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fiume della vita

sabato 14 gennaio 2012

"BREVI SONO LE FORME CHE IL CAOS INQUIETO PRODUCE",PERCHE' COSI' FU LA "TUA" VOLONTA' TESTAMENTALE

"BREVI SONO LE FORME CHE IL CAOS INQUIETO PRODUCE". E FU QUESTA LA TUA VOLONTA' TESTAMENTARIA.

E dunque nessuna sostanza ritorna nel nulla,
ma tutte dissolte ritornano agli atomi della materia.
(...)Dunque ogni cosa visibile non perisce del tutto,
poiché una cosa dall'altra la natura ricrea,
e non lascia che alcuna ne nasca se non dalla morte
di un'altra. (Lucrezio)

Ciao Gabriele,

come ti va?...E' un pò che non ci si sente ma, tant'è siamo abituati a stare un pò lontani per poi riprendersi il cammino come se mai fossimo partiti. Questa volta, però, l'assenza è davvero troppo lunga ...Ho pensato così di scriverti una lettera. Non so dove indirizzarla,ma so che arriverà. Sono in "quel" che diede i natali a un Pio che nascendo faceva Piccolomini e poi divenne (Pio II).Come molti Papi che che ti facevano verde, forse un pochino lui, ti avrebbe reso meno duro per quel suo guizzare tra Papi antipapi imperatori e alla faccia dei Guelfi e Ghibellini l'immortalità se  le pur assicurata pensando bene de costruì na Cattedrale, quella dell'Assunta,dando il braccio a destra a Rossellino che quello di  sinistra  prestato a Pier De La Francesca. Solo per questo avresti sorvolato  su papato, opportunismo e li peccati sui...

Ti scrivo allora seduta su un bel prato tenerino e frescolino che tanto continuano a piacermi come allora. Solo che adesso debbo starce un pò più attenta che rotoloni ed umidità non vanno più d'accordo con le ossa mie. Sono davanti a un bel Castello dove "Messere Ghino di Tocco" ti sarebbe piaciuto più del Pio. Perlomeno lui fu come te, "castigator d'ingiustizie e di potenti",anche se ci fu chi lo battezzò bandito audace."Quiv'era l'Aretino che dalle braccia fiere di Ghino Di Tacco ebbe la morte" (Dante-Purgatorio VI,13.14).

Anche oggi come allora c'è un bel sole e le campane suonano; con sol na lieve differenza. Oggi sono a festa, allora invece erano un pò più meste...Mi chiamavi  "ragazzina" anziché col nome mio. Mi è rimasto sai? e me lo porto addosso proprio come un relitto di qualche storia bella e imprecisata anche  se allora avevo ricci di un bel castano-rosso naturale, ora ce metto un pò de mascherina un pò per finta de crede che il Tempo ancora è quello,un pò per illusione de fermarlo sol con la sfida del piacer di vanità...Sai com'è!...

