di Vita dove albeggiava il rosso del sole mentre l'incipiente sera Già si affacciava,lascerà Aurora forse solo al vento leggero o impetuoso che porterà...Grazie F.che commossa abbraccio e saluto

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  2. Un'apprendista vitalissima è Aurora.Nella solitudine di chi come Schubert,Brahms e tanti altri grandi della musica provarono senza poterne mai uscire se non in virtù di quella dimensione così ricca di umanità di cui la spiritualità ne è guida se non complice.Lilli

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    1. Apprendista sempre per cammino su cui mai si saprà se non dopo averlo sperimentato,LILLI,grati,al Destino se qualche amico sicuro ci è sempre restato al fianco.La musica è sempre una certezza.Bacio,Mirka

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  3. Aurora è la bellezza candida che si contrappone al suo specchio con l'introspezione fine e analitica d'una logica maschile.La vita l'avrà sicuramente messa a molti bivii,non lei con se stessa. Complimenti per questo formidabile insieme.Giorgio S.

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    1. Aurora scavò nella terra con le sole mani ma con gli occhi ridenti al cielo incurante delle nuvole che ne annunciavano gli iminenti temporali,caro GIORGIO che onorata ringrazio.Mirka

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  4. Mi viene difficile capire un carattere come quello di Aurora perché è tutto il contrario del mio, però basta riflettere un poco. Questa persona, evidentemente, ha un'indole pessimista di natura, che le blocca la gioia e la speranza. Anche essere troppo fiduciosi come lo ero io è stato un errore. Aurora, invece di godersi l'amore e di costruire una famiglia, fugge e fa finire il piccolo anello al monte di pietà, io sarei piuttosto andata a mendicare. Non è tuttavia tragico avere quel tipo di carattere, bisogna usare soltanto la ragione senza seguire l'istinto alla fuga, anche quando il successo le arrise, e alla fine perdere tutto perché gli altri si stufano di un tale enigma. Poi penso che ognuno di noi si porta dentro crisi storiche e siamo il prodotto finale di tutti i dilemmi umani, quindi se siamo un po' fuori di testa dobbiamo perdonarci gli uni con gli altri: al mondo c'è davvero di peggio.

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  5. Non ho alcun dubbio che,il personaggio Aurora sia lontano da TE,anni luce,DomenicaLuise Contrariamente all'interpretazione che tu ne hai dato,la natura di Aurora è di un candore tale da rasentare l'ingenuità,perchè la fiducia la donò sempre anche a chi non la meritava e,totalmente se on fosse stato la "virgola" del suo istinto a farle perseguire una ricerca oltre ogni apparenza,dolorosa e sofferta perchè fu lei a volerne anticipare la fine.Sempre.
    L'anellino fimito al Monte?...Aurora non ha mai avuto una famiglia ricca o benestantealle spalle,nè fratelli o sorelle sulle quali contare nè sette generazioni a cui rivolgersi.. La vita per lei non fu mai facile,aspra,spesso,al punto d'avere come unica alternativa un posto come il "Banco Dei Pegni"dal quale volentierisarebbe SCAPPATA e,comprendendone pienamente le ragioni...
    Conobbe comunque gioie autentiche e profonde che visse sino in fondo.Le dispensò con altrettanta lievità e senza alcun ricatto,con la stessa generosità con cui le aveva ricevute.
    Di una sola cosa peccò.Nel cercare di coinvolgere il più possibile persone dai talenti non ancora rivelati, combattendo,come una tigre per loro e donandosi perchè comprendessero,usassero i loro beni,senza mai esigere nulla.E su questo sbagliò anche se è tardi per riparare.
    Saluti,Mirka

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  6. Il libero arbitrio può non comprendere la possibilità di diventare qualcun altro,ma può comprendere la capacità di rimanere saldamente agganciati al centro del suo "Io" e sentirsi in relazione con i diversi aspetti della sua psiche,anzichè girare in tondo ciecamente,sentendosi impotente e vittime di correnti e impulsi conflittuali provenienti dal suo interno e del mondo esterno. I propri demoni interiori non debbono essere loro a guidare la nostra barca ma l'intelligenza,unica guida attraverso le correnti mutevoli dell'oceano.Elemento vivissimo,del resto, che la protagonista dimostra di avere. Con affetto e stima.Salvatore N.

