(da un epitaffio)
Ieri ero un poco triste. Tu ne avresti capito subito la ragione. Ho guardato la luna nel cielo cupo da parere la lavagna dietro la quale mi confinava la "monaca" quando mi ribellavo a qualcosa o a qualcuno. Era appena accennata nel suo quarto luminoso. Poi...ci sgusciò una stella e le si mise appresso. Mi sono ammagonata e per sciogliere quel peso che mi faceva male, ho messo sul piatto del giradischi, un pezzo d'opera che Tu amavi tanto, che tante volte ho cantato, con Te davanti e, quando fisicamente non potevi esserci, mi miei occhi sapevano tirarti fuori da ogni parte del mondo.
E alla fine il sonno con tutti quei suoni che anche ora sento, nei suoi cerchi di echi e di dolci intense vibrazioni. So che anche Tu la sentirai espansa come le ho "ordinato" di fare in ogni micro cellula di questo cosmo impazzito.
Mirka
"Che farò senza Euridice" (C.Gluck)
:) ma l'interpretazione di Mirka? :)
RispondiEliminaMa lo sai MARZIO,che ci sei andato molto ma molto vicino?...Grande!
EliminaMirka
Ti voglio bene maestra e,anch'io quando guardo la luna e le stelle,m'immalinconisco pensando a lei e a te che sei lontana. Susanna
RispondiEliminaLo so,SUSANNA.Ma la realtà è luna.Ti voglio bene anch'io,Mirka
EliminaCiao maestra. Sto per entrare in "assemblea coloscopica.,"ma prima me son voluto ascoltà l'Euridice. Un bacio umidoso...Andrea
RispondiEliminap.s. Ci sentiamo dopo. Andriuskaaaa.
So che farai le cose al meglio del tuo meglio,caro ANDREA che aspetterò.Mirka
EliminaLa tristezza fa parte anch'essa dei fiori. Che siano di giardino o di campo,non importa. Tu sei radice. Umida per la necessità di dare splendore al giorno. K. V.
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