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fiume della vita

giovedì 14 novembre 2013

LA CATENA CHE NON PESAVA

                                           
  Il  BENE  è energia pura che va oltre la felicità del donato, effimero seme della terra germogliato dove non s'aprì.




Non piegava il collo quella catena così pesante d'oro,

lunga come l' Amore che non sa di chiamarsi amore 

Agganciato al fermaglio un buddha di giada reale.

"Ti proteggerà"

stava  inciso sulla targhetta col nome e la data.

All'angolo, il ladro

Proprio dietro l'angolo della prima via prima della piazza S. Giovanni del Dio.

 Fu grido unico partito dalle viscere della terra benedetta a protezioni.

Formato cicatrice attraccato al collo svanita lentamente insieme ai tempi buoni

A volte ti chiedi e mediti sul senso del silenzio mai diventato parola di perdono.

Nel senso d'essere vivo e non imploso in sterili piagnistei da ranocchia o rane. 

A volte. Mentre cammini e ogni scena ritorna allo stupire della bocca. 

Ed è sentore di ferro nel dorato miele che un di Felicità diede al tetto della casa



 Mirka 









"Beautiful Dream"









 



8 commenti:

  1. Ciao ghepardina,bei tempi eh!....Nulla è più leggero di una catena regalata con l'intenzione di compiere qualcosa che fa felici. magari con la speranza che la felicità continui a "lavorare" al di là dell'oggetto. Sia che ci venga portato via da destino o da un qualsiasi "insignificante" incidente di percorso.. L'augurio stava senz'altro in quella strada tracciata per portare felicità e bene.Un bene non a caso ma "scelto" come fosse un bel dovere di testimonianza e gratitudine. Tanti baci ,bacetti e bacioni.Carlotta

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    1. Ciao "gazzella",si una traccia per un sentiero che fosse cosparso più di petali che di metallo,ricordandosi l'"intenzione" primigenia per sapere dove...e non smarrirsi. Bacio,Mirka

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  2. Il bene che si riceve o si fa non è mai pesante da portare,nè si perderà mai. Sia che venga a meno la persona o che una persona svelta di mano rubi l'oggetto. Resta però l'obbligo del fare crescere quel bene con uguale felicità e volontà. Unico modo per far vivere il ricordo del bene avuto,rendendogli merito per averlo conosciuto. Non solo come valore materiale,ma soprattutto come valore dinamicizzato per ricreare nuove forme di forza. Per sè e per gli altri Dolcissimo post. Le lascio anche un abbraccio affettuoso e l'augurio di una buona serata.Enrico S.

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    1. Grazie Enrico. E' così. Spero d'esserci riuscita a far "crescere" quel bene in ogni dove,anche per "forza",quella che a volte declina o tiene testa a una caparbia volontà di portare a buon fine ciò che si è cominciato con la fede di chi Ama la Vita.
      Una buona giornata a Lei malgrado il tempo brutto che imperversa dappertutto. Mirka

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  3. Bella immagine di energia cognitiva che si allunga fino a pescare l'invidia del "ladro". Però le tue parole testimoniano un proseguimento positivo. Concludo col dire che,tutto serve per imparare. Gioiendo nel momento presente,ma consapevoli che il Destino è pronto a rubarci ogni cosa,da un momento all'altro. A noi la capacità di tenerlo in memoria,l'intelligenza di crearci nuovi legami coi quali "reciprocamente" scambiare ogni bene felici di farlo. Elsa F..

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    1. L'impegno non è mancato ELSA,peccato non ci sia stato la coerenza del Destino,probabilmente annoiato nel suo ruolo di guardiano. Tu sai che il nuovo non mi ha mai spaventato purchè vi fossero le premesse di un'autentica fiducia ma...col tempo purtroppo ci si accorge che il "meglio" era in un passo più indietro.Ciao,Mirka

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  4. Piagnistei tu?....Ma fammi il piacere! Per quello che ti conosco solo gli occhi tradiscono la "sberla" . Ma ritornando alla catena, sai perchè non pesava? Perchè chi te l'aveva donata l'aveva fatto con felicità e perchè la felicità proteggesse il tuo cuore dall'indurimento per gli schiaffi e non solo...(dove mettiamo le perdite delle persone care?) che la vita ha in serbo per tutti. Nello stesso modo sono sicura che,poco o molto sia stato il tempo del piacere d'avere al collo quella catena,ne avrai colto l'opportunità di vivere la felicità come felicità da moltiplicare anche per gli altri. Se fosse il contrario continuerei a non crederci. Ciao carissima.Ci sentiamo presto.Grazia

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    1. Cara GRAZIA forse la mente trova il terreno fertile per indurirsi,il cuore invece trova più congeniale restare in ammollo, lasciando i piagnistei a chi li ha sempre fatti. O per predisposizione naturale,o per abile convenienza,o per amore d'un palcoscenico a scena aperta e incollati lì,perchè intenzionalmente una qualche laurea al benemerito nulla si può anche prendere assommando i lamenti,evitando il rischio d'un fischio per un'acuto sicuro ma non perfettamente intonato. Mirka

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