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    1. Caro SALVATORE,è vero.Ci fu un tempo che Aurora dovette indossare armature per difendersi da ferite sentimentali,da umiliazioni o rifiuti evitando d'esplorare l'ignoto (che temeva) a partire da se stessa.. Ne fece le spese e pagò.Ma pagando,comprese anche che,ciò che più temeva maggiormente in se stessa dopo tutto era semplicemente umano e,fu proprio partendo da lì che trovò,insieme alla compassione,una profonda capacità d'amare.La vera fonte di gioia. Con gratitudine ringrazio,Mirka

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  7. Ho nelle orecchie e davanti agli occhi quel grandioso "O don fatale" che fece alzare tutta la platea! "Lì", con l'emozione che ancora dà brividi,qualche risposta alle domande che la protagonista del romanzo,Aurora, si pone e pone. Entrare nella dimensione nascosta della personalità che la psicologia chiama inconscio è una delle esperienze più difficili ma anche la più appassionante. E chiare risulteranno le motivazioni oggettive (infanzia difficile,una crisi emotiva,una perdita o separazione di qualsiasi genere,eredità psicologica,destino). L'inconscio è mistero vivente e potente (e tu lo sai per le mille volte che l'abbiamo affrontato) che,purtuttavia richiede umiltà di lettura affinchè diventi una lezione di vita che trasforma. E Aurora ha il potenziale per farlo accettandosi nella sua interezza e complessa umanità per abbandonarsi,senza contrapporsi al flusso dell'onda rinnovatrice e che unisce tutti i cocci ridando loro la vita. Bellissimo capitolo e onesto come sempre.Con l'affetto di un'amicizia datatatissima tilascio un fortissimo abbraccio.N.Samale

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    1. Grazie NICOLA per il guizzo di ricordo emozionale che rimbalzo a un grande che guidava,Franco Ferrara.
      Aurora aspirò sempre all'equilibrio e alla completezza cercando d'integrare nella propria vita tutte quelle qualità che che sentiva di possedere,con quei "personaggi" interiori trascurati o sottovalutati. E qualche volta,in certi frangenti importanti della vita,vi riuscì. In un "Io" cosciente diventato essenza saggia di centralità.
      Spero di riprendere la milleEUna delle nostre magnifiche conversazioni.Bacio,Mirka

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  8. Aurora esplode la realtà dell'anima senza scindere l'immaginazione dalla realtà concreta e come Platone dice: riflettere e discernere con il ragionamento tutte le visioni allora contemplate appartiene alla persona saggia che vuol fare chiarezza dentro di sè.Aurora merita tutta la felicità che l'universo può offrire.Ti abbraccio forte.Mary

    N.B. TI questo la mia presenza qui :ly/k2qNxy
    The meltin’po(e)t_s Daily Paper

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    1. A te MARIA che sai scendere negli abissi dell'anima e tra-scenderli in libero volo,commossa mi tengo stretta al cuore tutto il tuo augurio.Abbraccio forte due,Mirka

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  9. Aurora non manca certo di fascino.Sentimenti intensi,una percezione fantastica delle motivazioni e del comportamento altrui,una capacità notevole di autocontrollo e chiarissima la paura di essere dominata.Troppo nobile e fiera naturalmente per permetterlo. Da lì le sue fughe,il piacere di un navigare solitario (un pò da eroina d'altri tempi), anche se non smise mai di cercare la comunicazione,negli ideali e nelle realzioni, candida o ingenua da crederla spesso (sempre) possibile. Non mancano certo le sue zone d'ombra di cui lei,consapevole o no,le frugò,magari tardivamente col coraggio che le era proprio.E io auguro ad Aurora ogni bene,del resto meritatissimo.Grazia

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    1. I doni di Aurora sono quelli del cuore dove solo da lì attinse.
      Ma nella "duplice natura" che tutti possediamo,anche in lei non mancò l'"Io pensante" e il suo lato-ombra col quale ne sfidò il compiacimento di un'immagine che lei con difficoltà accettava come presenza inscindibile da lei-medesima Lì avvennero le guerre più cruenti in un teatro dove ruoli di comprimari comparse e attori principali s'alternavano a danza di bolero o a cavalcata di valchiria. Eppure fu da questa lotta da titani che la sua energia esplose,così il suo scopo,la sua crescita,la consapevolezza che via via si consolidava in quella complessa interazione di luci e ombre,quello che lei chiamà Destino.Il destino (forse) nel nome.
      Un abbraccio fortissimo e un caloroso grazie.Mirka

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  10. Ho l'impressione che Aurora abbia dato troppa importanza alle vicinanze e all'empatia,senza prestare l'attenzione necessaria che si deve alle affinità elettive (elettrodomestici aggiornati,cantine piene di vasi di conserve) lasciandosi coinvolgere dai sentimenti degli altri,richiesti oppure no. Insicurezza del suo valore che sottovalutava o paura di quella solitudine che le fu attaccata sin dalla nascita?... Perchè mettere al primo posto i sentimenti altrui e meno i propri,si finisce prima o poi per sviluppare un risentimento profondo per quanto inconscio ogni qualvolta le persone deludono.Le sue fughe anche se inconscie, allora si spiegano come istinto di salvezza,necessarie per crescere su un percorso di autoaffermazione.Il destino influì sicuramente,ma più potente fu in ogni caso la sua volontà.Come scrisse il poeta William Henley:"Io sono il padrone del mio destino,io sono il capitano della mia anima".Anche se non sempre è così.Un pò di fortuna,o molta non guasta.La ringrazio per questo interessante post e la saluto con affetto.Enrico S.

