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fiume della vita

lunedì 23 luglio 2012

IERI ALL'IDROSCALO DI OSTIA


Là dove la tragedia umana diventa un' arnia di comunicazione ricolma di miele che l'anima nutre
mentre la coscienza si chiede "Ma noi dov'eravamo" nell'ora del dolore?...


 
 ...E fu profezia di seme.Scavò la terra a imperituro dolore universale.Monito inascoltato e forse anche deriso dai tempo in essere come in addivenire. aaddivenireddivenire




e io ammutolita continuavo un cammino di tracce lasciate, affinchè diventassero un dovere testimoniale scolpite dal sentimento rigenerato da una contemplazione serena perfettamente intelleggibile e compresa. (Nella foto il poeta Andre Mariotti)

pareva suggerirne una sub-razionalità incitando a trascendere l'intelletto umano e di ogni sua dimensione nella coscienza liberata attraverso l'armonia di ogni particolare.(Forte michelangiolesco)


La macchina prese a correre come da misteriosa furia. Il volante guidato come da invisibile pilota e sicuro. A noi non restò che seguirne il ritmo sempre più incalzante come da febbre graduata della quale non se ne conosce il motivo ma che,ciononostante  segnala l'attenzione e la concentrazione massima sul percorso.
E quando il poeta Andrea Mariotti cominciò lentamente e quasi con timore reverenziale a declamare i versi dedicati da Pier Paolo Pasolini a sua Madre,mi prese un gran tremore e compresi di trovarmi in un sacrario che imponeva il silenzio assoluto.
In alto le foglie mosse come da lieve vento e delicato mi dicevano che il grande poeta era ancora lì.  L'aria vibrava della sua tragedia storica.  Anche le mie viscere vi partecipavano empaticamente e con infinita compassione.
S'abbassava la testa in segno di rispetto.
Gli occhi al cielo che, come abbraccio avvolgeva,muto anche lui per rinnovato sgomento.
Poco più in là il Forte michelangiolesco pareva suggerire una sub-razionalità incitando a trascendere l'intelletto umano,ogni sua terrena dimensione di una coscienza liberata attraverso l'armonia di ogni suo particolare.E io vedevo il blocco scavato,le vie dell'idealismo,della bellezza ideale,dell'armonia,i volumi psicologici e le difficiltà dell'uomo per mantenere questo insieme,la tomba di Giuliano de' Medici in S.Lorenzo,a Firenze,il Rinascimento e il barocco,l'architettura obbediente a leggi calcolate solo allo scopo di creare un'ombra o di dare un severo rilievo a un elemento,l'ispirazione divina che la generò.
Il ritorno fu muto.  Anche lui.  Terribile presenza di  "onniscenza" respirata che permane oltre la vita fisica. Oltre la morte.Che scava nei meandri di un tempo significante per rinvenire la pace agognata.L'unico grande bene concesso all'uomo quando è su questa terra.

Mirka

"Requiem" (Do min-k.626-Mozart)






22 commenti:

  1. A mio parere, questa è l'esecuzione di riferimento del Requiem. Me la trascino da quando ero ragazzino. Comprai il disco alla Standa, quando la Standa era una cosa seria. Mi fulminò l'angelo ligneo dorato che stava in copertina. Non sapevo che cosa stavo acquistando, non sapevo chi fosse Bohm, ero al mio quinto disco. Un incontro che segnò la mia percezione di quest'opera. I tempi larghi, più di quello che si usa oggi - che il requiem sembra una marcetta e perde il suo incedere inesorabile e terribile - la perfezione del coro massone.

    Tante e tante volte lo ricomprai. Cassetta. CD. Di nuovo CD - la divisione dei dischi a seguito della separazione mi privò della mia copia.

    Dio o chi per lui è sceso in queste pagine ad urlare nella fuga infinita del Kyrie.

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  2. Ma che bel commento m'hai lasciato,MARZIO e,appassionato tanto da commuovere "tutto" il mio cervello che il cuore è già e sempre lì,pronto naturale, spontaneo.
    Mi hai fatto ritrovare le grandezze unificate,Mozart e Bohm,comprendere che,aspirare a questa "unità" si può e si deve,anzi,è un possibile che avviene e,quando avviene è trascendenza d'eternità fatta di quell'ora prodigiosa per l'incendio che procurano le "grandezze" quando s'incontrano.
    Grazie.Grazie di cuore,Mirka

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  3. Questo tuo post non lascia certo lo spazio a indulgenze di commozione sentimentale.Obbliga,invece alla severità di pensiero che "scava" il tempo svegliando la coscienza.Brava! Mario

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    1. Vero MARIO,la severità del pensiero obbliga la coscienza a una rigorosa quanto lucida revisione e,a nulla servirebbe commuoversi a metà del corpo per il nostro cammino responsabile.
      Ti abbraccio con profondo affetto,Mirka

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  4. Il tuo post porta integro lo spirito dei grandi.Commuove la passione che te l'ha ispirato.La consapevolezza che l'ha animato ridando vita a tragedie riscattate con l'eternità "muta" e parlante di bellezza,nell'univoco abbraccio tra il vento che "lieve muoveva le foglie" e gli altri geni,colonne portanti di ogni evoluzione.Ti bacio e ti abbraccio.Maria

