Cantavo il giorno perché non sapevo fare altro. La la notte si leccava le ferite lasciate nella gola. Sbilanciava il Tempo in quel duetto di contrari. Pur tuttavia Felice senza sapere perché.
Ecco perchè si è cantata la forza del giorno Per scrivere così, per cercare di lenire le ferite lasciate nell'ugola come prezzo di ogni cosa vista e sentita nell'impetuosità del suo trionfo e,riproporla almeno nei sogni o come forza invincibile di speranza. Ti abbraccio.Elsa Fonda
È straordinario constatare come dolori acuti e l'osservazione della sofferenza abbiano alimentato in passato sublimi atti creativi e come poi questi siano stati anticipatori di grandi progressi morali e civili. È abbastanza deprimente che oggi non si riproduca, salvo rarissime eccezioni che non fanno altro che confermare la regola, la stessa intensità artistica, come non vi fosse sufficiente sofferenza da raccontare, e, ahimè, ciò lascia presumere che non vedremo a breve le grandi aperture d'orizzonte e i mutamenti sperati.
Benvenuto GIO' in questa mia Casa Della Gioia con relative incaz che come un vento d'aprile passano per ritornare ad agosto. Come le sofferenze,qui,non avran tregua.gli atti creativi saranno sempre il loro fuoco e refrigerio d'acqua creativa che inesauribile zampilla,con al centro la speranza o l'obbligo della responsabilità morale affinchè non cada solo in testamento al vento.Mirka
P.S. Ho dato un'occhiata al tuo blog. Interessante e pieno di suggestioni. Peccato che al momento io sia nell'occhio del ciclone per gravosi impegni.Ma me lo riserverò,con l'attenzione che merita per i futuri tempi di relax che m'auguro non manchino, nè a domicilio nè per gli amici del web. Grazie per il tuo commento
Grazie per il benvenuto Mirka... sono nuovo del web e mi sto guardando intorno. E grazie anche per i tuoi apprezzamenti sul mio blog. Anche il tuo è molto bello. Certamente tornerò a farti visita. Giovanni
Per qualcuno il canto è vita e destino con l'entusiasmo di cantarlo al giorno,forse neppure consapevole che la notte l'aggredirà col pianto delle ferite inferte dal giorno. Eppure sono quei registri diversi a rispecchiare la coerenza di un cammino mai statico o delegante alla comodità dell'indifferenza. Con tanto affetto abbraccio l'amica cara di sempre e,in silenzio m'ascolto questo magnifico pezzo ispirato dal nostro Verdi. L.S. .
Oh amica cara,si sa all'alba che mai sarà indifferenza o la il placido di rnuotare a riva. Evviva Verdi,Evviva il Giorno confuso con la notte.Bacio,Mirka
Chi attraversa così il giorno,sà che col sole può trovare il vento che taglia. La notte allora può diventare una galleria che porta davanti a degli squarci d'anima. Ma è lì che si trova il senso prezioso d'aver vissuto e dato,così che tutto si acquieta. Buona domenica cara Mirka.Giorgio S.
Per te la tua ricerca destinale era nel canto. E poco t'importava gli strascici diversi nella notte. Il giorno rifioriva e tu già pronta..Ecco la tua forza ghepardina.Bacioni. Gazzella-Carlotta
E' destino degli artisti cantare la gioia del giorno,le ferite lasciate nella notte. Un grande abbracchi.G.M.
RispondiEliminaSi.G. Questo è il loro destino,compito,DonoCondanna. Abbraccio sentitamente ricambiato,Mirka,
EliminaEcco perchè si è cantata la forza del giorno Per scrivere così, per cercare di lenire le ferite lasciate nell'ugola come prezzo di ogni cosa vista e sentita nell'impetuosità del suo trionfo e,riproporla almeno nei sogni o come forza invincibile di speranza. Ti abbraccio.Elsa Fonda
RispondiElimina...d'invincibile speranza ELSA che fortemente abbraccio.Mirka
EliminaÈ straordinario constatare come dolori acuti e l'osservazione della sofferenza abbiano alimentato in passato sublimi atti creativi e come poi questi siano stati anticipatori di grandi progressi morali e civili. È abbastanza deprimente che oggi non si riproduca, salvo rarissime eccezioni che non fanno altro che confermare la regola, la stessa intensità artistica, come non vi fosse sufficiente sofferenza da raccontare, e, ahimè, ciò lascia presumere che non vedremo a breve le grandi aperture d'orizzonte e i mutamenti sperati.
RispondiEliminaBenvenuto GIO' in questa mia Casa Della Gioia con relative incaz che come un vento d'aprile passano per ritornare ad agosto. Come le sofferenze,qui,non avran tregua.gli atti creativi saranno sempre il loro fuoco e refrigerio d'acqua creativa che inesauribile zampilla,con al centro la speranza o l'obbligo della responsabilità morale affinchè non cada solo in testamento al vento.Mirka
EliminaP.S. Ho dato un'occhiata al tuo blog. Interessante e pieno di suggestioni. Peccato che al momento io sia nell'occhio del ciclone per gravosi impegni.Ma me lo riserverò,con l'attenzione che merita per i futuri tempi di relax che m'auguro non manchino, nè a domicilio nè per gli amici del web. Grazie per il tuo commento
Grazie per il benvenuto Mirka... sono nuovo del web e mi sto guardando intorno. E grazie anche per i tuoi apprezzamenti sul mio blog. Anche il tuo è molto bello. Certamente tornerò a farti visita.
RispondiEliminaGiovanni
Mercì bien GIOVANNI et...a bien-tot. Ciao,Mirka
EliminaPer qualcuno il canto è vita e destino con l'entusiasmo di cantarlo al giorno,forse neppure consapevole che la notte l'aggredirà col pianto delle ferite inferte dal giorno. Eppure sono quei registri diversi a rispecchiare la coerenza di un cammino mai statico o delegante alla comodità dell'indifferenza. Con tanto affetto abbraccio l'amica cara di sempre e,in silenzio m'ascolto questo magnifico pezzo ispirato dal nostro Verdi. L.S. .
RispondiEliminaOh amica cara,si sa all'alba che mai sarà indifferenza o la il placido di rnuotare a riva. Evviva Verdi,Evviva il Giorno confuso con la notte.Bacio,Mirka
EliminaChi attraversa così il giorno,sà che col sole può trovare il vento che taglia. La notte allora può diventare una galleria che porta davanti a degli squarci d'anima. Ma è lì che si trova il senso prezioso d'aver vissuto e dato,così che tutto si acquieta. Buona domenica cara Mirka.Giorgio S.
RispondiEliminaIl "dato" caro GIORGIO che non guarda indietro. Si. Buone vacanze con piena sincerità.Mirka
EliminaPer te la tua ricerca destinale era nel canto. E poco t'importava gli strascici diversi nella notte. Il giorno rifioriva e tu già pronta..Ecco la tua forza ghepardina.Bacioni. Gazzella-Carlotta
RispondiEliminaGià! Animaletto inaddomesticabile quanto canoro si.Qui lil collo che ti lascio un graffio doce doce.Mirka
EliminaIn quella fotografia c'è tutta la forza di quei contrari e,ben visibile consapevolezza e coscienza. Un bacio a quei capelli al vento.Grazia
RispondiEliminaGrazie,Mirka
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