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fiume della vita

martedì 27 marzo 2012

E ASCOLTANDO BRAHMS IN ME TUTTO SI ACQUIETO'.



E nel ritmo congiunto all'armonia, trovai un senso compiuto d'unità
che mi risolse (al momento) ogni problema, l'inquietudine dovuta
non solo al male di stagione. 

Ancora un colpo di tosse. La spossatezza mi prende proprio mentre guardo con tristezza il gelsomino a metà floscio, l'altra metà con le foglie secche, e pensavo che, forse, era perduto per sempre, anche se la speranza continuava ostinatamente a sfidarne lo sconfortato perché avevo notato, qua e là dei piccolissimi segni di linfa. Faccio girare lo sguardo. Attorno a me una distesa di colori, anche le braccia  degli alberi  del mio giardino hanno messo i loro muscoli di verde tenerino, la siepe sfreccia di rame, le piante odorose cominciano ad imporsi alle narici, le roselline fiorite ai balconi delle mie  finestre. Une harmonie d'ensemble distinta e visibile a seconda da che punto la si guardi, un rapporto perfetto di toni dove tutto si equilibra, mi viene istintivamente da dire. La nostra vita non è forse fatta di profondità invisibili, di lampi, passaggi, d'incontri anche se appena sfiorati ma che per qualche cosa hanno segnato pur non spiegando ma lasciando il lavoro alla mente?....Ed è così che si può rinascere ogni volta e, ogni volta nuovi e ricchi di presenze altrui. Continuo a tossire, e l'inquietudine aumenta. E non riuscendo a governarla fa si che, non mi senta padrona di me stessa. Colpa di questa strana debolezza che condiziona i sensi, la volontà e persino la mia natura che vive solo se sente il pulsare del sangue da ogni cosa. .Divano, finestra,!qualche gradino di scala, il prato con l'erba già alta, un bicchiere d'acqua e ancora il divano. Non penso. Sono troppo molestata da questi "nervi rimbalzino".Trillo di campanello. Un ex allievo ha pensato di vedere come sto e raccontarsi un poco di lui. L'ascolto senza la solita baldanza rumorosa come il Labrador di mio figlio, ma mi fa piacere che sia venuto. In mano ha un CD. Brahms. La Sinfonia in do min. Gli chiedo d'ascoltare insieme. Ci mettiamo vicini. Perduta anche la mia vigilanza da piccolo felino, chiudo gli occhi e, dal momento che non riesco a capirci mi abbandono al sogno e al l'immaginazione. Piano piano la musica entra in me e la sente nel suo essere eterna, senza tempo. Mi trovo nel 1876.  Brahms  ha 43 anni e ha portato alla luce dopo una gestazione tormentata durata ben 14 anni, questa imponente Sinfonia. Più  d'ogni altra interpretazione vale ciò che ebbe a dire il musicista "Dall'epoca di Haydn la Sinfonia non è più un semplice divertimento,ma una questione di vita e di morte". Sono stati necessari tre lustri per partorire uno dei più significativi capolavori nel campo orchestrale. In mezzo, le due serenate (1858-59), le Variazioni sopra un tema di Haydn (1873),il Primo Concerto per piano e orchestra in Re min, il Requiem tedesco (1865-68) un'infinità di quartetti che poi Brahms distrusse prima di porre in cantiere il Quartetto Op 51 (1873).Un alternarsi insomma di scoraggiamenti e di esaltazioni, il cammino che doveva  trovare il suo culmine nella Sinfonia in Do min. Dopo una molteplicità di tentativi, abbozzi poi distrutti, l'impietoso e rigidissimo lavoro di disciplina, con l'impazienza degli amici che attendevano, ecco che si arriva alla fine dell'estate, nella località climatica di Sassnitz, dove lui la completa. Con la passione che gli è propria, curandone puntigliosamente ogni dettaglio, in quella ordito che si fa infinitesimale, proprio come un "poeta intento a tessere una rete di pensieri intorno al suo ideale" (Hadow)
Ho aperto gli occhi, stupita perché non avevo dato nessun colpo di tosse e, senza  nessun ombra dell'inquietudine di prima. Al suo posto, una pace totalizzante e profonda con un sentimento di gratitudine per Brahms perché era riuscito a trasmettere la sua grandezza purificando al tempo stesso ogni mia emotività in esubero. La meraviglia dell'autentico vero, ciò che ancora ha potuto operare la musica e, tutto quello che scaturisce dalla consapevolezza dell'uomo quando è al servizio dell'umanità portando a buon fine anche la sua vita.
Mirka

Sinfonia n.1 (Op 68-do min-J.Brahms)







La foto è mia 

7 commenti:

  1. :) hai descritto perfettamente le stesse sensazioni che provo io ascoltando Brahms. E domenica, in Scala, sarà proprio questa sinfonia ad accogliermi..

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    1. MARZIO,ecco un motivo che ci fa essere sottilmente e profondamente felici che,sentire allo stesso modo,non solo moltiplica le emozioni,ma dà il senso d'esistere per qualcosa per cui è valsa la pena d'esserci e connettersi anche se solo (ahimè) virtualmente.Grazie,Mirka

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  2. Altro post su cui soffermarsi,pensare,riposare,trovare pace. E in virtù di questo,ringraziare per averci donato,"almeno per oggi",uno stato di grazia. Sentitamente l'abbraccio. Enrico Spaggiari

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    1. Grazie a lei ENRICO S. per essere andato nella profondità di un mio concepire la vita,guidata dai "grandi",qui da Brahms.Fondamentalmente resto della convinzione che,l'arte sia l'espressione spirituale dell'uomo nella sua bellezza.Atto di creazione spinto da un sentimento d'alta e purissima moralità.Bellezza = a bontà morale,riportandoci ai greci di un tempo.(Aristotele-Platone ecc) per meglio intenderci.
      Lei mi lusinga ma,col cuore ne accetto la bontà.Grazie,Mirka

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  3. Io non m'intendo di musica seria,jazz a parte. Ma qui c'è tanta di quella bellezza,poesia,filosofia da restarne incantati come la primavera attorno. Giorgio S.

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  4. Bellissimo post! Come Brahms dava vita e perfezione alla immensa cultura che si portava nel cuore e nell'intelletto,cosi hai fatto tu. F.B.

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  5. Bello e ricco di risvolti. Anche allora si volle unire Brahms a Beethoven,eppure una differenza c'è.Brahms cercò sino alla fine espressioni più liriche ed interiori che drammatiche,in un fermento storico dove Wagner ne influenzava ogni compositore in essere,e di cui Brahms,già profondo estimatore,ne divenne l'alter ego proiettato al futuro.Brava! K.V.

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