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fiume della vita

giovedì 26 luglio 2012

L'ELETTRICITA' DELLA RIPULSA CHE INCITO' LO SPUTO ALL'ALBICOCCA



"Dentro al corpo fisico, seppure invisibile agli occhi fisici, c'è un identico corpo di luce, il guscio astrale dell'anima. una forma talmente sottile da parere energia che guizza o sguscia...invisibile cervello che inquina o la fa sostanza di vibrazioni intelligenti fatta passare al corpo come corrente elettrica che si proietta in tutte le direzioni o su un solo punto si concentra e si ferma.

                                        
                                             ...e l'istinto fu arbitro e mediatore



Pareva cantare
"mangiami"
l'albicocca seduttiva.

L'abboccai.

Trovai un piccolo verme
tra il nocciòlo e la polpa.

La sputai

Sparita la bellezza
e il piacere di mangiarla.

Mi dissi

anche nelle buone abitudini
può vivere l'illusione che conduce
all'eterna ricerca della luce per
trovarvi invece il buco scavato
da un piccolo invisibile che lo inquina
e lo riduce a realtà contaminata
senza possibilità di trasformarsi
in sinfonia di cosmo intelligente.


Mirka


"Amarilli" (G .Caccini- Aria antica)




6 commenti:

  1. Che bella poesia,amica,e che sagge riflessioni filosofiche! Ogni cosa è bella e insieme buona quando è piena della sua sostanza,curata.Ma quando un "vermetto" si è introdotto,significa,allora,che siamo stati noi a permetterlo.O per incuria,o nel caso specifico,dovuto all'albero perchè già infetto e noi non siamo stati capaci di correre ai ripari in tempo,oppure, siamo restati alla superficie, se si tratta degli umani,lasciandoci incantare dall'esteriorità e poco dal dentro.
    Se insegnassi ancora,la proporrei come tema ai miei scolari.Non è così,quindi lascio ate il brava e un grandissimo abbraccio.Lilli

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    1. Grazie LILLI per le tue aggiunte che rafforzano il valore di immagini e parole.Ma è sempre un motivo di felicità constatare come da un banalissimo gesto quotidiano,può scaturire l'ispirazione immediata per mettere nell'aria altre connessioni,altri imput per riflettere musica bella per ricordare a me il "senso" continuo del mio cammino legato a quel filo d'oro e purissimo.
      Bacio,Mirka

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  2. La natura insegna a non fidarsi ciecamente.I tuoi versi aggiungono bellezza.Spunti preziosi per riflettere all'ombra (però) di un bel pino e con una bibita fresca in mano.Un caro affettuoso saluto.Av R.S.

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    1. Caro R. sono felicissima se ti è stato concesso gustare qualche mia parola "biricchina" impregnata d'arancio all'ombra di un bel pino e con una bibita fresca in mano. Bacio,Mirka

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  3. Ghepardina tu mi fai morire.Morire di nostalgia,intendo.T'immagino mentre guardi "golosa" le albicocche,ne prendi in mano una,l'addenti e la sputi subito perchè vi hai trovato il vermicello.Ma intanto tutta questa scena "reale" ti ha permesso di dar sfogo alla tua fantasia creativa,alle "grosse" riflessioni,alla bella musica.E t'immagino dove sei ora.Lì dove molto parla anche di noi,della felicità di condividere le emozioni più alte e forti,i piatti gustosi e ricchissimi di sostanza col vinello doc (c'è ancora la Capricciosa?),Amarilli cantata singolarmente e a duetto,insegnata sempre,condita da copioso olio di cuore.T.V.B.
    Carlotta

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  4. Dai dai GAZZELLA che siamo vivissime solo per e emozioni che sappiamo comunicarci,le altre farle RIvivere,
    Bacio,Mirka

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