Mi manchi. E  ho un bel finger che non sia vero che,quella tua "Passione per la coerenza" era la stessa di tutti e due. Te ricordi Gabriè?...Ti chiamavan "Fanfan la Tulipe" che, spadaccino lucido coraggioso e romantico te l'avevano fatto meritare tutto. La tua "lama" erano il gusto caustico dell'ironia quell'incontentabilità morale e intellettuale incapace di compromessi; con il gusto sottile della provocazione raffinata e mai volgare. Le tue battute spesso assai salaci erano però sempre accompagnate da una gentilezza innata e da passion civile che mai ti vide alzar la voce (cosa che non facevo io...).E ti  ricordo cortese e battagliero  che li colleghi tui pensarono bene de farte somiglià alla dolcezza de Gerard Philipe. I pulzelli (un pò più giovani de te), ti chiamavan "zio" proprio per quella tua ostinazione a non conceder niente alla superficialità e al  pressappochismo a cui spesso cede il mestiere! Sapessi ora quanti "pennivendoli" ce stanno!...Al giornalismo c'eri arrivato "pischello" ma di materia cranica che i ricami non conosce cosi che  la Redazione del mensile "Realtà sovietica" capì da subito che non saresti durato a lungo...Duro e inflessibile rifiutavi ogni schematismo ideologico e fu naturale allora scappare dal Partito dopo l'occupazione della Cecoslovacchia. Assieme ad "Altri" fondanti il "Manifesto" ma anche lì non durò a lungo e ti dimettesti ai primi cenni di minaccia alla tua indipendenza di giudizio e libertà! Hai preferito poi affrontare lunghi anni di disoccupazione,interrotti solo da lavori saltuari  e transitori. Tito Cortesi ti prese a ben volere e ti volle con lui alla trasmissione "Di tasca nostra" così continuasti a commentare la stampa estera, come lo sapevi fare TU, Poi poi poi...accettasti d'entrare a la "Repubblica" ma il male lavorava anche se non ti lamentavi mai! Avevi preso l'abitudine venire a prendere il "baby wishy" a casa mia. Una fumata, una battuta complice, qualche frappa della mamma se i coriandoli volavano e...così sia e via...

Non so come feci quel mattino ad arrivare a Folco Portinari. Ma scavalcati il traffico con zampa da levriero. C'erano (tutti) ma proprio tutti ma io guardavo solo TE. In mano avevo una rosa rossa che continuamente bagnavo del  mio volto diventato na fontana. Ti cantai pure:  "Compagni,avanti! il gran partito noi siam la forza dei lav"  m'è restata in gola e non se smove più mannaggia mannaggia a NOI!..."Questo paese è rimasto deserto...deserto...senza te" Il male però è "solo mio" che ora tu stai bene in compagnia di mamma Bianca in risate che filano come stelle con tracce dei nostri brevi sogni fatti in un Pianeta che si chiama  Terra e con la voglia (allora disperata)  di non vederne mai la fine.

La lettera l'ho finita e la consegno al vento purché con lei ti porti il mio rimpianto. Non c'ero quel giorno a vedere "baluginare gli occhi della complicità del sogno".M'è restato un pò di quel "magone", ciononostante  ti saluto come facevo  un tempo nel silenzio di voce perché l'avevano "rubata i grilli".Te vojo bene assaie  ma tu non far tanto rumore. I  vivi sono sempre moolto sensibili a ciglia che vibrano quando il vento scuote la finestra. E ORA...VITA! CHE PER RAGGIUNGERTI SI FA SEMPRE A TEMPO ANCHE SE VORREI CHE TU CI FOSSI ANCORA!
Però in queste notti dove il TUO tempo di partenza m'ha fatta RIgirare più e più volte nel letto. RIsentendolo mi sono sentita come lo ero allora,la "ragazzina" di via Pio Foà, così come tu mi chiamavi. Amavi Bob Dylan ma anche la Ella, e anch'io l'amavo insieme a Mahler, così te la RIpropongo come fosse viva anche lei. Però che insulto morire a quarant'anni! Oggi ne avresti sessanta o giù di lì e,ben poco consola l'aver letto Antigone "alla grandezza umana si accompagna la sventura". Di quella se nè poteva fare a meno, della tua testa, del tuo altissimo rigore morale,della tua ironia soffusa sempre da una malinconia profonda no. Un solo rimpianto tengo al centro del mio cuore. Quello di non aver fatto "fede" alla tua intuizione dell'ultima istanza. E questo pesa. Come condanna che mi colpevolizza a continuare cercandone il riscatto. Ciao.