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    1. Anche tu MARIA ora,fai parte di quel tutto armonico.
      Con affetto,Mirka

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  5. Sì, in certi luoghi occorre essere più che mai con le persone giuste, con le quali condividere la percezione di vibrazioni profonde e, nel caso dell'Idroscalo, lancinanti. No, Mirka, non credo di aver mormorato i versi di SUPPLICA A MIA MADRE "con timore quasi reverenziale", come tu dici; parlerei piuttosto di quel profondo rispetto dovuto al luogo, all'IMPRONTA PSICHICA di Pier Paolo diffusa e viva all'Idroscalo di Ostia. Grazie alla tua presenza, in effetti, ho potuto per così dire "ritrovare" lo spirito più rarefatto di una poesia che sovente accosto, per contrasto, nelle mie conferenze su Pssolini, alla pur splendida LA MADRE, di Giuseppe Ungaretti. Quasi superfluo sottolineare lo iato che separa la sublime musica ungarettiana dalla pregnanza semantica degli affilati versi di Pier Paolo dedicati a sua madre; laddove la frequenza degli oggetti -per esprimerci stilisticamente- risulta predominante rispetto al "canto" (che peraltro Pier Paolo finisce per ottenere, in modo non scontato, da quel grande poeta che è; tramite l'asciuttezza, la spigolosità ossimorica del suo DUCTUS poetico anti-retorico al massimo grado). Sono, infine, profondamente d'accordo con chi ha magnificato prima di me sul tuo blog il REQUIEM di Mozart diretto da Karl Bohm; pensando al riguardo al meraviglioso "sommesso ostinato a doppio coro" che suggella, nella partitura mozartiana, il REX TREMENDAE, vale a dire l'ineffabile invocazione SALVA ME, FONS PIETATIS. Grazie, pertanto, Mirka, per averci fatto il dono di tale prezioso accostamento: QUESTO REQUIEM di Mozart per Pier Paolo, "nella luce straziante di quel mare", come lui stesso dice nelle battute finali di "una disperata vitalità", in POESIA IN FORMA DI ROSA.

    Andrea Mariotti

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  6. Mi sono aespressa male ANDREA e,correggo. NON timore reverenziale ma rispetto sacrale,come ben si addice ad ogni poeta che si rispetta.Mirka

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  7. mi lascio trascinare dalle parole (del post e dei commenti...tutto di una bellezza coinvolgente), mi faccio avvolgere dalla musica e...tutto ciò mi fa star bene...
    Eccellente proposta, amica mia.

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    1. Ma che bello STEFANO che un'altro poeta come TE abbia sentito la necessità di entrare in questa famiglia virtuale,lasciando tracce della sua luce.
      Un'abbraccio,Mirka

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  8. Pasolini nel suo genere è stato della grandezza di Michelangelo,di Mozart e di Bohm.A noi ritrovarne (scoprirne) i segni dentro al cuore,nel nostro intelletto,in tutto quello che lo trascende.
    Siempre speciale eh!...Ciao.George

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  9. Molto interessante questo post con tutte queste intime connessioni,legate tra di loro senza alcun fine utilitaristico, forte solo della sostanza solitaria e grande dei
    "puri" che la svilupparono costantemente e senza interruzioni durante tutto il percorso della loro vita terrena.
    Fatti sentire.Ti abbraccio.Mario P.

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    1. "La solitudine del grandi"MARIO, consapevoli sino al midollo, che quello è il prezzo che il destino chiede senza fare sconti, nè per bontà sfuggita, nè per compassione decisa dal dio.
      Eccomi qui mai uscita dal trionfo di fiere bellezze.
      A presto,Mirka

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  10. Ogni forma che scaturisce dal genio è mistero dell'inconscio,razionalmente costruito come verità di tracce necessarie per tutti e testimonianza di grandi passaggi.
    Bellissimo post. E quella musica divina che commozione!Grazie.Enrico Spaggiari

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    1. Il nostro inconscio è fatto di perenni movimenti dove tutto avviene affinchè sia rivelato.Credo infine che i misteri siano solo il frutto dell'illusione creata dalle parole formate dalla mente degli uomini.Il genio ha solo visioni.Visioni scaturite da scintille divine.
      Grazie sempre a lei ENRICO per la sua gentile attenzione che altrettanto mi commuove.Mirka

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  11. Incastri stupendi e profondi,amica.Grazie per questo requiem che continuo ad ascoltare molto commossa e non solo per la sua bellezza...Un grande abbraccio.Lilli

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    1. So LILLI e ti sono profondamente vicina "anche" ascoltando "insieme" questo requiem che guida alle alte sfere.
      Ti abbraccio forte,Mirka

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  12. Gran bella musica e considerazioni profonde.Il nostro affetto ti segue.Av R.S.

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    1. So AVVOCATO per sicuro istinto
      .Grazie.Con altrettanto affetto,Mirka

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  13. Quel Requiem diretto da Bohm e le tue riflessioni mi toccano sempre.Un bacio.Carlotta

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    1. Siamo reciprocamente in sintonia CARLOTTA se vi aggiungi il poeta e genio dal quale sono partita e arrivata sin qui.
      Con affetto,Mirka

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