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    1. Impressione che si avvicina molto a un'attenzione obiettiva,caro ENRICO.
      Per Aurora l'empatia per l'infelicità della gente fu una delle sue costantei come la sua sensibilità ai bisogni immediati e inespressi degli altri.E immediatamente fu sempre lì.Dove c'era bisogno. Per questo le accordarono sempre fiducia.E lei ne gioì,moltiplicando gli sforzi di presenza che a loro volta moltiplicavano la gioia,sentendolo "dono" di responsabilità da utilizzare come dovere d'assolvere con allegria. Oh di errori ne fece anche lì,eccome,perchè "scusò" là dove invece vi abbisognva la distanza del giudizio o almeno il rispetto di quei confini oltre i quali neppure lo stato di "necessità contingente" deve superare. Tardivamente imparò anche questo.
      Vero anche quello che lei caro Enrico afferma a proposito della "volontà d'acciaio" che Aurora portò in sè a immagine eroica della potenza degli sforzi umani,convincendosi che la Provvidenza vi avrebbe messo la sua dopo che se stessi. Anche da questa ostinata convinzione imparò il non sempre di un corrispondente di verità-reale.
      Non solo grazie che troppo limitativo risulterebba senza l'aggiunta di un'abbraccio dato col cuore.Mirka

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  11. Ieri sera io e mia moglie abbiamo letto quest'altro capitolo del romanzo Il destino nel nome, Complessa è la psicologia di Aurora, Purtuttavia emerge la nobiltà del suo spirito e,se pur "incline alle gaffes",sicuramente lo fu per candore nell' accordare la fiducia piena,scappando per sottrarsi a ogni seduzione che potesse ricordarle ogni forma di manipolazione che lei sentì col suo formidabile istinto, la sua straordinaria sensibilità quasi visionaria.Complimenti.Giorgio S.

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    1. Caro GIORGIO,la sua diagnosi ha fatto centro e io commossa ringrazio lei e sua moglie per l'attenzione così presente nella sua discrezione così sensibile e rispettosa.Mirka

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  12. Qualità potenti,complesse e alquanto dinamiche possiede la nostra protagonista Aurota. Mente fervida e irrequieta,che si unisce al desiderio ardente di sfida e di cambiamento che riflettono la sua identificazione interiore con una specie di personaggio mitologico in lotta coi draghi,che sconfigge i malvagi (incarnati nei manipolatori e dominatori tiranni con la maschera della seduttività al bene) salvando principi in pericolo (autonomia di giudizio,libero arbitrio di pensiero e di azione). Viene da chiedersi perchè non abbia realizzato totalmente e pienamente tutti quei doni,ammesso che anche il destino abbia fatto la sua parte Penso invece a un'infanzia e pre-adolescenza molto difficile (solitudine o obbligata a un'età prematura ad assumersi responsabilità,facendo affidamento sulle sue risorse personali. Si spiegherebbero allora le sue fughe,il suo pragmatismo, che a volte rasenta il cinismo, (non vuole dare spiegazioni),la determinazione del "fare da sè",a non chiedere mai nulla a nessuno in quanto non si aspetta di ricevere qualcosa senza dover sacrificare in cambio la sua autonomia e il suo orgoglio. Innegabile carisma e grande personalità ma....quale fu il prezzo per restare coerente a tutto questo? Un grande abbraccio ad Aurora e a te cara dolcissima fierissima donna.Luciano V.

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    1. Una salvatrice delle cause perse con un sasso dentro la scarpa,il personaggio d'Aurora,dunque, carissimo LUCIANO! Molto interessanti comunque le tue analisi psicologiche e induttive di cui farò tesoro per meglio affrontare un nuovo capitolo su quel complesso personaggio tanto fragile da parere duro.Abbraccio grandissimo a te,Mirka

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  13. Curiosa mistura quella di Aurora. Il bisogno di mitizzare la vita con un'immagine di eroismo e la profonda sfiducia nella gente,una fragilità ingenua che si combina con una altezzosità sdegnata verso il mondo. Eppure quanta fede romantica nel suo cuore buono e sincero così pronto a donarsi se non fosse per il timore di ripeterne umiliazioni e ferite! Maria R.