 Mirka 

"How They Fell In Love On A Quiet Day In Octobre"
(Elle Fitzgerald meets-Gustav Mahler)                    

9 commenti:

  1. Ghepardina cara,
    credo di essermi persa alcuni passaggi importanti del tuo splendido ma combattuto percorso di vita.Questo ad esempio mi mancava.Allora ( e precisamente in quel tempo che descrivi) c'eravamo perse di vista,(il mio matrimonio,il trasferimento nella città di mio marito,l'adattamento non facile...la mia attività inserita in un nuovo contesto lavorativo)fecero si che tutta la mia attenzione fosse concentrata in quei grossi cambiamenti.Mi sono commossa a leggere quello che hai scritto, anche se conosco bene la tua natura appassionata,leale,sensibilissima,fuori da ogni schema di convenzionalità.Mi dirai a voce.Per ora leggo,ascolto,mi commuovo,ti abbraccio.Carlotta

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  2. CARLOTTA
    gazzella,eh si il tempo-fiume divide-riunisce-raccoglie-trattiene-disperde mai il "senso" vero che ci ha fatto esistere ed "essere" nell'oggi frammentati ma sempre vivi disperatamente vivi.Bacio,Mirka

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  3. Non ho avuto la fortuna di conoscere Gabriele, ma colgo in queste tue parole l'esperienza vissuta, ma con la scrittura e la memoria anche la voglia di ricomporre l'immagine più profonda di Gabriele e ritesserla per ridarle nuova vita ......Meravigliosa amica!

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  4. Deve essere stato "grande" Gabriele...pecccato che il DNA si sia così aggrovigliato da dare solo luogo ad aberrazioni sterili.....

    caramellarossa

    #2 02 Marzo 2008 - 18:48

    CARAMELLAROSSA,
    SI! GABRIELE NELLA SUA MITEZZA INDOMITA...HA FATTO GRANDE LA VITA.e io ne conservo l'impronta di luce! Bianca 2007
    Bianca2007

    #3 02 Marzo 2008 - 22:44

    mi hai fatto piangere....
    bellissimo post..

    ciao!!
    alice
    qualcosadime

    #4 02 Marzo 2008 - 23:12

    mi hai commossa profondamente.nn posso aggiungere altro.rudyguevara.
    utente anonimo

    #5 03 Marzo 2008 - 07:58

    ALICE (QUALCOSA DI ME),
    nella verità del cuore anche di archivio,c'è sempre qualcosa che tocca.Grazie.Appena posso passerò a conoscerti.Bianca 2007

    RUDYGUEVARA,
    un abbraccio forte di un lunedì nuovo.Bianca 2007
    Bianca2007

    #6 03 Marzo 2008 - 15:15

    Cara Bianca2007, vedo solo ora il tuo post dedicato a Gabriele. Sarà la tristezza del brano suonato da Allevi o, di più, il ricordo così commovente da te trasmesso che mi sento giù ed immalinconito come non mai. E questo, nonostante la primavera dintorno ecc. ecc. Meno male che la chiusa del post rimanda energicamente alla VITA ! Ti sono grato per questo tuo richiamo, ma anche per il sentimento che dimostri (come sempre, del resto). Ciao e ... buona primavera. Lupo.
    utente anonimo

    #7 03 Marzo 2008 - 18:55

    CARO LUPO,
    una persona che scrive come te,non poteva NON "immagonarsi" per la VERITA' che si percepisce nei SENTIMENTI come per la MUSICA immortale! Grazie.Ti leggo sempre volentieri,scambio e...imparo.Bianca 2007
    Bianca2007

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  5. Ti abbraccio forte forte.Orietta

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  6. Gabriele Antonucci è stato incompreso come ogni grande della Storia, (abbandonato) dai suoi compagni come lo è stato per Enrico Berlinguer.Chissà se nei sopravvissuti pesa "un pò".Luciano V.

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  7. LUCIANO,
    peserà quel tanto per continuare l'errata corrige.Lealtò,coerenza e l'intelligenza che dona anche il coraggio è virtù di pochi e tra quei pochi sicuramente apparteneva Gabriele Antonucci.Ciao,Mirka

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