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    1. Nel tempo,MARIA, tutto si riduce a bolla che evapora la sua materia organica in acqua, dove dolore,rabbia e quant'altro si fermano là dov'è giusto che restino.Su una piccola foglia che il vento prima o poi poserà dolcemente o bruscamente a terra, o su una lacrima raccolta da un viandante come lo è stata Aurora.Ma facciamo che il romanzo finisca coerente al suo titolo."Il Destino nel Nome",ovvero Aurora dentro al tramonto.Un dolcissimo abbraccio a te,Mirka

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  14. Autonomia significa la consapevolezza di un processo continuo,nel rifiuto di ruoli di miti e di ogni definizione,umanamente vulnerabile,ma con la capacità d'accettarne il destino di monade o di viandante in cerca di interrogativi da porsi per continuare ancora ad emozionarsi.Questo è quello che mi sento di rispondere alla protagonista incredibile di questo romanzo.Fabrizio D'Avossa

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    1. Grazie FABRIZIO da questa avventuriera solitaria che tanto richiama Hemingway o forse qualche film di Clint Eastwood. Mirka

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  15. Aurora pecca per eccessiva sensibilità,ma anche per un carattere esorbitante.Forse troppo affamata di verità (assolute) spesso così sguscianti e subdole da percepirle prima ancora del fatto, come forza elementare difficile da controllare.Per questo scappò al primo segnale d'odore impuro preferendo il rifugio nella sua autonomia di pensiero,dove lucidamente verificò anche se questo poteva significare solitudine e incomprensione.Integra resta la sua vitalità coniugata alla terra e al cielo.Rileggo sai? e...con interesse appena un poco nuovo.F.

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    1. ...esorbitante è vero caro F. necessario per continuare a lottare contro ogni segreta paura demoni compresi. Ma tu non scrutarmi troppo.Potresti nutrire la mia latente vanità e quell'orgoglio ora alta dignità vestita da abiti dismessi.Mirka

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  16. Aurora è fiducia assoluta nel credibile, ma percependone la fallibiltà,si para con l'armatura e spesso anche con le fughe.Così ho pensato rileggendo questo racconto d'un romanzo che non si sa perchè tarda ad uscire.G.M.

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    1. ...ma alfin trovò il giusto canale meno dannoso per lei e anche per gli altri.
      Grazie G. Il romanzo arriverà.Parola di volontà e di bendata dea. Mirka

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  17. Interessante il personaggio d'Aurora! Da quello che si intuisce,ebbe la fortuna o la sfortuna di comprendere gli inganni anticipandoli,anche da chi affermava di amarla ma senza rispettarne l'indole o il suo volere.Da guerriera wagneriana o comunque d'altri tempi,si armò di scudo e corazza e,col coraggio che le veniva dalla sua fierezza,volontà e dalla sua intelligenza affrontò il mondo ostile,seminando sbagli per inconsapevolezza dovuta a un carattere complesso e non addomesticato. Il destino le stava costantemente al fianco.Grazia

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    1. Il Destino risponde sempre ai nostri sbagli con molta compiacenza e in attesa che si ripetino gioiendone persino,GRAZIA che abbraccio anche se in ritardo.Mirka

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  18. L'insofferenza di uno spirito libero e genuino a norme che regolano una convivenza borghese che non abbia come suo fondamento il sentimento vero e senza ombra di egoismo che soffoca anzichè aiutare le aspirazioni più nobilmente istintive di Aurora,è quello che mi sento di dire leggendo questo. Andare contro quelle normative che regolano i rapporti interpersonali e spesso anche quelli familiari,è inevitabile che si vada incontro a incomprensioni,a solitudini,a gaffes.Il giudizio resta comunque insufficiente se si parte solo da qui.Tante altre possono essere le motivazioni e sicuramente anche un destino particolare.Attendo di sapere il seguito ma soprattutto il prima. Ciao.Un grande abbraccio.Debora

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    1. Forse DEBORA le radici possono darne risposta adeguata per quell'ombra con la quale si deve fare i conti.Sempre.
      Quanto vorrei risponderti.il romanzo è QUI già da ora.Ma...il tempo mio non è quello del destino.Grazie,Mirka

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  19. Aurora! Un delicatissimo complesso mondo di ricerca nel conflitto tra istinto (fortissimo) Libertà attraverso l'autonomia (sicura per istinto e ragione),radici scavate (senza trovarle) in terra straniera come in patria.Interessante emblematico personaggio di un romanzo che si attende.Sergio

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    1. Radici fluide come il fiume che imperturbabile scorre,SERGIO e...si unisce al mare.Grazie di cuore,Mirka

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